Un ‘benvenuto in Francia’ a Irene Castagnoli, nuova Console generale d’Italia a Parigi.

Il consueto ed annuale “Benvenuti in Francia” organizzato quest’anno puntualmente e prudentemente via zoom, rivolto ai tanti giovani e meno giovani che arrivano dai cugini di oltralpe per lavorare, studiare e vivere in Francia, organizzato da Roberto Giacone, direttore della Maison d’Italie, è stato anche l’occasione per un cordiale saluto di accoglienza alla nostra nuova Console generale a Parigi, Irene Castagnoli, che subentra ad un’altra donna che ci era cara, Emilia Gatto. Ci racconta, di questo doppio benvenuto, il nostro Lodovico Luciolli.

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Anche con le limitazioni degli incontri dovuti al Covid19, continua da parte delle istituzioni italiane a Parigi l’opera di coordinamento delle varie figure professionali italiane “in loco” al fine d’evitarne la dispersione come risorse che ai rispettivi livelli onorano il Paese per il loro prestigio.

Roberto Giacone, direttore della Maison de l’Italie, Cité universitaire

Perciò Roberto Giacone, Direttore della “Maison d’Italie” della “Cité Universitaire”, ha presieduto ancora una volta il 14 ottobre scorso il raduno annuale “Benvenuti in Francia”, via zoom non potendo accogliere come negli anni scorsi nella sua sede le numerose figure professionali a Parigi.

Un “benvenuto in Francia”, in senso reciproco, è stato rivolto alla nuova Console Generale d’Italia Irene Castagnoli e alla sua famiglia, che così ha conosciuto meglio i suoi principali interlocutori, non in una situazione affollata e, come ha affermato, senza maschere!

Oltre alla conferma da lei data dell’ulteriore disponibilità del Consolato per l’armonizzazione di queste risorse, c’è stata di nuovo quella espressa dal Consigliere dell’Ambasciata Ugo Ciarlatani per conto dell’Ambasciatrice Teresa Castaldo, e quella dell’Ambasciatore presso le Organizzazioni Internazionali a Parigi (OCSE, ESA, Eutelsat e altre) Antonio Bernardini, il quale ha ricordato la presenza quantitativa e qualitativa degli italiani in questi organismi.

Anche l’immigrazione degli italiani in Francia (14000 nel 2018, dopo quelle nel Regno Unito: 21000 e Germania: 18000) fa parte di quella complessiva caratterizzata da persone per i 2/3 tra i 20 e i 49 anni d’età e per oltre la metà con un titolo di studio medio alto (di cui i laureati fanno parte per il 32%, con una prevalenza delle donne: 35% sugli uomini: 30%). Questi dati dell’ISTAT (come quelli simili in crescita nel corso del decennio 2009-2018, confermati dal “Rapporto Italiani nel Mondo” del 27 ottobre della Fondazione “Migrantes” della CEI) testimoniano dunque che l’immigrazione è stata principalmente quella di persone arrivate nella prima parte dell’età lavorativa con capacità professionali migliori di quelle quantitativamente o qualitativamente offerte dal mercato del lavoro in Italia.

La presenza progressivamente in crescita delle nuove generazioni (compresa quella dei più giovani dell’Erasmus) impone allora a tutti gli organismi ufficiali di regolare ancora di più le rispettive attività tra la vecchia e la nuova migrazione, come ha ricordato tra gli altri il Presidente del Comites Vincenzo Cirillo che ha esposto lo scambio di esperienze via “webinar” di questa situazione con gli altri Comites in Europa. S’impone allora un’ulteriore integrazione delle competenze degli enti all’estero con quelle dei principali organismi in Italia incaricati dell’Emigrazione: sia al Ministero degli Esteri (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie, come ha confermato recentemente il direttore Luigi Vignali in videocollegamento), sia presso gli altri organi centrali (compresi gli uffici dei parlamentari eletti all’estero), e sia presso gli organi regionali e locali la cui disponibilità si è anche manifestata quando nel 2019 la Regione Sicilia ha ospitato il seminario “Nuove migrazioni e generazioni nuove” della “Commissione nuove migrazioni” del CGIE con più di 100 emigrati dai 18 ai 35 anni d’età in tutto il mondo.

