Progetto per la promozione del patrimonio artistico italiano e della Campania

Nel 2007 il giovane architetto italiano Alessandro Ciambrone è stato premiato dall’UNESCO con una delle cinque borse di studio al mondo Vocation Patrimoine per un master biennale in management del “Patrimonio dell’Umanità” presso The University College of Dublin. Il progetto premiato propone di promuovere il patrimonio culturale e naturale italiano e campano al fine di incrementare gli arrivi di visitatori e di riequilibrare i flussi turistici sia a livello nazionale che regionale. Ciò sia per ridurre gli squilibri economici fra Nord e Sud, sia per tutelare il patrimonio dall’effetto negativo del turismo di massa.

Ipotesi di logo ideata dall’autore per promuovere la Regione Campania :

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L’Italia, che è il paese al mondo con il maggior numero di siti UNESCO (43 su 878), e con circa 4200 musei, è solo al quinto posto nelle classifiche mondiali come meta turistica privilegiata dopo la Francia, la Spagna, gli Stati Uniti e la Cina. Negli ultimi trenta anni è il paese che fra le prime venti destinazioni turistiche ha perso la maggiore percentuale di arrivi internazionali. Nel 1980 l’Italia contava 8 milioni di visitatori meno che la Francia. Nel 2007 il divario fra i due paesi è divenuto di 38 milioni.

Le ragioni di tale crisi vanno ricercate essenzialmente nella mancanza di una strategia complessiva a livello nazionale che sappia pubblicizzare il nostro immenso patrimonio naturale e culturale. Inoltre, gli operatori turistici adottano una politica dei prezzi poco competitiva. Paesi del mediterraneo come la Grecia, la Spagna e la Croazia, ci hanno sorpassato come destinazione turistica balneare, proprio perché sono capaci di offrire prodotti con un miglior rapporto qualità-prezzo. A differenza di quanto accade altrove, in Italia l’uso di internet è limitato per la promozione e le transazioni turistiche. Questo dato è in linea con una professionalità e dei servizi non sempre all’altezza degli standard internazionali.

Inoltre il flusso turistico è sbilanciato all’interno del territorio nazionale dove i visitatori seguono la rotta Venezia – Firenze – Roma affollando e rendendo insostenibile la vivibilità in queste città. Contrariamente, il numero di visitatori nel Sud Italia è limitato sebbene il 33% del patrimonio culturale è locato nel Mezzogiorno, dove il turismo dovrebbe essere favorito anche per le migliori condizioni climatiche.

La Campania, con la Sicilia e dopo la Toscana, è la regione al mondo con il maggior numero di siti UNESCO. I cinque siti campani sono:

1. La reggia di Caserta, l’Acquedotto Carolino e San Leucio;

2. il Centro Storico di Napoli;

3. Pompei, Ercolano e Torre Annunziata;

4. la Costiera Amalfitana; 5. il Parco del Cilento, Velia, Paestum e la Certosa di Padula.

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Nonostante questo enorme patrimonio, il turismo è diminuito per la negativa immagine della regione trasmessa dai mass media dovuta, fra l’altro, all’emergenza rifiuti e criminale. Inoltre i flussi turistici sono fortemente sbilanciati all’interno del territorio regionale: le due province di Napoli e Salerno ricevono il 94% dei visitatori; la provincia di Caserta riceve il 4%; e le province di Avellino e Benevento ricevono rispettivamente solo l’1%. Il problema, quindi, non è solo quello di incrementare il turismo in Campania, ma di distribuirlo più equamente fra le cinque province.
_ Nel progetto che ho elaborato, propongo di riequilibrare a livello nazionale i flussi turistici promuovendo maggiormente il Sud Italia ed il patrimonio artistico minore, non sufficientemente pubblicizzato ma altrettanto bello e significativo.

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A livello regionale, progetto di realizzare un network, un sistema di collegamenti e di management, fra i cinque siti UNESCO. Ciò permetterebbe di promuovere la Campania sul mercato turistico internazionale come “Regione Patrimonio del Mondo”. Per ogni sito individuo, inoltre, un “distretto culturale”, che include anche monumenti e località storiche, attualmente non promosse, per favorire lo sviluppo economico in ambito provinciale. Gli eventi culturali e gli spettacoli sono pianificati nei mesi dove la pressione turistica è minore, proprio per incrementare la possibilità di introiti delle attività commerciali nei periodi di bassa stagione.

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Gli aspetti maggiormente analizzati nel progetto sono: le strategie di promozione turistica; la partecipazione delle comunità locali e dei privati nel processo di pianificazione e decisionale; il legame fra lo sviluppo sostenibile ed il turismo culturale; i piani per l’educazione e l’appropriazione dei valori culturali, sociali ed economici dei beni artistici ed ambientali.
Lo studio è portato avanti tramite l’analisi di ‘best practices’ nel mondo relative ai citati argomenti. Il sistema di management del sito UNESCO della Valle della Loira è preso come modello di riferimento per quello da realizzare in Campania. La gestione del sito francese infatti vede fortemente coinvolte le collettività locali nel processo di promozione, appropriazione dei valori culturali e di difesa del patrimonio così come nei conseguenti benefici economici legati allo sviluppo turistico.

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Il progetto è di facile realizzazione in quanto non sono previste nuove infrastrutture di collegamento, nuovi edifici o attrezzature di servizio fra i cinque siti UNESCO campani e per i cinque “distretti culturali” di progetto. Per quanto riguarda il sistema di pubblicizzazione sia a scala nazionale che a scala locale non servono nuove forme finanziarie se non quelle già esistenti. In pratica si tratta di utilizzare i fondi già stanziati per la promozione attraverso nuove campagne pubblicitarie basate sul maggiore appeal internazionale del “Patrimonio dell’Umanità” e dell’UNESCO. Inoltre sono maggiormente incoraggiati la partecipazione ed coinvolgimento del settore privato e delle comunità locali. In particolare, ad esempio, nella Provincia di Caserta, l’Associazione degli Industriali si è già fatta avanti con una proposta, sostenuta da copertura finanziaria, relativa alla realizzazione del “distretto culturale casertano”.

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Personalmente ho già proposto il mio progetto all’Assessore al Turismo ed ai Beni Culturali della Regione Campania, dott. Claudio Velardi, il quale mi è sembrato molto interessato. A fine Giugno, a progetto terminato, rientrerò in Italia e verificherò la sua reale volontà di realizzazione. Per essere sincero sono un po’ scettico. Quando sono rientrato dagli Stati Uniti come unico vincitore in Italia della borsa di studi Fulbright per un progetto di sviluppo economico del Sud Italia, avevo ricevuto molte promesse, ma poi nulla è stato realizzato per mancanza di volontà politica. A mio avviso il maggiore problema in Italia è l’assenza di un chiaro processo decisionale che premi progetti basati sulla meritocrazia. Spero che questa volta le cose vadano diversamente.

Alessandro Ciambrone

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