La bellezza e l’inferno, di Roberto Saviano

Quest’anno è tornato alla riscossa Roberto Saviano, lo scrittore napoletano che ha smosso l’opinione pubblica europea, concentrando l’occhio di tutto il continente su Napoli e sulla Camorra.

gomorra-2.jpgGomorra – Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”, pubblicato nel 2006, da cui è stato tratto l’omonimo film, vincitore al Festival di Cannes del prestigioso “Grand Prix Speciale della Giuria” (2008, diretto da Matteo Garrone), è un romanzo inchiesta, un romanzo verità, nel quale l’autore affronta un viaggio “finzione” negli affari economici ed affaristici della Camorra napoletana, nonché casertana, e attraverso il quale giunge inedita la descrizione di luoghi e abitudini della terra in cui l’autore è nato e cresciuto.

Nel giugno del 2009 è arrivato “ La bellezza e l’inferno ” (Mondadori, collana Strade blu, prezzo € 17,50), una raccolta scelta di scritti e articoli di Roberto Saviano apparsi in questi ultimi anni (dal 2004 al 2009) sui media italiani e internazionali e riuniti, per la prima volta, in un unico volume, più una prefazione inedita dell’autore.

Il libro, di tutt’altro genere rispetto al primo, si muove su due piani :

Da un lato, sottesa, è l’analisi di un percorso giornalistico e artistico ricco e vario, nonché coerente, in cui è visibile il pensiero dell’autore, il suo impegno di scrittore e di artista, che si pone come meta costante sempre e comunque la ricerca della verità.

«Scrivere in questi anni mi ha dato la possibilità di esistere. Articoli e reportage. Racconti e editoriali. Un lavoro che per me non è stato semplicemente un lavoro. Ha coinciso con la mia vita stessa.», ha scritto così Saviano, per commentare il suo lavoro di scrittore – giornalista.

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Il secondo piano è quello in cui si intrecciano racconti di vita vissuta, di un campione come Lionel Messi, il calciatore argentino che ha vinto la sfida più grande, quella contro il suo stesso corpo; di Anna Politkovskaja, la giornalista russa assassinata sotto la propria casa, da chi voleva a tutti i costi tapparle la bocca; dei pugili di Marcianise, eroi di cartapesta, per cui il sudore del ring ha un sapore di rabbia e di riscatto; di Miriam Makeba, venuta a Castel Volturno per dire addio a sei fratelli africani, caduti per mano camorrista; di Enzo Biagi, e della sua intervista al giovane Saviano, nella sua ultima trasmissione; di Felicia, la madre di Peppino Impastato, che ha visto morire il suo giovane figlio che chiedeva giustizia e libertà nella sua terra siciliana e che, solo dopo vent’anni, ha visto dietro le sbarre i suoi assassini.

Sono tanti i personaggi che circondano l’universo della Bellezza e dell’Inferno, quelli reali, delle terre maledette in cui non esiste la giustizia ma la si cerca (cioè la Terra, il mondo degli esseri umani), o quelli fittizi, incontrati nei vasti e incommensurabili campi della letteratura.

L’Inferno e la Bellezza non sono altro che i due mondi in cui l’uomo vive: il mondo del Male, dell’ingiustizia, dell’immoralità, in cui è più facile muoversi e giostrarsi, ma dove è impossibile sopravvivere a lungo, dentro il quale è sempre e comunque racchiuso un mondo del Bene, della giustizia, dell’Umanità, che va ricercato con più pazienza, ma che dà, infine, all’uomo una risposta ed un senso alla sua esistenza terrena.

Federica Doria

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