Arrivederci Emilia Gatto e benvenuto a Irene Castagnoli

I nuclei di qualità dell’immigrazione in Francia delle nuove generazioni sono rappresentati, tra l’altro, dalle associazioni locali degli “Alumni” dell’Università degli Studi, dell’Università “Bocconi” e del Politecnico di Milano, degli “Alumni” del Politecnico di Torino, dei laureati della LUISS, dal circolo franco-italiano di Sciences Po e dal “RéCIF”, ossia il “Réseau des Checheurs Italiens en France”, fondato dalla compianta Tiziana Zalla e che ora è presieduto da Lucilla Corrias (matematica dell’Università d’Ivry) la quale, con Vincenzo Di Bartolo (immunologo dell’”Institut Pasteur”), ha ricordato il fine di questo ente d’evitare la dispersione delle risorse professionali italiane nel settore scientifico in Francia. La notorietà del “RéCIF” si manifesta anche nel concorso che organizza annualmente con il patrocinio dell’Ambasciata e del Comites per i giovani ricercatori in Francia su un progetto in materia scientifica o sociale, e nell’essere tra i principali interlocutori del portale “Innovitalia” di diplomazia scientifica, in comune tra il Ministero degli Esteri e quello dell’Università e Ricerca.

Nello sviluppo, ben oltre l’accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Francia del 2001, è diventata sempre più rilevante la parte degli addetti in materia nelle Ambasciate, tra cui quella di Luca Biferale (fisico precedentemente all’Università di Tor Vergata a Roma), che ha pure ribadito la disponibilità imposta da questa sua funzione, come quella (ricordata da Bernardini) dell’Addetta Scientifica della Rappresentanza presso le Organizzazioni Internazionali Isabella Palombini (ingegnere elettronico precedentemente ai rapporti internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico).

Infine il Vice Presidente del “CAP Paris”, Coordinamento delle Associazioni dei Professionisti Italiani a Parigi (creato nel 2019 dal Consolato Generale e dal Comites), Paolo Giuliano, ha pure ricordato l’utilità di questo ente (sorto dalla collaborazione dei diversi “Alumni” sopra citati) al fine delle individuazioni unitarie delle singole categorie professionali degli italiani a Parigi. Allora, di fronte a queste comunità che hanno dato il benvenuto a Irene Castagnoli s’aggiungono per il nuovo incarico i migliori auguri d’”Altritaliani”.

un benvenuto in Francia
Irene Castagnoli, nuova Console generale d’Italia in Francia

Irene Castagnoli è la nuova Console Generale d’Italia a Parigi dal 31 agosto 2020. Laureata con lode in Scienze Politiche presso l’Università Cesare Alfieri di Firenze, ha iniziato la carriera diplomatica nel 2001 e ha lavorato presso il Servizio Stampa e Informazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a Roma fino al 2006. È stata poi assegnata alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, dove ha continuato ad occuparsi dei rapporti con la stampa, in particolare durante il biennio di presenza dell’Italia in Consiglio di Sicurezza 2007-2008. Dal 2010 al 2013 ha lavorato presso l’Ambasciata d’Italia ad Ankara, dove si è occupata della promozione delle relazioni economiche e commerciali bilaterali con la Turchia. Rientrata a Roma nel 2013, è entrata a far parte del Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dove si è occupata dell’organizzazione degli incontri e delle visite all’estero del Ministro. Nel 2016 è stata assegnata all’Ambasciata italiana a Washington, dove ha svolto funzioni di coordinamento e di diretta collaborazione con l’Ambasciatore d’Italia. Ha inoltre seguito i temi relativi alla promozione dei diritti umani. È stata nominata Consigliere d’Ambasciata nel 2017. Nata a Roma nel 1974, è cresciuta a Ravenna. È sposata e madre di 2 figlie. È Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Lodovico Luciolli

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Lodovico Luciolli
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1 COMMENTAIRE

  1. I miei più sinceri auguri di buon lavoro ad un’eccellenza italiana all’estero. Dopo questa esperienza parigina la inviterei però a tornare in Italia dove abbiamo bisogno di persone di valore per far lievitare la nostra incerta condizione.

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