Mirabilia. Stupore della vita, di Antonio Morabito

“Mirabilia” è il titolo di un saggio-narrazione dell’ambasciatore e scrittore Antonio Morabito, edito da Falzea, che offre spunti di grande attualità. Sarà presentato a giorni all’Archivio di Stato di Reggio Calabria, la mia città. Partendo dal pensiero di filosofi e umanisti, e attraverso originali riflessioni e citazioni, illustrate dalle opere dell’artista Michele Praticò e dalle fotografie di Angelo Tafuro, “è un viaggio intenso tra le scoperte che causano meraviglia, nel tentativo di comprendere non solo il senso della vita, ma anche dove va il mondo, e ritrovare speranza, fiducia, coraggio e fede.”

È il volume in qualche misura annunciato, profetizzato da Fritjov Capra, il fisico delle particelle elementari, quando diceva come imminente l’età materna. Tale annuncio è nel testo Il tao della fisica, un testo generazionale, del superamento della dialettica, della contrapposizione brutale di tesi-antitesi  per una nuova, inedita proposizione, tesi-tesi. Non più la lotta dunque per la convivenza e nella storia.
L’età materna significa età dell’accoglienza di registri e di forme di comunicazione diversi e non più in conflitto fra loro.

Il volume di Antonio Mirabito, offre questo primo straordinario elemento. Di fusione di elementi scientifici e letterari, filosofici e poetici, religiosi e folclorici.
Il titolo stesso: Mirabilia è anomalo nel panorama letterario-filosofico. Non più una filosofia della catastrofe, della società liquida, ma una filosofia della prossimità, materna, dell’inclusione senza specialismi e barriere.

Il testo di Capra coniugava la filosofia orientale, il tao e la fisica, insieme a molti altri temi, che sono le tracce di un viaggio nella meraviglia dell’universo, le partiture di un’immensa straordinaria sinfonia, in una cornice che non sconfessa la scienza, ma la supera e la integra.

Platone ne L’apologia di Socrate, aveva annunciato la nascita della filosofia. Così Remo Bodei. Ma la filosofia teoretica preferisce vedere la sua nascita dallo stupore. Thaumazein‘, stupirsi, significa conoscere. Il legame dello stupore con la conoscenza, pervade tutto il saggio di Morabito producendo come effetto straordinario un sottile legame, un filo d’oro per tutta la scrittura, un sentimento di gioia profonda.

È questa la struttura che anima l’aspetto ecologico del testo, la cultura della natura, giacché, come diceva Capra, l’universo si ama, l’amore è un codice fondamentale della natura. Se dobbiamo riprendere il cammino dalla cultura della natura, dal suo studio, non possiamo prescindere da questo.

Siamo rimasti alla filosofia rinascimentale, ai tre grandi calabresi, Telesio, Campanella, insieme al profeta Gioacchino da Fiore. Già Telesio aveva proclamato che la conoscenza è scienza della natura iuxta propria principia. Tornare alla natura significa esplorare questi principi al cui fondamento sta l’amore.

Ed ecco la prima immagine iconica del testo di Morabito: Tre donne. Esse ricordano il verso della Vita Nova di Dante: Donne ch’avete intelletto d’amore. Età materna, scrittura materna perché le donne primieramente hanno intelletto d’amore.
Si tratta dunque di una rifondazione culturale in cui all’amore si unisce, dicevamo, come un filo d’oro, la gioia.
 
Gaudeamus domino deo nostro, così suonava una frase di una delle più notevoli scrittrici cattoliche tedesche, Elisabeth Langgasser ne Gli argonauti del Brandeburgo. Essi, viaggiatori per diporto, hanno conservato nella memoria l’eco di questa frase e tornano a rifare il viaggio per ritrovarla, per ritrovare il gaudium, la gioia.
L’ultima icona di un mondo in rovina era il funambolo nietzscheano che percorre pericolosamente il filo sospeso nel vuoto, mortalmente, perché finisce col mettere il piede in fallo e a precipitare moribondo al suolo. Ora l’immagine iconica è quella dell’arcangelo Michele, che scaccia la tristitia ed esprime la potenza di Dio nel creato.
Essa ha un nome, gioia appunto.
La gaia scienza è qui cominciata, cominciato lo spirito della danza.
Come le particelle subatomiche danzano in maniera sublime sfuggendo a qualsiasi calcolo, così qui lo spirito della gioia domina trionfante.
Ma non si tratta di utopia. L’utopia è altrove, l’orizzonte di “Mirabilia” è oltre ma è anche ora e qui.

La suprema conciliazione che il testo offre è quella tra Natura e Storia.
Il duello soprattutto ottocentesco che aveva visto il trionfo di un polo dell’asse contrapposto, la storia a discapito della natura, qui sparisce ed i due termini si trovano conciliati in un’unità suprema.

Carmelina Sicari

IL LIBRO:
Mirabilia. Stupore della vita. Ediz. illustrata
di Antonio Morabito
Falzea editore
https://www.ibs.it/mirabilia-stupore-della-vita-ediz-libro-antonio-morabito/e/9788882965334
18,50€ – anno 2021

Descrizione: 
In « Mirabilia », l’autore, ripercorre gli insegnamenti dei filosofi del passato, da Aristotele a Platone, da Socrate a Marco Aurelio, e di pensatori e drammaturghi, da Erasmo a Pirandello, attualizzandone i messaggi alle realtà contemporanee. L’itinerario del libro si snoda lungo i confini del cuore, l’intelligenza artificiale, il mondo virtuale, l’amore, l’intolleranza e l’odio, la gioventù e la vecchiaia. Le sfide dei nuovi confini della scienza e della tecnica, i diritti inalienabili, le emergenze umanitarie. Le meraviglie della natura e gli squilibri che minacciano il pianeta. Tradizioni, leggende, miti e guerre, lotta a fame e ingiustizie, solidarietà e altruismo, egoismi e sopraffazioni. La ricerca di una composizione della Babilonia delle lingue e dell’incomunicabilità tra le genti. L’odissea della pandemia e il superamento di paure, incertezze e angosce. « Mirabilia » è un viaggio intenso tra i tanti stupori dell’esistenza, nel tentativo di comprendere il senso della vita e ritrovare speranza, fiducia, coraggio e fede.

L’AUTORE:
Antonio Morabito, nato a Reggio Calabria nel 1955, si è laureato in scienze politiche a Roma ed è entrato in carriera diplomatica nel 1986. Ha prestato servizio al Ministero degli Esteri ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in Indonesia, Argentina, Iran ed è stato ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco dal 2010 al 2015.

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

1 COMMENTAIRE

  1. Grazie a Carmelina Sicari per aver introdotto « Mirabilia », un testo filosofico intenso sullo stupore che anima la vita e dà impulso alla gioia, alla fede, all’età materna dell’accoglienza, sentimenti importanti, tanto più oggi che stiamo vivendo un periodo così difficile.
    Grazie all’autore Antonio Morabito, alla presentatrice Carmelina Sicari e ad ALTRITALIANI che, con la pubblicazione dei suoi articoli, tiene alto il livedllo culturale.

    Un caro saluto da Rosella Centanni

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