I film italiani presenti alla Mostra del Cinema. VENEZIA 75.

La selezione rivela una grande fiducia nel cinema in se stesso e nella propria capacità di affrontare temi del presente, che la storia e la condizione umana offrono alla nostra riflessione. La Mostra, nel raccoglierli e selezionarli in un complesso e unitario programma, si rivela ancora una volta strumento essenziale per valorizzare e diffondere a vantaggio del pubblico questo insostituibile contributo dell’arte cinematografica alla nostra consapevolezza e alla nostra cultura”.
(Intervento di Paolo Baratta – Presidente della Biennale di Venezia)

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LE PELLICOLE ITALIANE IN CONCORSO A VENEZIA 75

Capri-Revolution” di Mario Martone, “Suspiria” di Luca Guadagnino,  e il documentario “What you gonna do when the worlds on fire?” di Roberto Minervini.

Il regista Mario Martone è tornato dietro la macchina da presa quattro anni dopo aver presentato, sempre in concorso a Venezia, “Il giovane favoloso” (2014), incentrato sugli ultimi anni di vita del poeta Giacomo Leopardi. In “Capri-Revolution”, il suo ultimo lavoro, la storia si svolge alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. l’Italia sta per entrare in guerra. A Capri si è insediata una comune di personaggi nordeuropei che ha trovato nell’isola il luogo ideale per provare nuovi modelli di coesistenza e per la propria ricerca nella vita e nell’arte. Ma l’isola ha una sua propria e forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia il cui nome è Lucia (Marianna Fontana). Il film narra l’incontro tra Lucia, la comune guidata da Seybu (Reinout Scholten van Aschat) e il giovane medico del paese (Antonio Folletto).

Luca Guadagnino, dopo il successo internazionale del suo precedente film “Chiamami col tuo nome” (2017), ritorna alla Mostra del Cinema dopo le sue partecipazioni con “The protagonists” (1999), “Io sono l’amore” (2009) e “A bigger splash” (2015) con « Suspiria« , il remake dell’omonimo film diretto da Dario Argento nel 1977. La storia è quella di una ballerina americana, Susie Bannion (l’attrice Dakota Johnson) che si trasferisce a Berlino per far parte della facoltosa Markos Tanz Company. Susie si perfeziona sotto la guida di Madame Blanc e stringe amicizia con Sara, con la quale condivide sospetti sulla direttrice e sull’intero istituto, dopo una serie di efferati omicidi. Tra le protagoniste, oltre a Dakota Johnson, figurano Tilda Swinton (interprete di molti film di Guadagnino) irriconoscibile in ben tre ruoli nel film; e ancora Chloë Grace Moretz, Mia Goth e Jessica Harper. Quest’ultima è stata la protagonista del film originale. La sceneggiatura è firmata da David Kajganich, che aveva già collaborato con Guadagnino per “The bigger splash”. Il regista ha dichiarato che il film è un « omaggio » alla « potente emozione » che provò quando guardò per la prima volta il film di Dario Argento.

Il regista e sceneggiatore Roberto Minervini (Fermo, 1970) invece vive e lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti. Specializzato in documentari, ha partecipato con le sue opere a varie rassegne internazionali. A Venezia 69. nel 2013 era nella sezione Orizzonti con “Bassa marea”, nel 2014 era nella Selezione Ufficiale di Cannes con “Ferma il tuo cuore in affanno”. Nel 2015 è stato di nuovo a Cannes nella sezione “Un Certain Regard” con il documentario “Louisiana” (The Other Side), apprezzato sia dal pubblico che dalla critica. Minervini che ha anche fatto parte della Giuria della sezione « Orizzonti » nel 2014, adesso regista ritorna alla Mostra del Cinema con questo nuovo documentario: “What you gonna do when the worlds on fire?” Quattro storie emblematiche del rapporto tra bianchi e afroamericani nel profondo Sud degli States. Una barista, Judy, cerca di mantenere a galla la propria famiglia allargata, mentre gestisce un bar minacciato dal cambiamento urbano. Ronaldo e Titus, due giovanissimi fratelli, crescono in un quartiere afflitto dalla violenza, mentre il padre è in prigione. Kevin, Big Chief della tradizione indiana del Mardi Gras, lotta per mantenere vivo il patrimonio culturale della sua gente attraverso i rituali del canto e del cucito. Infine, il rinato gruppo rivoluzionario delle Black Panthers indaga sul linciaggio di due ragazzi nel Mississippi e intanto organizza una protesta contro la brutalità della polizia.

