A Roma l’arte di Kokocinski: da Pulcinella al Clown

La fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla presenta al pubblico la mostra personale di Alessandro Kokocinski dal titolo “Kokocinski. La vita e la maschera: da Pulcinella al Clown”. Nel portfolio, vi presentiamo alcune delle opere in esposizione.

L’esposizione contempla un corpus di oltre settanta opere polimateriche dell’artista nato a Porto Recanati da madre russa e padre polacco, dalle tecniche fortemente innovative, dipinti sculture altorilievi installazioni disegni filmati versi poetici e libri d’artista, ispirate alla metamorfosi della maschera, che l’artista definisce mediatrice fra noi e il vuoto insondabile celato, la cui iconografia accompagna da sempre la storia e la storia dell’arte fra mito, finzione e realtà.

La cartapesta, materia essenziale di quasi tutti i lavori, diventa assoluta protagonista, elemento coagulante, materia dell’effimero.

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L’opera di Kokocinski disintegra il confine che separa il pubblico dal palcoscenico, permettendo alla marionetta di calarsi nell’umano che si trasforma in burattino.

L’artista fuggito dalla follia delle dittature europee che segnarono profondamente la famiglia tanto da costringerla a trovare riparo nelle terre sudamericane, dove è testimone di eventi epocali che vanno dalla caduta di Juan Peròn fino all’effimera primavera cilena di Salvador Allende stroncata nel sangue da Pinochet. Il suo ritorno in Europa, ad Amburgo prima a Roma poi, lo mette sulle orme di Carlo Levi, Alberto Moravia, Vittorio Gasmann e Pier Paolo Pasolini.

Il percorso espositivo della mostra si articola in sei sezioni (L’Arena, Pulcinella, Petruska, Sogno, Clown e Maschera interiore) e le opere, selezionate e messe a disposizione dall’artista e dalla Fondazione a lui intitolata, concernono in gran parte il mondo del circo e la sua esperienza di scenografo di teatro e acrobata equestre. Un percorso pittorico dove si esibiscono le maschere di Pulcinella e di Petruska ma anche i clown e gli arlecchini, quasi una provocazione non tanto per accendere un sorriso quanto per stimolare un pensiero (esercizio sempre più raro per i nostri tempi) sul cinico ed intollerante comportamento di una società incapace a mostrare il suo aspetto meno deteriore.

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I personaggi che l’artista fissa sulla tela sarebbe riduttivo definirle in modo semplicistico maschere che aleggiano disinvolte nel percorso espositivo, ma ricoprono un ruolo essenziale in una visione imprescindibile tra il surreale da una parte e la vita reale dall’altra, un’esistenzialità fatta di impegno civile nella denuncia delle ingiustizie e discriminazioni a cui è sottoposte l’uomo della postmodernità. Ecco che i personaggi, maschere, nelle mani di Kokocinski assurgono a protagonisti di un mondo ingannevole e spietato nel quale si confrontano e affrontano sogno e realtà, umane forme plasmate a denunciare la bellezza da un lato e la tristezza dall’altro di un destino che è retroterra dell’umana esistenza in una visione che esula dal manicheismo settario cinico ed ignorante.

Pulcinella, non rappresenta più la maschera burlona di una letteratura superficiale ed incapace all’introspezione per assurgere a personaggio inquieto come tutte le altre maschere, comunicatore di un messaggio antico quanto il mondo dove gli ultimi denunciano l’impossibilità di portare ad oltranza il fardello dei primi.

E’ il dramma personale di Kokocinski, quello dei suoi personaggi, figli di un mondo che da due millenni e più, non esita a denunciare il sopruso, la violenza, la malversazione, il delitto elevato a sistema che resta tante volte impunito, in un Creato, tanto caro al Vicario di Cristo, sottoposto alle più grandi nefandezze e che grida vendetta da ogni angolo e latitudine del globo terrestre.

Raffaele Bussi

KOKOCINSKI

La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown

Roma, Fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla (via del Corso, 320)

17 settembre -1 Novembre 2015

Info tel 06 69924641

Sito ufficiale della mostra

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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