#Venezia73 – Il palmares e considerazioni sui film premiati

La Mostra del cinema di Venezia, oltre a quella di Cannes e di Berlino, è una tra le più importanti in Europa. L’edizone 2016 si è appena conclusa: ecco a voi il Palmares e qualche commento sui film premiati. Il Leone d’Oro va al regista filippino Lav Diaz per il suo ‘The Woman who left’. All’attrice Emma Stone la Coppa Volpi per il musical ‘La La Land’, a Konchalovsky e Escalante ex aequo il Leone d’Argento per la regia di ‘Paradise’ e ‘La region salvaje’ (‘La regione selvaggia’).


Il Leone d'Oro al regista filippino Lav Dias per il suo 'The Woman who left'

Archiviata la Mostra del Cinema di Venezia. Le giurie, da Orizzonti a quella ufficiale di Venezia 73, hanno espresso verdetti abbastanza coerenti per premiare i cosiddetti film “da Mostra”.

Sonia Bergamasco, madrina di questa edizione 2016

Quella di Orizzonti, presieduta da Kim Rossi Stuart, ha avuto il merito di premiare una pellicola italiana, un documentario: “Liberami” di Federica di Giacomo considerato il miglior film della sezione, nel quale si esplora il rito degli esorcismi nell’Italia del sud. Un altro documentario, l’asiatico “Ku Qian” (Bitter Money) del regista Wang Bing, produzione Hong Kong, ha ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura. Per il resto, altri tre riconoscimenti sono andati a lavori latino-americani.

Sono stati privileggiati i film statunitensi, ben otto in concorso. Dal Leone d’Argento andato al film “Nocturnal Animals”, film patinato, diretto dallo stilista, ora regista Tom Ford; alla Coppa Volpi per il ruolo femminile a Emma Stone (che ha battuto le altre candidate statunitensi Amy Adams e Natalie Portman) per la sua interpretazione nel film musicale “La La Land” di Damien Chazelle (pellicola che ambiva a premi più importanti)

“La La Land” di Damien Chazelle

alla miglior sceneggiatura andata a Noah Oppenheim per il biopic “Jackie” diretto dal cileno Pablo Larrain girato negli Stati Uniti, per arrivare al premio Speciale della Giuria andato al distopico ed eccessivo “The Bad Batch” diretto da Ana Lily Amirpour. Una pellicola che strizza l’occhio ai vari “Mad Max” ma che non ha le qualità del genere.

Azzeccata invece la Coppa Volpi per l’interpretazione maschile, andata all’attore argentino Oscar Martinez, convincente nella parte di uno scrittore fresco di premio Nobel per la letteratura sudamericana nel film “El ciudadano ilustre”, diretto da Mariano Cohn e Gastón Duprat. Così come anche il premio Mastroianni andato all’attrice Paula Beer, protagonista del film francese “Frantz” diretto da François Ozon.

Andrei Konchalovsky, Leone d'Argento  per la migliore regia ex aequo

La giuria ha assegnato un premio ex aequo: il Leone d’Argento per la migliore regia è stato attribuito a “Paradise” del russo Andrei Konchalovsky (già vincitore del Premio Speciale della Giuria nel 2014 con “Le notti bianche del postino”) e al regista messicano Amat Escalante che ha diretto “La región Salvaje”. Se il film di Konchalovsky, ambientato nella Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale, punta al tema del sacrificio e dei campi di concentramento (anche se lo sviluppo del tema non offre nulla di nuovo) la pellicola di Escalante è davvero imbarazzante e priva di qualità nel suo copione fantascientifico-drammatico. Una forma aliena arrivata dallo spazio con una meteorite, che dà piacere a uomini e donne attraverso i suoi lunghi tentacoli.

Dal film 'The woman who left', Leone d'oro

Per ultimo andiamo al prestigioso Leone d’Oro di questa edizione. Il regista Filippino Lav Diaz lo ha ottenuto per il suo “The Woman who left”, pellicola di oltre 3 ore, girata in bianco e nero, con macchina da presa fissa. Abituato a realizzare pellicole di lunga durata (“A Lullaby To the Sorrowful Mystery”, presentato in concorso al Festival di Berlino 2016 durava ben 8 ore) Diaz rappresenta una forma di cinema lezioso, lento e riflessivo. Tuttavia anche se il film è interessante per la storia e la fotografia, alla fine però finirà per essere relegato in qualche cinema d’essai, per poi scomparire dinanzi al dilagare di pellicole meno intellettuali e meno lunghe. Così sono stati dimenticati dai premi più consistenti alcune opere che potevano avere qualche significato stilistico: dallo straordinario e caleidoscopico “La La Land” che vivrà di vita propria fino agli Oscar, a “Frantz” di Ozon, all’interessante “Une Vie” di Stéphane Brizé, al “Jackie” di Larrain.

Jackie di Pablo Larrain con Natalie Portman

Riguardo al cinema italiano in concorso, che non ha ottenuto nessun riconoscimento, per una volta critici e giurati sono d’accordo. Sembra che le tre pellicole, il documentario “Spira mirabilis” della coppia D’Anolfi-Parenti e le due pellicole a carattere giovanile: “Piuma” di Johnson e “Questi giorni” di Piccioni, fossero più adeguate a sezioni alternative, e nemmeno senza troppo successo. Mancanza di pellicole adeguate al concorso o forse svista da parte dei selezionatori.