ORIZZONTI

Ad aprire la sezione Orizzonti sarà un film italiano che sicuramente desterà molto interesse: “Sulla mia pelle” del regista e sceneggiatore Alessio Cremonini, opera prima dal regista, prodotto da Netflix. La pellicola, basata sui verbali e le testimonianze ufficiali, è il racconto degli ultimi controversi giorni della vita di Stefano Cucchi, il giovane trentenne romano arrestato per detenzione di droga e morto in circostanze non ancora chiarite durante la custodia cautelare nell’ottobre del 2009. La sua famiglia, in particolare la sorella Ilaria, farà di tutto per rompere il muro di omertà e di falsità eretto da alcuni membri delle Forze dell’Ordine e dei medici che avevano refertato lo stato di salute del giovane mentre era in custodia. A interpretare Stefano Cucchi è un irriconoscibile Alessandro Borghi (“Non essere cattivo”, “Napoli velata”, la serie TV “Suburra”) in una parte molto difficile quanto, a detta di Barbera, “di straordinaria resa tecnico-emotiva”. Jasmine Trinca è Ilaria, la sorella, che non si è mai arresa nel cercare la verità sulla morte del giovane. Nel cast anche Max Tortora e Milvia Marigliano nel ruolo dei genitori. Un film difficile, che farà discutere e pensare.
Altra opera prima in concorso nella rassegna Orizzonti è “La profezia dell’Armadillo” dell’esordiente regista e sceneggiatore Emanuele Scaringi. La storia è tratta dalla prima graphic-novel realizzata nel 2011 dal fumettista “Zero Calcare”. Nel film il protagonista è lo stesso Zero (l’attore Simone Liberati) un giovane disegnatore che vive a Roma nel quartiere di Rebibbia. Questi trascorre le sue giornate in periferia tra lavoretti, le uscite con l’amico d’infanzia Secco (Pietro Castellitto) e le visite alla madre. Quando torna a casa lo aspetta la sua coscienza critica, rappresentata da un armadillo con cui si avventura in irreali conversazioni. La notizia della morte di una compagna di scuola, che era stata il suo primo amore, lo costringerà a prendere in pugno la sua vita, fatta di dubbi e incertezze tipiche della sua generazione. Laura Morante interpreta la madre del protagonista.
Ultimo film italiano in concorso nella sezione Orizzonti è “Un giorno all’improvviso” di Ciro d’Emilio (“Piove”, “Massimo”) interpretato da Anna Foglietta, Giampiero De Concilio, Fabio De Caro, Massimo De Matteo, Biagio Forestieri. La storia è quella di Antonio, un diciassettenne napoletano che vive in una piccola cittadina di una provincia campana e che ha un sogno: diventare un calciatore in una grande squadra. A rendere ancora più complessa la situazione c’è la bellissima Miriam, una madre dolce ma fortemente problematica, che è stata lasciata dal marito, quando Antonio era ancora piccolo. All’improvviso la vita sembra regalare a madre e figlio una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita, sta cercando delle giovani promesse da portare nella Primavera del Parma e quando lo vede giocare, Antonio in campo è una vera rivelazione. Ma ogni sogno ha un prezzo molto alto da pagare.

Fuori Concorso in Orizzonti invece verranno presentato le prime due puntate de “L’amica geniale“ una serie TV in otto episodi diretta dal regista Saverio Costanzo e prodotta da HBO, Rai Fiction, Timvision con Wildside. La storia è basata sul primo romanzo della quadrilogia realizzata dalla scrittrice Elena Ferrante (in Italia edita da e/o). La vicenda parte dai giorni nostri quando Elena Greco una signora ormai anziana che vive in una casa piena di libri apprende la notizia che Raffaella, “Lila”, la sua amica più importante di gioventù sembra essere scomparsa senza lasciar traccia. Elena allora accenderà il suo computer e inizierà a scrivere la storia della loro amicizia, fin da quando ha conosciuto “Lila” in prima elementare, nel 1950. Ambientata in una Napoli pericolosa e affascinante, inizia così la loro storia che copre oltre sessant’anni di vita e che tenta di raccontare il mistero di “Lila”, l’amica geniale di Elena, la sua migliore amica, la sua peggiore nemica. Ad interpretare Elena e Lila da bambine sono Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, mentre da adolescenti sono rispettivamente Margherita Mazzucco e Gaia Girace.

