Parte Expo Milano 2015. Per sei mesi l’Italia è il centro del mondo.

Nutrire il pianeta, energia per la vita. E’ il titolo dell’Expo che apre i battenti. 135 paesi presenti, 54 padiglioni a Rho, periferia di Milano, che fino al 31 Ottobre sarà il centro del mondo. L’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con la natura e il cibo, l’alimentazione tra malnutrizione ed obesità, la Carta di Milano, la scommessa planetaria per creare un pianeta più giusto e sostenibile e poi i temi dell’ambiente a dell’energia. Una grande occasione di rilancio per Milano e tutto il paese. Sono venti milioni i visitatori attesi.

Preceduta alla vigilia dalla mostra sulla moda di Armani, per i suoi quaranta anni di attività e dal concerto nella piazza del Duomo centrato sul tenore Bocelli e il grande pianista cinese Lang Lang, è cominciata la Expo 2015. Una storia lunga e travagliata, cominciata nel 2008 con il governo Prodi che otteneva per Milano la sede dell’Esposizione 2015. Attraversata da diversi problemi e da casi di corruzione, che hanno costretto l’attuale governo a ricorrere per la supervisione sugli appalti all’ausilio di Raffaele Cantone, esperto magistrato nella lotta contro la corruzione e le mafie, l’expo ha rischiato più volte di fallire.

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Proprio la nomina di Cantone è risultata una mossa decisiva per salvare questo grande progetto, mentre altre forze politiche (Cinquestelle) ne chiedevano addirittura l’azzeramento. Il governo Renzi ha insistito, rimettendo sulla giusta carreggiata tutta l’organizzazione, supportato dall’impegno del Comune di Milano, sindaco Pisapia in primis, e grazie specialmente all’impegno di settemila lavoratori, che in un crescendo favoloso di abnegazione e passione, sono riusciti in extremis a recuperare i ritardi, accumulatisi negli anni, cosi che all’atto dell’inaugurazione si può dire che l’expo è pronta.

La fame nel mondo, il riequilibrio alimentare per scongiurare la fine delle risorse planetarie, il recupero dei temi dell’ambiente e dell’energia, per creare un futuro più sicuro alla nostra umanità costituiscono gli assi portanti di questa iniziativa, sintetizzati dalla Carta di Milano per il cui impegno si è speso il nostro ex presidente Giorgio Napolitano e che sarà la vera eredità che lascerà l’expo a futura memoria.

Un’occasione quindi di confronto, di dialogo, tra paesi ricchi e poveri, su cui si è soffermato a lungo nel suo intervento augurale Papa Francesco, ricordando come sia dovere di tutti gli uomini “rispettare il giardino di Dio, affinché garantisca frutti a tutti”. Ma, certamente, oltre allo sviluppo, in particolare di quei paesi che si definiscono del “terzo mondo”, l’Expo sarà occasione, attraverso i suoi 54 padiglioni, per degustare le cucine dei più diversi paesi, dal grandissimo padiglione francese, un vero arco di trionfo che riassume la grandeur della cucina francese, al Food 0 degli Stati Uniti, ai tanti tanti paesi, 135, di tutti i continenti che propongono i loro prodotti e le loro pietanze tradizionali.

Ma ci saranno anche in questi sei mesi 20.000 iniziative culturali, dalla mostra Leonardo da Vinci (recensione Altritaliani http://www.altritaliani.net/spip.php?page=article&id_article=2241) a Caravaggio, da Verdi ai tanti contributi nelle più diverse arti dei più grandi artisti di oggi e di ieri. Rimarcabile la collettiva di fotografia che comprende tutti i più grandi fotografi viventi del pianeta.

L'albero della vita

Per l’occasione Milano, una delle città urbanisticamente più mutevole tra le grandi metropoli europee, si è nuovamente rifatto il maquillage, spicca tra le tante opere nuove l’albero della vita, il vero simbolo di Expo 2015, che sovrasta con i suoi oltre trenta metri di altezza tutti gli stand delle regioni italiane, un vero itinerario nelle diverse facce della cultura alimentare italica.

