Gino Severini. L’emozione e la regola. Fondazione Magnani Rocca, Parma.

Nello scrigno della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, in Provincia di Parma, si è aperta ufficialmente sabato 19 marzo una bella mostra monografica dedicata al pittore GINO SEVERINI (Cortona 1883 – Parigi 1966) in occasione del cinquantenario della morte.


Gino Severini, Maternité, 1916

Da circa un anno a questa parte l’artista sta vivendo una seconda ‘giovinezza’ o, forse, riscoperta, grazie alla sua opera raffigurante una bellissima Maternità , del 1916. Il dipinto è il ritratto della moglie Jeanne Fort e del secondogenito Antonio ed è stata esposta fino a novembre scorso alla mostra La grande Madre, presso la fondazione Trussardi, a Milano, nell’ambito di Expo 2015 ed ora in parete al MAR di Ravenna fino al 26 giugno prossimo per l’evento pittorico curato da Claudio Spadoni La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto.

Fruibili, in questa mostra le stagioni creative di Severini comprendenti i vari –ismi da lui frequentati, dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo, il tutto in 100 opere, di cui 25 inedite in Italia, frutto di recenti scoperte o mai qui esposte.

La mostra, presso la splendida Fondazione Magnani Rocca, dal 19 marzo al 3 luglio 2016, curata da Daniela Fonti e Stefano Roffi, Catalogo Silvana Editoriale, intende celebrare l’intera attività di Gino Severini – allievo del grande ed eclettico genio futurista Giacomo Balla, al quale la Fondazione ha recentemente dedicato una mostra di grande successo – non concentrandosi, comunque, esclusivamente sul suo periodo di adesione al Futurismo e al Cubismo.

La pittura di Severini, pur nelle sue diverse stagioni espressive, contraddistinte nella maturità da varie riprese di tematiche affrontate nella giovinezza, è caratterizzata da una sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti, che emergono nei suoi esordi e che – variamente declinati nelle epoche dello sperimentalismo linguistico dell’avanguardia o nelle riprese del naturalismo – definiscono la personalità della sua creazione artistica. Un’esposizione tematica, dunque, articolata non in successione cronologica ma nella rivisitazione del tema centrale delle varie Sale che, affrontato in chiave prima divisionista, poi futurista e cubista, non cessa di essere un agente operativo anche nei decenni della maturità.

Gino Severini, Danseuse articulée, 1915

L’esposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni Quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dell’Arte. Accanto a queste, vengono esposte, come si diceva più sopra, circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, come alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola.

Maria Cristina Nascosi Sandri

Da Ferrara

Dal 19 marzo al 3 luglio 2016.

Fondazione Magnani Rocca

via Fondazione Magnani Rocca 4

43029 Mamiano di Traversetolo, Parma

Tel. 0521 848327 / 848148

Info: http://www.magnanirocca.it/severini/

Orari: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile. Aperto anche tutti i festivi.

Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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