Spesso si dice che i film più interessanti siano presenti tra quelli non in concorso. E tra questi non possiamo non citare il giusto riconoscimento a un film non italiano, al quale è andato il Leone del Futuro premio Luigi de Laurentiis: “The Last of us” del regista tunisino Ala Eddine Slim. Un toccante e poetico film su un uomo che tenta la fuga su un barcone dalle coste dell’Africa per raggiungere l’Europa.

'The Last of us' del regista tunisino Ala Eddine Slim

Andrea Curcione

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I PREMI

CONCORSO:

Leone d‘Oro miglior film 2016:

ANG BABAENG HUMAYO (THE WOMAN WHO LEFT) di Lav Diaz (Filippine, 226’, v.o. tagalog/inglese s/t inglese/italiano) con Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz.

Leone d’Argento Gran Premio della Giuria:

NOCTURNAL ANIMALS di Tom Ford (Usa, 115’, v.o. inglese s/t italiano) con Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Laura Linney

Tom Ford

Leone d’Argento migliore regia: ex aequo:

Amat Escalante (LA REGIÓN SALVAJE); (Messico, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, 100’, v.o. spagnolo s/t inglese/italiano) con Ruth Ramos, Simone Bucio, Jesús Meza, Edén Villavicencio

Andrei Konchalovsky (PARADISE) (Russia, Germania, 130’, v.o. russo/tedesco/francese/yiddish s/t inglese/italiano) con Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt.

Coppa Volpi interpretazione maschile:

Oscar Martínez (EL CIUDADANO ILUSTRE) di Mariano Cohn, Gastón Duprat (Argentina, Spagna, 118’, v.o. spagnolo s/t inglese/italiano) con Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Gustavo Garzón

Coppa Volpi interpretazione femminile:

Emma Stone (LA LA LAND) di Damien Chazelle (Usa, 127’, v.o. inglese s/t italiano) con Ryan Gosling, John Legend, J. K. Simmons, Finn Wittrock

Premio Mastroianni a giovane attore/attrice esordiente:

Paula Beer (FRANTZ) di François Ozon (Francia, Germania, 113’, v.o. francese/tedesco s/t inglese/italiano) con Pierre Niney, Paula Beer, Marie Gruber, Ernst Stötzner, Cyrielle Claire

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Migliore sceneggiatura:

Noah Oppenheim (JACKIE) di Pablo Larraín

Premio Speciale della Giuria:

THE BAD BATCH di Ana Lily Amirpour (Usa, 115’)

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ORIZZONTI

Kim Rossi Stuart, presidente della Giuria Orizzonti, con Ilaria Spada

Orizzonti. miglior film:

LIBERAMI di Federica Di Giacomo (Italia, Francia, 89’, v.o. italiano s/t inglese)

Orizzonti. miglior regia:

HOME di Fien Troch (Belgio, 103’)

Orizzonti. Premio Speciale della Giuria:

KOCA DÜNYA (BIG BIG WORLD) di Reha Erdem (Turchia, 100’)

Orizzonti. Migliore interpretazione maschile:

Nuno Lopes (SÃO JORGE) di Marco Martins (Portogallo, Francia, 112’, v.o. portoghese s/t inglese/italiano) con Mariana Nunes, David Semedo

Orizzonti. Migliore interpretazione femminile:

Ruth Díaz (TARDE PARA LA IRA) di Raúl Arévalo (Spagna, 92’, v.o. spagnolo s/t inglese/italiano) con Antonio de la Torre, Luis Callejo.

Orizzonti. Miglior cortometraggio:

LA VOZ PERDIDA di Marcelo Martinessi (Paraguay, Venezuela, Cuba , 11’, v.o. guaranì/spagnolo s/t inglese/italiano) con Librada Martinez, Cinthia Quiñonez, Raulito Cáceres

Orizzonti. Miglior sceneggiatura:

KU QIAN (BITTER MONEY) di Wang Bing (Hong Kong, Francia, 150’, v.o. cinese s/t inglese/italiano).

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VENEZIA CLASSICI – DOCUMENTARI

PREMIO VENEZIA CLASSICI – Miglior film restaurato

DOCUMENTARIO

LE CONCOURS di Claire Simon (Francia, 119’, v.o. francese s/t inglese/italiano)

FILM

BREAK UP – L’UOMO DEI 5 PALLONI (1965) di Marco Ferreri (Italia, Francia, 85’, v.o. italiano s/t inglese)

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SETTIMANA DELLA CRITICA

Venezia Opera Prima Leone del Futuro Luigi de Laurentiis

Ala Eddine Slim – Regista

AKHER WAHED FINA (THE LAST OF US) (Tunisia, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Libano, 95’, v.o. arabo s/t inglese/italiano) con Jawher Soudani, Fathi Akkari, Jihed Fourti

***

LINK:

Media center della Mostra del cinema 73 con foto, video e cerimonia di premiazione

www.repubblica.it/speciali/cinema/venezia/edizione2016

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