Per amore delle bionde. Uno scugnizzo a passeggio con i boss, di Donatella Gallone

ilmondodisuk partecipa quest’anno al Salone internazionale del Libro di Torino (13-17 maggio 2010) nel padiglione dell’Incubatore, lo spazio dedicato alle case editrici con meno di 24 mesi di vita e non legate a grandi gruppi editoriali. In libreria, i primi due titoli della casa editrice, “Per amore delle bionde” di Donatella Gallone e “Santuari” di Raffaele Bussi.

Il libro di Donatella Gallone è di straordinario interesse e originalità. Esso riesce a coniugare, con uno stile semplice e immediato, una acuta analisi della camorra nelle sue varie attività criminali con un bellissimo e drammatico racconto della storia di un bambino che nasce in un ambiente tormentato e senza strutture e servizi di assistenza per i minori, in cui respira fin dall’inizio aria di delinquenza e di traffici illeciti in ogni campo , spesso esercitati con la piena partecipazione di fanciulli in tenera età, come accade al protagonista di questa storia. Sicché dopo una vita di condizionamenti e di abusi di ogni genere, di episodi di violenza e di prepotenza , che spesso sconfinano nell’assassinio dei più deboli, di assoluta mancanza di modelli di vita normali, di rispetto della legge e della civile convivenza, al giovane protagonista di questa storia non resta che il drammatico viatico che lo spinge verso il baratro della delinquenza organizzata. Per lui non ci sono alternative di vita. E questo quadro viene descritto con rara maestria e senza retorica dalla Gallone.

per_amore1.jpg

Esiste a Napoli un mondo dove, nonostante i successi delle iniziative delle forze dell’ordine contro i vertici delle bande e contro sicari spietati e sanguinari, non c’è alcuna prospettiva di inserimento normale per un bambino che cresce e diventa adolescente. Egli si trova a dovere scegliere tra varie bande in guerra tra di loro . Ogni banda è coinvolta in più di un’attività criminosa ed è spesso in conflitto con gruppi analoghi. Nella provincia di Caserta e nel sud del Lazio il clan dei “Casalesi” sta affermando la propria supremazia con una solida struttura gerarchica. Bande criminali tendono ad aumentare il loro livello di autonomia e struttura e stanno allargando il loro raggio d’azione verso l’immigrazione clandestina, le armi e il traffico di droga.
Più di 2.000.000 di stranieri risiede legalmente in Italia permanentemente (169.125 provenienti da paesi dell’UE e 1.240.721 da paesi terzi). Almeno un altro milione é entrato in Italia illegalmente e questo costituisce un ampio serbatoio di reclutamento da parte delle bande criminali etniche.

La Camorra si concentra sulle tradizionali attività “territoriali” quali estorsioni, usura, sfruttamento di minori sul lavoro e nella prostituzione, scommesse clandestine e frodi, penetrazione nei pubblici servizi; sfrutta anche settori marginali dell’attività criminale quali contrabbando di merci, produzione e vendita di merci contraffatte. La Camorra risulta essere sempre più implicata nei crimini ambientali, soprattutto nell’eliminazione di rifiuti fuorilegge, dove è la più attiva su scala nazionale, e ha stabilito collegamenti con le più grosse organizzazioni criminali italiane e straniere.

In Campania, si conoscono 114 gruppi camorristici. ognuno dei quali è autonomo e stabilisce alleanze temporanee e mutevoli con gruppi analoghi. Le famiglie camorriste non sembrano avere basi stabili al di fuori della Campania, all’interno della quale la maggiore attività si riscontra nelle province di Napoli e Caserta, mentre è minore nel salernitano. A Napoli vi è un costante mutamento di equilibri, mentre la situazione appare più definita a Caserta dove la banda dei “Casalesi” predomina sulle altre. La Camorra ha speciali contatti con gruppi operanti nei Balcani e nei paesi dell’Europa centro-orientale con cui avvengono scambi di merci contraffatte e dollari americani in cambio di droghe sintetiche, armi e materiale radioattivo. I dati relativi ai beni confiscati in Italia grazie alla legge contro la mafia nel 1997 fanno ritenere che si tratti di un fenomeno economico su larga scala. Gli enormi capitali accumulati nel passato hanno prodotto uno sviluppo parallelo di attività economiche formalmente lecite controllate direttamente o indirettamente dalle organizzazioni criminali operanti in Italia, e il reinvestimento di capitali di origine illegale nei mercati finanziari nazionali e internazionali. Le attività di riciclaggio della camorra sono in aumento sia in Italia che all’estero, specialmente nell’Europa centrale e orientale, i Balcani e i paesi della ex Unione Sovietica. Secondo le informazioni raccolte ogni gruppo tende a gestire i propri profitti illeciti invece di creare reti stabili di raccolta e investimento di denaro sporco.

Parte dei profitti illeciti sono investiti nel commercio e nel settore edilizio . Il crimine organizzato italiano risulta investire parte dei suoi enormi guadagni di origine criminale nell’usura gestita direttamente o sfruttando gli usurai già in attività. L’usura spesso unita al cosiddetto “pizzo” offre anche alle organizzazioni criminali l’opportunità di penetrare in attività economiche lecite mediante operazioni di rilevazione dall’esterno. L’Italia sta diventando un’importante area di investimenti di enormi quantità di denaro sporco della mafia russa. Ciò è particolarmente evidente sulle coste della Versilia, Marche e Romagna.

Anche bande colombiane riciclano denaro derivante dalla droga in Italia, aprono conti correnti, per mezzo di uffici di cambio e acquisendo compagnia di copertura.
I nigeriani investono i loro profitti illeciti in attività commerciali quali mercati africani, centri di bellezza e altri luoghi di incontro per cittadini nigeriani.

I risultati positivi delle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata negli ultimi anni (disarticolazione dei gruppi, cattura latitanti di spicco, sequestri e confische di beni etc) hanno prodotto un visibile contenimento del fenomeno delle associazioni a delinquere di stampo mafioso in Italia. Nonostante ciò, le organizzazioni tradizionali Mafia, Camorra, N’drangheta e gruppi pugliesi rimangono i più attivi in Italia ed hanno molti legami all’estero in particolare nell’Europa centrorientale, negli USA, nel Canada e in Australia.

Secondo le informazioni raccolte, il peso internazionale della criminalità organizzata italiana risulta in diminuzione come conseguenza dell’efficacia degli interventi di polizia e giudiziari degli ultimi anni. Si è altresì osservato un cambiamento massiccio nella composizione delle associazioni di stampo mafioso che reclutano giovani membri nell’ambiente della delinquenza minorile e della criminalità comune per rimpiazzare le perdite.

Ferdinando Imposimato

Ex magistrato

Per gentile concessione delle edizioni il mondo di suk

Contatti: info(at)ilmondodisuk.com

Il Mondo di Suk

Article précédentSantuari. L’avventura umana di Don Gaetano Errico, di Raffaele Bussi
Article suivantRaymond Carver : écrire le mystère du monde
Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).