“Una storia senza nome” è la pellicola Fuori Concorso in Orizzonti del regista, sceneggiatore e scrittore Roberto Andò (“Viva la libertà”, “Le confessioni”). Una commedia a tinte “noir” che vede protagonista Valeria, (Micaela Ramazzotti) nelle vesti di una giovane segretaria di un produttore cinematografico. Lei vive con una madre eccentrica (Laura Morante) e fa la “ghost writer” per uno sceneggiatore di successo (Alessandro Gassmann). Un giorno la donna riceve da uno sconosciuto (Renato Carpentieri) un insolito regalo: la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso poiché scoprirà che quella storia senza nome racconta infatti il misterioso furto – realmente avvenuto a Palermo nel 1969 – di un celebre quadro di Caravaggio, La Natività. “Una storia senza nome” è una pellicola dai toni leggeri dove la fantasia della “fiction” si mescola con la realtà fino a ribaltare tutti gli schemi.

Fuori Concorso è “Les Estivants” (“I villeggianti”) una commedia diretta da Valeria Bruni Tedeschi che vede lei stessa interprete insieme a Valeria Golino, Pierre Arditi, Noémie Lvovsky, Marisa Borini Yolande Moreau, Laurent Stocker, Riccardo Scamarcio. La storia ha per cornice una grande e bella proprietà sulla Costa Azzurra, un luogo che sembra fuori dal tempo e protetto dal mondo. Anna (Bruni TedeschI) vi arriva con sua figlia per qualche giorno di vacanza. In mezzo alla sua famiglia, i loro amici e alcuni dipendenti, Anna deve gestire una rottura recente e la scrittura del suo prossimo film. Dietro le risate, la rabbia e i segreti svelano i rapporti di forza, le paure e i desideri. Ognuno si tappa le orecchie contro i rumori del mondo e deve sbrogliare il mistero della propria esistenza.
I registi Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi presentano invece, sempre Fuori Concorso, il documentario “Isis, tomorrow. The Lost Souls of Mosul”, una coproduzione italo-tedesca nella quale i due documentaristi ripercorrono i lunghi mesi della guerra attraverso le voci dei figli dei miliziani addestrati al combattimento e a diventare kamikaze, e segue i loro destini nella complessità del dopoguerra, un dopoguerra di vedove bambine e ragazzi marginalizzati, in cui il sangue della battaglia lascia spazio alle vendette e alle ritorsioni quotidiane, alla violenza come sola risposta alla violenza.
Tra i 12 cortometraggi in concorso in Orizzonti troviamo l’italiano “Ninfe” (12’) di Isabella Torre, che vede tra gli interpreti, oltre la regista, anche Franco Arduca, Koudous Seihon, Pantalone Lisotti, Francesca Raffa, Rocco Zito, Daniela Crea. Sempre tra i corti troviamo invece Fuori Concorso “Blu” (20’) di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti.

