Il 30 settembre intervenendo alla Giornata mondiale del sordo a Roma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto: “Abbiamo fatto una manovra che investe soldi per chi di soldi non ne vede da molti anni: giovani, pensionati, le pensioni di invalidità. E se a Bruxelles mi dicono che non lo posso fare me ne frego e lo faccio lo stesso”. Il giorno successivo a Reggio Calabria, intervenuto per inaugurare le nuove carrozze ferroviarie dell’intercity che servirà la linea jonica, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli si è soffermato sulla questione delle polemiche di un audio del portavoce del Presidente del Consiglio, Rocco Casalino, dichiarando: “Non commento le parole degli altri, ma soprattutto degli audio rubati sinceramente me ne frego altamente”.
Nella voce “fascismo” nell’Enciclopedia italiana, scritta nel 1932, si legge che il fascismo trasporta lo spirito antipacifista nella vita degl’individui: “L’orgoglioso motto squadrista ‘me ne frego’, scritto sulle bende di una ferita, è un atto di filosofia non soltanto stoica, è il sunto di una dottrina non soltanto politica: è l’educazione al combattimento, l’accettazione dei rischi che esso comporta; è un nuovo stile di vita italiano”.
Sinceramente non saprei dire se i ministri citati conoscano questo brano, sicuramente le loro parole non intendevano evocare il fascismo. Resta il fatto che la questione dell’educazione al combattimento e dell’accettazione dei rischi che ciò comporta, esprimono un nuovo stile della politica italiana.
“Ricorda di osare sempre!” “Eia! Eia! Alalà!” I gridi di guerra di Gabriele D’Annunzio esprimono perfettamente l’idea di una filosofia che non è fascista, ma ardita: “la mia gente non ha paura di nulla, nemmeno delle parole”. Siamo agli antipodi del politicamente corretto: il me ne frego di dire ciò che penso. Se un tempo era Radio Radicale ad aprire i microfoni dell’indignazione popolare, oggi questo sentimento è dilagante in Italia e la Radio24 della Confindustria, malgré soi, si è perfettamente adeguata. La Zanzara è una trasmissione di Radio24 condotta da Giuseppe Cruciani, il quale cerca di mostrare il peggio del sentimento popolare ma nobilitandolo mediante il bollino della sincerità. Non importa quello che pensi, importante è il gesto verbale di dire quello che pensi arditamente, ossia fregandotene delle conseguenze.
È proprio questa totale indifferenza per le conseguenze, il tratto distintivo della nuova destra italiana. I don’t care, me ne frego!
Emidio Diodato