Ricordando Tiziana Zalla.

Se è vero che le persone migliori sono richiamate in Cielo prima delle altre, se ne ha la conferma con Tiziana Zalla: richiamata lì, improvvisamente, il 28 aprile scorso, lo è stata anche prematuramente in quanto non ha potuto attuare tutte le intenzioni che le rimanevano sia professionalmente che socialmente e in famiglia. Pur non sapendo se le sarebbe piaciuto l’attributo di missionaria, lo è stata di fatto nel settore scientifico e nelle organizzazioni in cui ha potuto dar sfogo al suo sincero altruismo.

Dopo gli studi universitari a “La Sapienza” di Roma, era stata selezionata nel 1990 nel gruppo di ricercatori delle scienze neurologiche-cognitive creato a Parigi da Michel Imbert, successivamente divenuto un’autorità in materia sia dalle cattedre di Tolosa e Parigi, sia come direttore dei rispettivi dipartimenti presso il “Centre National de la Recherche Scientifique” e presso i principali organismi francesi. Nel 1996 Zalla aveva conseguito il Dottorato de l’Ecole Polytechnique; successivamente aveva vissuto a Washington lavorando in un gruppo di ricerche motorie del “National Institute of Health” di Bethesda; dal 1999 al 2003 era stata ricercatrice a ’’l’Institut des Sciences Cognitives” di Parigi e Lione, poi insegnante di neuroscienze cognitive alla Facoltà di Medicina di Trieste e dal 2005 ricercatrice dell’Institut Jean Nicod del CNRS.

Zalla

Negli ultimi anni s’era dedicata in particolare all’autismo, sia scientificamente servendosi degli scambi di studi e informazioni con le reti internazionali, con cui aveva lavorato, sia socialmente valutandone gli impatti genetici con quelli ambientali. Così valutava ad esempio le diverse cause e le diverse terapie che si riflettono anche nelle diverse frequenze scolastiche tra i Paesi anglosassoni e quelli latini, in particolare la Francia dove auspicava un minor divario tra queste frequenze e quelle dei Paesi nordici. D’altronde perfino il rapporto della “Cour des Comptes” dello scorso gennaio le ha dato ragione sollecitando delle diagnosi più tempestive anche al fine d’una maggiore scolarizzazione. Impegnata anche nell’Associazione “RIAU” (“Rencontres Internationales de l’Autisme”), questa ha aperto una raccolta di fondi in sua memoria.

Ma, ritenendo così (e anche con la partecipazione ai lavori del “DIRE”, Donne italiane Rete Estera) di non dare sufficientemente sfogo alle proprie energie, Zalla s’era impegnata con il suo spirito concreto anche dov’era necessario eliminare la dispersione di quelle risorse che invece costituiscono un capitale. Perciò aveva fondato e presieduto nel 2014 il “RéCIF”, “Réseau des Chercheurs Italiens en France”, rappresentati dai migliori elementi che, provenienti dai Politecnici di Torino o Milano, o dalla Bocconi o dalle altre eccellenti Università o centri di studio italiani hanno fatto poi strada nei diversi centri di ricerca delle Università, Società e altri enti francesi. Riunendoli per la seconda volta il 16 ottobre scorso alla “Maison d’Italie” della “Cité Universitaire”, Zalla aveva così non solo rinsaldato le rispettive associazioni di ex “alunni” a Parigi ma soprattutto consentito una migliore visione quantitativa, oltreché qualitativa, della loro presenza. E che aveva consentito, in particolare alla Console Generale Emilia Gatto, intenzionata a valorizzare questo capitale, di offrirle tutto il lavoro di coordinamento del Consolato.

E, come se non fosse ancora sufficiente allo sfogo del suo spirito altruistico, Zalla nel 2017 aveva accettato d’essere Presidente del Comites di Parigi: non per l’onore, che non ha mai cercato, ma per l’onere del coordinamento delle funzioni di questo, antitetico a quello della Console Generale ma proprio perciò di reciproci stimoli e solida stima.

Quindici giorni dopo la “Giornata della Ricerca Italiana nel mondo”, ospitata il 13 aprile scorso dall’Ambasciatrice Teresa Castaldo, Tiziana Zalla che con il “RéCIF” e l’eccellenza dei ricercatori italiani in Francia vi aveva contribuito, si è congedata in una maniera tanto improvvisa quanto è stata sempre discreta quella che ha avuto.

Tiz
Zalla e il tema dell’autismo.

Il 28 giugno scorso Gatto ha ospitato al Consolato nel suo ricordo, oltre ai suoi colleghi e alunni francesi, il campione migliore della sua generazione e di quella successiva di italiani stimati a Parigi per le loro capacità scientifiche e professionali; ossia l’esempio migliore sia per coloro che sono disposti a seguirlo, sia per chi invece aspetta solo il reddito di cittadinanza, e sia per chi è ancora nel dubbio sulla strada da intraprendere. Persone che per le loro qualità non potevano che essere le migliori anche a fianco dell’ex marito Silvio Franz (fisico dell’Università di Paris-Sud) e delle figlie alle quali, oltre allo sguardo profondo, auguriamo di riprendere presto il sorriso con cui la madre sapeva dosare anche i momenti difficili.

Lodovico Luciolli

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