Il Bello o il Vero in mostra a Napoli. Un felice connubio fra arte e nuove tecnologie.

“Il Bello o il Vero. La Scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento”. Un viaggio tra reale e digitale. Protagoniste di questo evento sono oltre 250 opere in marmo, gesso o terrecotte esposte nello scenografico e monumentale Complesso di San Domenico Maggiore di Napoli, nell’ambito del Forum Universale delle Culture. La rassegna approfondisce con un taglio fortemente innovativo un periodo dell’arte napoletana ancora poco studiato e tuttavia fondamentale. I visitatori potranno dialogare con le opere, grazie alle più moderne tecnologie. FINO al 31 gennaio!


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La mostra coniuga arte e nuove tecnologie con opere recuperate in depositi comunali, dislocate in musei fuori dai circuiti di visita ordinaria o presso collezioni private, migrate a volte da una raccolta all’altra. I criteri della scelta delle sculture son stati essenzialmente due: il rigore scientifico e il recupero del patrimonio nascosto.

Per primo, sono state individuate le opere che esprimono il significato delle novità della scultura del periodo, secondo il filo conduttore della intera mostra, e quelle che meglio rappresentano le varie fasi del percorso di ciascun artista, scegliendo in funzione della loro presenza in mostre storiche, o perché hanno fatto discutere la critica, o ancora in quanto capisaldi della loro poetica, o infine perché hanno contraddistinto i mutamenti o le svolte nel percorso di ciascuno. Opere dimenticate o nascoste, opere inedite o con attribuzioni riconsiderate. Alcuni artisti poco presenti nelle compilazioni generali, ma non per questo meno interessanti, sono addirittura documentati per la prima volta.

E’ stato possibile recuperare opere delle due più importanti mostre del secondo Ottocento: quelle che fecero scandalo alla Mostra Nazionale di Napoli del 1877 e alla Mostra Nazionale di Torino del 1880. “Il Bello o il Vero”, un processo che ammetteva nella forma scultoria, da sempre appannaggio esclusivo del bello, il reale in tutte le sue declinazioni.

Il secondo criterio seguito nella scelta delle sculture è stato dettato dall’esigenza di valorizzazione del patrimonio nascosto: sono state prelevate dai depositi museali opere che non ne avevano mai varcato la soglia, per i sempre verdi problemi di mancanza di spazio. Per l’occasione sono state sottoposte a interventi di restauro o di semplice pulitura. Opere che, una volta recuperate – ha dichiarato Nino Daniele, l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli – vorremmo vedere collocate definitivamente in sale espositive e non più in depositi affollati.

Giuseppe Renda, Non mi toccare, 1910

La rassegna nasce dall’esigenza critica di riportare alla luce quel paesaggio artistico che andò formandosi tra secondo Ottocento e primo Novecento – ha spiegato Isabella Valente, curatrice della mostra –, le cui tracce sono rimaste sepolte troppo a lungo, a margine della storiografia e tralasciate dalle occasioni espositive.

Il Bello o il Vero rappresenta una straordinaria occasione – ha detto Fabrizio Vona, Soprintendente per il polo museale – per poter ammirare, nella stessa sede, numerosi esemplari della scultura napoletana dell’Ottocento. Una mostra che ha presentato numerose difficoltà tecniche, soprattutto nel trasferimento delle opere – per le grandi dimensioni o per una materia molto fragile.

Costantino Barbella, Azzardo, 1884

Con l’ausilio di supporti tecnici, sviluppati da Databenc (Distretto ad Alta Tecnologia dei Beni Culturali), il visitatore può muoversi attraverso le nove sezioni della mostra, negli splendidi locali del Convento di San Domenico Maggiore, tornati al loro antico splendore e riconsegnati alla città, in un itinerario dinamico, viaggiare nel tempo e nello spazio, tra i capolavori dei più importanti artisti fin de siècle (da Vincenzo Gemito ad Achille d’Orsi, da Giovan Battista Amendola a Raffaele Belliazzi, da Franceso e Vincenzo Jerace a Costantino Barbella, da Filippo Cifariello a Giuseppe Renda) e ricostruzioni in 3D.

La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2015. In preparazione un catalogo in due volumi, a breve godibile anche su Internet.

Mario Carillo

Articolo pubblicato il 7 novembre 2014

Informazioni pratiche:
La mostra (ingresso gratuito) è visitabile fino al 31 gennaio 2015.
Sede: Complesso di San Domenico Maggiore
Vico San Domenico Maggiore, 18 – 80134 – Napoli
Date : 30 ottobre 2014 – 31 gennaio 2015
Orari di apertura : 10-18
Telefono: + 39 081 5629085

SITO DELLA MOSTRA: www.ilbellooilvero.it

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Mario Carillo
Mario Carillo, iscritto all’ordine dei giornalisti della Campania. Prime esperienze alla Redazione napoletana del Giornale d’Italia di Roma, Agenzia Radiostampa, Agenzia NEA, collaboratore fisso da Napoli per il Secolo XIX di Genova, collaboratore del giornale Il Roma di Napoli, Il Gazzettino, Il Brigante, Albatros magazine, Altritaliani.net di Parigi, responsabile napolinews.org, socio Giornalisti Europei, Argacampania (giornalisti esperti agroalimentare).

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