La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi, film tratto dall’omonimo libro di Saviano.

Ritorna al cinema Roberto Saviano, dopo Gomorra di Matteo Garrone. Arriva La Paranza dei bambini (Piranhas) dall’omonimo libro e diretto da Claudio Giovannesi. Il coraggioso film è stato meritatamente premiato a Berlino con l’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura. Ci ha collaborato anche lo stesso Saviano.

Napoli, rione Sanità, il cuore di questa città bella e dannata. Sei ragazzini intorno ai quindici anni con i loro soprannomi: Nicola, Briatò, ‘O Russ, Lollipop, Tyson e Biscottino. Una “gioventù bruciata” cresciuta troppo in fretta, tra i caotici vicoli e rioni. Si muovono in gruppo, si fanno coraggio nelle loro scorribande. Sono guidati da Nicola, aria da bravo ragazzo, con una madre giovane (sembra più la sorella maggiore) che gestisce una piccola stireria e cresce da sola due figli adolescenti. I ragazzini girano in moto e all’inizio li vediamo comportarsi come dei giovani normali, un po’ esuberanti, ma niente più.

Osservano le vetrine dei negozi di abiti sportivi firmati, sognano di acquistare le Nike alla moda o un costoso Rolex. Sarà la vita quotidiana circostante a cambiare il loro atteggiamento. Vedranno gli appartenenti a un clan camorristico chiedere “il pizzo” agli esercenti del rione (anche alla madre del protagonista), o far spacciare droga per guadagnare tanti soldi in poco tempo per togliersi ogni sfizio. Sognano soldi facili con un lavoro un po’ rischioso per diventare veri “uomini” di rispetto. Perciò si metteranno con una banda del quartiere che gestisce il malaffare. Ovviamente con quella più forte, perché i membri della famiglia antagonista caduta in disgrazia sono “ommini e’ merda”. E poi la voglia di affermarsi, di dimostrare che si è gente che conta, e le armi sono come un giocattolo pericoloso che aiuta a darsi coraggio.

E allora via con le “stese”, le scorribande per le strade con i motorini brandendo le armi e sparando come cowboys in sella ai loro destrieri, bruciando automobili per poi dileguarsi per i vicoli e sparando sui tetti alle parabole satellitari per imparare ad usare le mitragliatrici. Perché ormai sono loro a illudersi di dettare legge in questo far west dei tempi moderni, che però possiamo ritrovare ad ogni latitudine del mondo, dalle favelas sudamericane, ai quartieri malfamati statunitensi. La giustizia fai da te, che produce onore e rispetto, si muove come gruppo di fuoco sotto l’ala protettiva dei boss, con i ragazzini svegli e veloci considerati “pesci piccoli” (da qui “la paranza”) a fare da avanguardia ai loro truci luogotenenti. Fino a quando qualche altra banda di coetanei appartenente a un’altra famiglia camorrista non li affronterà e loro andranno incontro a un drammatico destino. Il regista Claudio Giovannesi, che aveva già dato prova dietro la macchina da presa con storie interessanti come “Alì ha gli occhi azzurri” (2012) e “Fiore” (2016) porta sullo schermo il libro di Roberto Saviano, il quale ha contribuito alla sceneggiatura, per realizzare una cruda fotografia (merito anche del contributo alle riprese di Daniele Ciprì) di quella che è la dura realtà dei nostri giorni con i volti espressivi di giovani neo-attori presi dalla strada.

Non c’è un atto di accusa, non c’è retorica né un’esaltazione delle gesta di questi ragazzi che in una drammatica realtà sociale sono posti a un bivio: vivere onestamente da poveri emarginati o arricchirsi velocemente – bruciando le tappe – con un lavoro disonesto alla continua ricerca di nuova manovalanza. Quando si esce dalla sala, si prova solamente compassione per questi ragazzi allo sbando (e fuori ce ne sono molti) una generazione che vive all’esterno dei loro nuclei famigliari (volutamente assenti dalla storia) con la testa piena di falsi miti, che per sentirsi forte e grande nasconde la propria adolescenza. Un film da mostrare nelle scuole, per conoscere, per avere consapevolezza. Il film, che all’estero uscirà nelle sale con il titolo Piranhas, ha meritatamente vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2019.

Andrea Curcione

LA PARANZA DEI BAMBINI
(Id., Italia, 2019, Drammatico, 105’ – titolo per il mercato estero: Piranhas)
Regia: Claudio Giovannesi
Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano
Sceneggiatura: • Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi, Roberto Saviano
• Fotografia: Daniele Ciprì
• Musiche: Andrea Moscianese
• Montaggio: Giuseppe Trepiccione
• Scenografia: Daniele Frabetti
• Costumi: Olivia Bellini
• Suono: Giuseppe D’Amato, Emanuele Cicconi
Attori: Francesco Di Napoli (Nicola), Viviana Aprea (Letizia), Mattia Piano Del Balzo (Briatò), Ciro Vecchione (‘O Russ), Ciro Pellecchia (Lollipop,) Ar Tem (Tyson), Alfredo Turitto (Biscottino), Pasquale Marotta (Agostino), Luca Nacarlo (Cristian), Carmine Pizzo (Limone)

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Andrea Curcione
Andrea Curcione è nato e risiede a Venezia dal 1964. Laureato in Storia all'Università Ca'Foscari di Venezia, ama i libri, la scrittura, la fotografia e il disegno. Giornalista pubblicista, ha pubblicato alcuni racconti e romanzi noir di ambientazione veneziana. Si occupa soprattutto di critica cinematografica, ma per Altritaliani scrive anche di avvenimenti culturali e mostre di particolare interesse che si inaugurano nella città lagunare.

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