Caso Segre: Italiani d’Italia non fateci vergognare.

Questa volta non ci sono ironie da fare, non si puo’ sorridere o scherzare, quello che sta avvenendo in Italia e quello che succede a Liliana Segre è davvero insostenibile.

Un qualcosa che fa male alla nostra civiltà, che ci ferisce (particolarmente a noi italiani all’estero, che della Segre facciamo un motivo di orgoglio) profondamente.
Liliana Segre è una senatrice a vita di quasi novanta anni, che ha vissuto la tragedia dell’Olocausto, unica sopravvissuta nella sua famiglia, al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. E’ per noi un monumento vivente della più devastante tragedia dell’umanità, un’attiva testimone di quell’epoca che speravamo superata e condannata definitivamente dalla storia. Sta dedicando il resto della sua vita a testimoniare nelle scuole di tutto il paese, l’orrore dell’antisemitismo e del razzismo. Un esempio di civilizzazione che dovrebbe renderci tutti fieri, senza distinzioni ideologiche e politiche.

Dovrebbe perché cosi non è. Come è stato riportato dalla stampa e dall’informazione in tutto il mondo (e da qui il disagio di noi italiani all’estero) la Segre riceve una media di 200 lettere di minacce al giorno, sui social è bersagliata di ingiurie ed offese spesso di carattere razziale per il solo fatto che è ebrea e colpevole di essere sopravvissuta al mostro nazi-fascista.

Liliana Segre

Oggi Liliana Segre, alla sua venerabile età, è costretta a girare con la scorta, per la sua sicurezza. Una vera vergogna!

Deve essere chiaro, e a noi che viviamo in altri paesi pare evidente, che offendere la Segre con ingiurie razziste ed antisemite, o peggio minacciarla di morte, non è espressione di libertà di opinione o di pensiero, chi mette in atto queste azioni è un delinquente della peggiore specie. Si tratta di persone che andrebbero emarginate, perseguite e condannate senza alcuna indulgenza.

Su questo tema, la democrazia italiana, nata dall’antifascismo, non puo’ e non deve esitare. Non è possibile dividersi o tentennare, sia le forze politiche di destra o di sinistra, sia la società tutta deve schierarsi dalla parte di Liliana e chiedere che i responsabili vadano individuati e puniti esemplarmente.

Ci chiediamo cosa resti della nostra Italia, un paese che ha sempre avuto gravi problemi, dove le diseguaglianze non sono di questi anni, ma una costante storica e che pure aveva nella solidarietà, nella sua capacità di venirsi incontro, uno dei tratti più ammirati ed invidiati nel mondo intero.

La nostra povera patria è diventata un luogo di odiatori, di egoisti meschini chiusi nel più gretto e arido individualismo. Non si puo’ aprire un giornale senza leggere quotidianamente tre o quattro notizie di razzismo. L’elenco di esempi sarebbe infinito. Dalla signora che nell’autobus si rifiuta di sedersi vicino ad una bambina di colore, alla madre che nel campetto di calcio dà dello sporco negro al ragazzino che gioca nella squadra rivale del figlio, agli stadi dove in migliaia offendono i giocatori di colore, fino ad arrivare perfino all’invito di lavare con il fuoco i napoletani (povera patria!)

Tutto questo è fomentato nei social e da molti talk show televisivi che danno spazio a delinquenti simili. Occorrerebbe tacere di loro e dare voce alla magistratura, alle forze di polizia, per perseguire tale feccia.

Si realizzi subito una legge (richiesta da vari politici a cominciare dal gruppo della neonata Italia Viva) che impedisca l’uso di internet a chi non declina le proprie, vere, generalità. Chi compie azioni simili deve essere individuabile da subito, basta con questa favola della libertà su internet, il nostro popolo non dimostra, per colpa di molti, di essere maturo ed adatto per simili libertà. La libertà è una cosa seria e richiede responsabilità, altrimenti è la giungla.
Basta anche con questa destra che esita su principi di civiltà che dovrebbero essere comuni e condivisi.

La Segre si è fatta promotrice di una commissione parlamentare sull’antisemitismo e il razzismo in Italia. Una commissione essenziale anche per andare alla radice dell’insano odio che colpisce tanti italiani. E bene la destra su questa commissione (infine approvata) si è astenuta. Qualsiasi sia stato il motivo di questa astensione è evidente a tutti che tale presa di posizione genera equivoci e si offre a pretesto per gli odiatori.

Il nostro disagio di italiani in Francia, ma so anche di italiani in altri luoghi del mondo, è grande. All’estero si fa presto a giudicarci e noi siamo orripilati dal fatto che per cose simili, tranne qualche lodevole presa di posizione, non ci sia stata una netta condanna della società.

Italiani, noi siamo portatori all’estero, con il nostro impegno, il nostro onesto lavoro e la nostra storia di una grande civiltà, vi preghiamo di non farci vergognare.

Veleno

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