Ricordo di PPP, tramite Eduardo

43 anni fa, nella notte del 1° al 2 novembre 1975, in circostanze non del tutto chiarite – come è noto – veniva assassinato al Lido d’Ostia Pier Paolo Pasolini, intellettuale a tutto tondo tra i migliori del Secol Breve.

PIER PAOLO PASOLINI

Ma PPP, come era chiamato più o meno familiarmente fu mille cose, mille persone e personalità in una – si sarebbe tentati di dire trina, se non si volesse esser tacciati di blasfemìa – scrittore, poeta, cineasta non da molti considerato tale.

Il suo cinema, antesignano come tutta la sua opera creativa, vastissima, a tutt’oggi, misconosciuta e, forse, fraintesa, letteraria, poetica, dialettale ed in lingua italiana, saggistica, rimarrà per sempre una pietra miliare imprescindibile a chi si accosta all’Arte in generale, alla Settima in particolare.

Eduardo De Filippo

E si vuole qui ricordare Pasolini con le parole di un altro ‘immenso’ che gli è sopravvissuto per 9 anni: Eduardo De Filippo, il Grande Mago del Teatro e della, ancora una volta, Grande Arte in toto.

Ciò che disse di lui è semplicemente commovente, con la spontaneità addolorata di chi commenta con emozione a fatica incontrollabile la perdita di una persona carissima…

«(…) Io so distinguere morti da morti, e vivi da vivi.
Pasolini era veramente un uomo adorabile ed indifeso, era una creatura angelica che abbiamo perduto e che non incontreremo più come uomo, ma come poeta diviene ancora più alta la sua voce e son certo che poi gli oppositori di Pasolini oggi cominceranno a capire il suo messaggio e ciò che c’ha voluto dire  e che si rivelerà molto e ci sarà di molto aiuto e, forse, non diciamo niente più, non c’è più bisogno di dire altro».

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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