Il genio di Archimede in mostra a Siracusa

Una nuova grande mostra dedicata ad Archimede alla Galleria Civica Montevergini nell’isola di Ortigia, centro storico di Siracusa, offre ai visitatori l’occasione di conoscere da vicino una delle più geniali figure della storia dell’umanità e, grazie alle più avanzate applicazioni multimediali, di immergersi nella Siracusa del III secolo a.C.. Siracusa era allora al suo massimo splendore, vera e propria capitale artistica e culturale della Magna Grecia.

In questa città, una delle più importanti del Mediterraneo, il grande scienziato ha vissuto e concepito le straordinarie invenzioni che lo hanno reso celebre già nell’antichità, città dove vide la fine dei suoi giorni per mano di un soldato romano appena entrato a Siracusa da conquistatore.

Dal tempio di Apollo, attraverso via Landolina, mi porto in piazza del Duomo, dove sul fondo troneggia la chiesa di santa Lucia dalla facciata imponente in stile barocco. La pala d’altare, opera del Caravaggio, raffigura il seppellimento della santa.

Prima d’inoltrarmi per via santa Lucia alla Badia, dove ha sede palazzo Monteverini, mi ricordo che più avanti a pochi metri in via Capodieci ha il suo atelier Andrea Chisesi, artista siracusano, eclettico ed originale, il quale nella sua pittura coniuga la modernità attraverso il prestigio della classicità greco-romana e rinascimentale (Vedi QUI un mio precedente articolo). All’uscita dalla mostra andrò a salutarlo.

Alla Galleria civica mi accoglie Alessia Zeferino che mi offre gli strumenti idonei per cogliere al meglio la narrazione lungo il percorso allestito per lo scienziato siracusano.

Benvenuto a Siracusa nel terzo secolo a.C.

La mostra inizia in un ampio ambiente attrezzato con video proiettori per una visione multimediale che conduce il visitatore lungo un viaggio nel tempo, per immergersi all’interno della città in cui Archimede visse. Un viaggio che porta sul finire della seconda guerra punica allo scontro con Roma, un contesto in cui le straordinarie macchine ideate da Archimede, utili in tempo di pace come in guerra, diventano protagoniste, un racconto che si conclude appunto con la tragica vicenda dell’uccisione del grande siracusano. La proiezione immersiva è solo l’inizio di un articolato percorso di approfondimento, nel quale si può interagire con oltre venti modelli funzionanti di macchine che la tradizione attribuisce ad Archimede, dalla vite idraulica alla vite senza fine, dagli specchi ustori ai dispositivi per sollevare ingenti carichi.

Il fascino che l’immagine del Siracusano ha sempre esercitato non è dovuto solo alle macchine che la tradizione gli attribuisce, ma anche agli importantissimi risultati raggiunti nelle sue ricerche e dei quali restano tracce nei suoi scritti.

Per rendere accessibile al pubblico questa parte dell’opera di Archimede, una serie di modelli funzionanti e dispositivi illustra gli aspetti salienti delle ricerche compiute dal Siracusano e gli straordinari obiettivi raggiunti anche sul piano delle applicazioni pratiche.

archimede Siracusa

Ecco che l’immagine di Archimede attraversa intatta ventitré secoli di storia. Il suo inesauribile desiderio di conoscenza e la profondità degli studi ne hanno fatto l’antesignano dell’inventore per eccellenza, capace di realizzare dispositivi meccanici destinati ad entrare nell’immaginario collettivo di tutte le generazioni, al punto che ancora oggi il suo nome è sinonimo di invenzione e innovazione nel campo della produzione industriale e del design.

Ammirato dagli uomini di cultura d’ogni epoca, ad Archimede vengono attribuiti, sin dall’antichità e per tutto il Medioevo latino e arabo, gli appellativi di inventore, astronomo, matematico ed esperto costruttore di dispositivi meccanici.

Il cubo di Archimede: lo Stomachion, ovvero storia di un rompicapo antico

Terminato l’attraversamento della mostra, m’inoltro per le suggestive strade, stradine del centro di Ortigia, dopo aver salutato e ringraziato Alessia per l’accoglienza e la disponibilità. Strade, stradine e anfratti più reconditi che mi offrono la stupenda immagine di una città che ha fatto la Storia, capace di resistere, durante la guerra del Peloponneso, al tentativo di conquista da parte di Atene, come ci riferisce il puntuale racconto di Tucidide.

Vado a salutare Andrea Chisesi prima di fare ritorno, l’occasione per respirare attraverso le sue tele, lo spirito e la bellezza di personaggi legati ad un passato di grande civiltà.

Raffaele Bussi

SITO DELLA MOSTRA ARCHIMEDE

Apertura: 26 maggio 2018 – 31 dicembre 2019

Sede: Siracusa, Galleria Civica Montevergini – Via Santa Lucia alla Badia, 2 (Piazza Duomo)

Info e prenotazioni: Tel: +39 093124902

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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