Ci saranno momenti dedicati anche allo sport mentre al culmine della serata inaugurale, spicca la prima della Turandot di Puccini alla Scala, un evento che si preannuncia memorabile.

Foto Ansa

Naturalmente, come purtroppo prevedibile, Milano ha dovuto soffrire, nella coincidenza con la festa del lavoro, la calata dei Black Bloc, barbari nostrani ma spesso provenienti anche dalla Francia e dal nord Europa. Puntualmente, la manifestazione degli antagonisti, centri sociali, comitati per le occupazioni delle case, infiltrate da anarchici, casseurs, black bloc si è trasformata in una bagarre continua che ha impedito ai manifestanti pacifici di esprimere il loro dissenso, completandosi con una filiale della BNL distrutta, ma anche molte auto sono state date alle fiamme. Danneggiate anche tante piccole attività commerciali, aggrediti finanche i primi piani di palazzi, spesso abitati non certo dagli “odiati” ricchi, ma nel migliore dei casi da piccoli borghesi e proletari.

I milanesi hanno reagito ai barbari, scendendo in piazza. Rimboccandosi le maniche, si sono dati subito da fare per togliere ogni traccia del loro passaggio e ripulire le strade stracolme di detriti, pietre, vetri e finanche dei mascheramenti con cui i teppisti, che hanno aggredito anche giornalisti, si sono nascosti per non essere riconoscibili.

Tuttavia, quindici di loro (pare fossero circa trecento) sono stati arrestati. C’è da sperare che questa volta la magistratura sia meno indulgente che in precedenti occasioni, e che si proceda con processi rapidi e pene esemplari.

Milano 2015 è una grande opportunità per il nostro paese che si sforza di portare avanti tra mille traversie, le sue riforme per un concreto rilancio economico e del lavoro dopo venti anni di stagnazione che ci hanno messo in ginocchio.

Pure una grande occasione turistica. Sono 20 milioni i visitatori attesi, già 10 milioni i biglietti venduti, un occasione che va al di là della metropoli e che investe tutto il paese da nord a sud, un’occasione anche per il rilancio culturale – abbiamo ricordato le tante iniziative previste -, ma anche per l’import e l’export con tanti paesi che vengono a scoprire i nostri prodotti e le nostre bellezze.

Settemila lavoratori hanno fatto sorgere questa città dell’Esposizione, sono oltre ventimila i volontari che supportano le strutture logistiche ed organizzative. Un’occasione per tanti giovani italiani e di tutti i continenti, che insieme condivideranno una straordinaria esperienza che non potrà non lasciare un segno nella loro formazione di vita.

Un impegno che vede in prima linea Milano, a cui il sindaco Pisapia, ha chiesto di essere accogliente, sorridente e disponibile, un tratto che è connaturato ai milanesi, ed ha detto che Milano sarà in questi mesi la citta di tutti coloro che vorranno venire e partecipare ad un evento che per una volta e senza retorica si può davvero definire storico.

Nicola Guarino

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Per saperne di più: informazioni pratiche, eventi previsti e calendario, galleria foto, ecc…:

Sito ufficiale dell’Expo Milano

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Nicola Guarino
Nicola Guarino, nato ad Avellino nel 1958, ma sin dall’infanzia ha vissuto a Napoli. Giornalista, già collaboratore de L'Unità e della rivista Nord/Sud, avvocato, direttore di festival cinematografici ed esperto di linguaggio cinematografico. Oggi insegna alla Sorbona presso la facoltà di lingua e letteratura, fa parte del dipartimento di filologia romanza presso l'Università di Parigi 12 a Créteil. Attualmente vive a Parigi. E’ socio fondatore di Altritaliani.

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