SCONFINI

Nella sezione Sconfini dedicata ad opere senza vincoli di genere, durata e destinazione (sia “fiction tv” che cinematografica) troviamo 4 pellicole italiane. La prima è “Il banchiere anarchico” di Giulio Base. Il film è filologicamente tratto dall’omonimo racconto del portoghese Fernando Pessoa scritto nel 1932 e tradotto in più di cento lingue in tutto il mondo. Questa è la prima volta che il racconto di Pessoa viene adattato per il grande schermo. Il regista mette in scena un dialogo tra un ricchissimo banchiere (Giulio Base) e una sua vecchia conoscenza (Paolo Fosso). Il banchiere racconta la schiacciante logica del potere del denaro che lo ha trasformato dall’essere un semplice anarchico in uno spietato finanziere. «Pur rimanendo anarchico», almeno così dice il protagonista del racconto – e del film.
Il ragazzo più felice del mondo” del fumettista e illustratore Gian Alfonso Pacinotti in arte Gipi, è la seconda pellicola della sezione. Il film, interpretato dallo stesso regista e da Davide Barbafiera, Gero Arnone e Francesco Daniele, racconta una storia accaduta nel 1997 allo stesso Gipi quando era all’inizio della sua carriera. Un giorno ricevette la lettera di un fan quindicenne che, esprimendo tutto il suo amore per i suoi disegni e le sue storie, gli chiedeva solo di fargli avere una dedica con su scritto « A Francesco ». Nel 2017, Gipi ha scoperto che questa persona aveva fatto lo stesso con molti altri fumettisti scrivendo nel corso di vent’anni sempre la stessa lettera, dichiarando sempre quindici anni, manifestando lo stesso amore per ogni destinatario e chiedendo a tutti la medesima cosa. Con tre amici allora deciderà di mettersi alla ricerca del ragazzo. Gipi ritorna a Venezia con un film dopo aver presentato nel 2011 in Concorso a Venezia 68. il suo primo lungometraggio “L’ultimo terrestre”.
Wilma Labate (“La mia generazione”, “Un altro mondo è possibile”, “Signorina Effe”) ritorna alla Mostra del Cinema dove aveva presentato l’anno scorso il documentario “Raccontare Venezia” con un nuovo lavoro dal titolo “Arrivederci Saigon”. Qui viene raccontata l’incredibile storia delle “Stars”, una band italiana formata tutte da ragazze, giovanissime, che dalla provincia toscana verrà spedita inaspettatamente in Vietnam, a suonare in una base militare americana. Tutte lasceranno la provincia industriale dove vivevano; vengono dalle acciaierie di Piombino, dal porto di Livorno e dalle fabbriche Piaggio di Pontedera. Affermarsi nella musica era il loro grande sogno. Era il ’68 e ogni cosa sembrava possibile. La “band” riceverà un’offerta che non potrà rifiutare: una tournée in estremo oriente, Manila, Hong Kong, Singapore… Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partiranno sognando il successo ma si ritroveranno in guerra, e la guerra sarà quella vera del Vietnam…
Ultima pellicola in Sconfini è il documentario di Francesco Patierno “Camorra”. Il regista di “Pater Familias”, e di “Diva!” docu-fction basata sulla vita di Valentina Cortese e presentata Fuori Concorso l’anno scorso alla Mostra del Cinema di Venezia, questa volta ci propone un interessante ritratto storico e socio antropologico della criminalità organizzata che affligge il capoluogo campano. Con sorprendenti filmati d’epoca, molti dei quali inediti, il regista traccia un racconto che va dagli anni Sessanta agli anni Novanta, dello svilupparsi del fenomeno camorristico: dal rapporto di subordinazione alla mafia che negli anni del dopoguerra gestiva in Campania il contrabbando di sigarette attraverso famiglie locali, fino all’avvento di Cutolo che riesce a unificare il proprio potere estorsivo in una sola grande organizzazione militare ed economica fornendo ai suoi membri un’ideologia identitaria di riscatto sociale e territoriale.

Da segnalare inoltre Fuori Concorso, in Sala Giardino, il documentario storico di Giorgio Treves (“La coda del diavolo”, “Rosa e Cornelia”) “1938 Diversi”. 1938 è l’anno in cui in Italia, durante il fascismo, vengono applicate le leggi razziali nei confronti soprattutto degli ebrei. Il popolo italiano, che non era tradizionalmente antisemita, verrà spinto dalla propaganda fascista ad accettare la persecuzione di una minoranza che viveva pacificamente in Italia da secoli. Il film intende raccontare ciò che comportò per la popolazione, ebraica e non, l’attuazione di quelle leggi e, in particolare, i sottili meccanismi di persuasione messi in opera dal fascismo. Nel documentario viene anche illustrata la forte componente razzista presente nel regime fascista fin dal suo inizio che si tradurrà poi nella militarizzazione del popolo italiano, nell’esaltazione della romanità, nella conquista dell’Africa Orientale e infine nelle leggi antisemite e nell’alleanza con Hitler.

BIENNALE COLLEGE CINEMA

Un lungometraggio italiano è anche nella sezione Biennale College Cinema. Si tratta di “Zen sul ghiaccio sottile” della regista Margherita Ferri che vede come interpreti Eleonora Conti, Susanna Acchiardi, Fabrizia Sacchi. Si racconta la storia di Maia, detta “Zen”, una sedicenne irrequieta e solitaria che vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. È l’unica ragazza della squadra di hockey locale e i suoi compagni non perdono occasione di molestarla per il suo atteggiamento da maschio. L’intensa amicizia con Vanessa – una ragazza scappata di casa che troverà rifugio della madre di Maia, porterà “Zen” a confidare a lei i dubbi sulla propria identità. Entrambe spinte dal bisogno di uscire dai ruoli che la piccola comunità le ha forzate a interpretare, Maia e Vanessa iniziano così un percorso alla ricerca della propria identità e sessualità, liquide e inquiete come solo l’adolescenza sa essere.

SETTIMANA DELLA CRITICA

Tra le 7 pellicole internazionali selezionate per la Settimana della Critica, troviamo il lungometraggio “Saremo giovani e bellissimi” opera prima della regista Letizia Lamartire (classe 1987) che ha come interpreti principali Barbora Bobulova e Massimiliano Gallo.

