Odissea italiana. Storie dell’immigrazione italiana in Francia 1860-1960 e oltre.

È con sincero piacere che diamo inizio alla pubblicazione del Dossier ODISSEA ITALIANA (versione bilingue) che vi racconterà l’esperienza migratoria degli italiani che, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, scelsero la Francia come meta privilegiata fuggendo dalla povertà e dalle persecuzioni politiche.

immigrazione_logo_01.jpg

L’idea:

Il Dossier nasce in occasione della mostra «CIAO ITALIA»: Un secolo di immigrazione e di cultura italiana in Francia (presente dal 29 marzo/10 settembre 2017 presso il Museo nazionale della storia dell’immigrazione di Parigi) e del Convegno internazionale L’Italia come bagaglio: Migrazione, circolazioni e italianità XIX et XXI secolo (Museo della storia dell’immigrazione di Parigi e Istituto culturale italiano 15-17 giugno 2017) facendo dell’esperienza migratoria italiana nel periodo 1860-1960 il principale nucleo di trattazione ed esaminando il fenomeno attuale nelle riflessioni conclusive.

Un particolare ringraziamento è rivolto alla Fondazione e Museo Paolo Cresci di Lucca e al suo direttore Paolo Biagioni che ci ha concesso l’utilizzo di alcuni reperti fotografici inediti, e di straordinario valore storico, concernenti gli emigranti italiani in Francia.

«Odissea Italiana» perché ?

L’idea è nata da una generale riflessione sul viaggio del migrante che si ricollega ai fatti e alle sensazioni narrate nel mito di Odisseo (o di Ulisse): la partenza obbligata, la separazione dalla madre patria e dagli affetti, la consapevolezza di una lunga permanenza all’estero e di un ipotetico ritorno, l’incerto futuro e la paura dell’ignoto, l’idealizzazione della meta d’arrivo attraverso le testimonianze altrui, la percezione di un’esistenza irrimediabilmente in balia del caso e immersa nella nostalgia di ciò che è stato e di ciò che sarebbe potuto essere…

Il superamento di mille peripezie, la lotta per la sopravvivenza, la scoperta di una nuova cultura e di un nuovo modo di vivere, il necessario uso dell’ingegno e della scaltrezza, il trasformismo, il camaleontismo, la negazione delle proprie origini e lo sviluppo di un forte spirito di adattamento sono i tratti che legano indissolubilmente l’Odisseo al migrante di ogni epoca, provenienza, cultura, sesso et età. Sentimentalmente parlando si configura perciò come l’esperienza più sconvolgente che possa essere immaginata, soprattutto se rapportata ai decenni a cavallo fra il XIX e il XX secolo, quando il principale mezzo di comunicazione era la posta e i trasporti, seppur in veloce sviluppo, erano costosi, lenti e non sempre sicuri.

Perché la Francia?

La risposta è riconducibile a quattro diverse percezioni italiane: la vicinanza geografica che ne facilitò i soggiorni stagionali (soprattutto degli abitanti delle zone frontaliere) e, in un secondo momento, i ricongiungimenti familiari; il “recente” passato politico che legò i due paesi non solo con la realizzazione del Regno d’Italia napoleonico (1805-1814) ma anche grazie ai possedimenti dei Savoia (famiglia regnante dello Stato italiano) che fino al 1860 compresero larga parte della Costa Azzurra con le città di Menton, Monaco, Nizza e Cagnes-sur-Mer e l’area del Parc National du Mercantour estendendosi ad est fino a Saint Auban. Era ormai nota a tutti, inoltre, l’esistenza di un’economia fiorente, di possibili occupazioni lavorative, della vivacità culturale e della libertà intellettuale del paese d’oltralpe; infine, le secolari relazioni politiche, artistiche e l’accoglienza che fu concessa nella storia agli esiliati religiosi e politici (si pensi alla Controriforma cattolica o alle lotte risorgimentali) fecero della Francia la meta privilegiata degli italiani.

Vite oltre la storia:

Il fenomeno migratorio non verrà ridotto all’esclusiva analisi delle congiunture storico-politiche ed economiche internazionali del momento, ma verrà dato spazio al racconto delle esperienze di vita dei migranti, conducendo il lettore a comprenderne le gioie, le sofferenze e le speranze riposte nel futuro. La ricostruzione umana e storica sarà permessa grazie ai saggi, alle statistiche e alle monografie esistenti sulla materia ma anche attraverso il grande quantitativo di materiale postale, e quindi archivistico, pervenutoci (come carteggi, cartoline e fotografie) che costituì all’epoca il principale legame comunicativo, sentimentale e relazionale fra i migranti, le famiglie e la madre patria.

TRACCIA DEI CONTENUTI CON LINK AGLI ARTICOLI IN RETE SU ALTRITALIANI

  • Contestualizzazione del fenomeno:

L’emigrazione italiana in Francia e nel mondo: Dati, luoghi e riferimenti storici

La «guerra dei numeri» del fenomeno migratorio

  • Approfondimenti tematici: 

Dopo aver fornito al lettore gli strumenti per collocare nella storia la dinamica emigratoria italiana, gli saranno posti all’attenzione alcuni approfondimenti tematici.

 L’integrazione sociale degli italiani in Francia (1860-1960)

L’importanza dei carteggi e del ricordo nell’esperienza migratoria

Lavoratori italiani in terra francese: i mestieri che hanno fatto la storia

Donne italiane immigrate in Francia: il mestiere baliatico

Bambini vetrai: una drammatica pagina dell’immigrazione italiana in Francia

Orgoglio francese e sangue «rital»

  • Sezione «Romanzo o realtà»: 

Sezione comprendente tre brevi racconti di emigranti italiani in Francia in tre diverse epoche storiche. Tre scritti ineditti di Giulia del Grande, curatrice del Dossier: la fine dell’Ottocento, gli anni 30-50 del Novecento e la contemporaneità. Questa sezione è stata pensata al fine di calare il lettore nel panorama migratorio precedentemente trattato attraverso una narrazione romanzata ma ispirata a storie realmente accadute, a dimostrazione che tutto, ma veramente tutto, può sempre succedere.

 La prima lettera. «Il fratello ritrovato.»

«Se un giorno capirò». L’infanzia di un’emigrata italiana.

Ieri come oggi. «Angelina va a Parigi.»

  • Un progetto in divenire: 

Parallelamente al Dossier « Odissea italiana », a cura di Giulia Del Grande (Redattori: Giulia Del Grande e Mirco Di Sandro ; traduzioni di: Baptiste Le Goc e Christel Sabathier), si darà luogo ad un libero confronto sul tema aperto a lettori, collaboratori, studiosi e a personalità accademiche avvalendosi di articoli e di interventi di diverso tipo. Mandate i vostri contributi a redazione@altritaliani.net

Articoli già pubblicati in questa sezione di Altritaliani

Giulia Del Grande per Altritaliani

Article précédentLe vecchie fontane, madri delle città.
Article suivantCiao Mago Zurlì, ora lassù divertirà i bambini di tutto il mondo
Altritaliani
Altritaliani est un journal on-line franco-italien, de culture, d’information et d’opinion dédié à l’Italie et aux rapports Italie/France. Le site est géré par une association culturelle loi 1901 dont le siège est à Paris. Vous êtes italien ? Vous l’étiez ? Vous êtes intéressé à en savoir plus sur l’Italie d’aujourd’hui, sa politique, sa langue, ses cultures, son histoire… ? Suivez-nous, abonnez-vous à notre newsletter !

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.