La storia è quella di Isabella, una ex popstar dei primi anni Novanta e di Bruno, suo figlio, un chitarrista che la accompagna nei suoi spettacoli. Sono grandi amici e partner sulla scena e sono uniti da una relazione simbiotica che pare inattaccabile e rappresenta per loro una gabbia dorata in cui si sono chiusi da sempre. Arriverà però il momento in cui quella stessa gabbia comincerà ad essere troppo stretta per entrambi.

GIORNATE DEGLI AUTORI

Per le Giornate degli Autori, tra i dodici lungometraggi presentati nella Selezione Ufficiale troviamo la pellicola italiana “Ricordi?” di Valerio Mieli. Una lunga storia d’amore raccontata attraverso i ricordi, falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista da una giovane coppia, Lui (Luca Marinelli) e Lei (Linda Caridi). Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri, in un unico flusso di emozioni e colori. Nel corso del film Lui scoprirà che è possibile un amore che duri; Lei imparerà invece la nostalgia. Ma anche i loro ricordi cambieranno col tempo: sbiadiranno, o invece si riempiranno di gioia, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.

Tra gli Eventi Speciali delle Giornate degli Autori invece ci sono tre pellicole. La prima è “Goodbye Marilyn” un’opera d’animazione di Maria di Razza, dove si immagina che la diva americana Marilyn Monroe non sia morta e che in occasione del suo novantesimo compleanno riceva la lettera di un giornalista che vorrebbe intervistarla. Sarà il momento per l’attrice di fare un bilancio della propria vita pubblica e privata. La voce di Marilyn Monroe è quella della doppiatrice Maria Pia Di Meo, mentre quella del giornalista è del critico cinematografico Gianni Canova.

Seconda pellicola in Eventi Speciali alle Giornate degli Autori è “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa. Il regista e sceneggiatore pugliese, già autore del lungometraggio “Il paese delle spose infelici” (2011) e del corto di successo “L’altra metà” (2009), porta a Venezia un film con protagonista Sergio Rubini nel ruolo di Elia, ultimo abitante di Provvidenza, un paese pugliese distrutto da un terremoto, che rifiuta di abbandonare – come ha fatto il resto della comunità – per andare a vivere in nuovo centro abitato. A Provvidenza Elia, durante il terremoto, ha perso anche sua moglie. L’incontro con una giovane donna, nascosta tra le case abbandonate e il desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, metterà Elia di fronte a una scelta inesorabile. Nel cast anche Sonya Mellah, Dino Abbrescia, Francesco De Vito, Michele Sinisi, Caterina Valente e Teresa Saponangelo.

Terzo e ultima opera in Eventi Speciali delle Giornate degli Autori è il cortometraggio “As If We Were Tuna” (18’) del documentarista Francesco Zizola che ci porterà nel mondo del lavoro della pesca del tonno. Ogni anno, tra aprile e giugno, grandi banchi di tonno rosso arrivano dall’oceano per raggiungere le acque limpide e calde del Mar Mediterraneo. E gli abili pescatori, i tonnaroti, in agguato, si preparano a calare grandi e complesse reti nel mare – trappole sorrette da galleggianti, che condurranno il pesce attraverso il labirinto di camere che li porterà alla fine. Tra le varie camere create dalle reti, la più importante per la cattura del tonno è la « camera della morte », così chiamata perché ospita il rituale della mattanza che non è soltanto l’atto finale della pesca del tonno, ma è anche un rituale sacro che ha ispirato poeti e filosofi attraverso i secoli. Questo corto è stato realizzato con immagini e suoni ripresi durante la pesca del tonno rosso a Portoscuso e Porto Paglia, in Sardegna, tra aprile e giugno 2016 e 2017.

Venezia 75. Si presenta con tutte le carte in regola per risultare una rassegna interessante e importante per il 2018.

 

Andrea Curcione

Sito Ufficiale della Mostra Cinematografica Venezia 75

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Andrea Curcione
Andrea Curcione è nato e risiede a Venezia dal 1964. Laureato in Storia all'Università Ca'Foscari di Venezia, ama i libri, la scrittura, la fotografia e il disegno. Giornalista pubblicista, ha pubblicato alcuni racconti e romanzi noir di ambientazione veneziana. Si occupa soprattutto di critica cinematografica, ma per Altritaliani scrive anche di avvenimenti culturali e mostre di particolare interesse che si inaugurano nella città lagunare.

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