Liguria: Triora, un borgo tra memorie storiche, antiche leggende di streghe e magie

Triora è classificato come uno dei borghi più belli d’Italia e merita una visita. L’aspetto tranquillo di questa cittadina medievale, che nelle colline liguri nasconde un bellissimo patrimonio culturale e artistico, si scontra con il suo passato travagliato e sanguinario. Il paese è famoso per essere stato teatro, nel XVI secolo, di processi ed esecuzioni di streghe, tuttora ricordate nel Museo Civico ! Un itinerario proposto ad Altritaliani da Francesca Graziano.

Triora Liguria

Arroccata nel suo nome breve e compatto, stretta nella forza aspra delle sue sillabe, Triora, evoca fortezze inespugnabili, castelli e feritoie, diritti feudali in un luogo serrato tra gole, quasi l’immagine semplificata di una fantasia gotica. I nomi contengono una loro misteriosa essenza, un’individualità che li rende unici. L’etimologia ne accosta il nome alla topografia: “Tria Ora” e sembra riferirsi al confluire delle tre valli formate dai torrenti Gerbone, Capriolo e Argentina, ma un’accreditata tradizione la identifica con le tre immonde bocche di Cerbero, il terribile doganiere di cui parla Virgilio, messo a guardia di quella Repubblica Ligure le cui sorti Triora seguì fino all’epoca napoleonica. Il numero Tre, evocatore di perfezione e Trinità, qui sembra mostrare una sua speciale ambiguità, una sorta di segreta differenziazione che, nel lampo di una metamorfosi infernale, ne amplifica ed accresce il mistero.

Fuori dallo spazio astratto dell’immaginazione, Triora è oggi un borgo fuori dal tempo, carico di storia, espresso in una sua strana verticalità, che si preannuncia già in basso nella valle dove gli strati rocciosi scavati dal corso del torrente Argentina risultano verticalmente compressi da immani forze geologiche. Culmine di questa tensione il Camposanto “alto sullo sprone del monte” lo descrive lo scrittore Bacchelli, simile a un fortilizio destinato all’ultima difesa”.  Borgo di pietra tagliata rudemente, Triora esibisce la sua processione di case-torri, essenziali come il materiale di cui sono fatte, da cui rifugge ogni decorazione. Unici gioielli, austeri e raffinati nel contempo, i portali di ardesia recano incisi il trigramma, motivi di ispirazione religiosa e pagana.  La Chiesa dell’Assunta conserva all’interno il Battesimo di Cristo” di Taddeo Di Bartolo del 1397, il più antico quadro del Ponente ligure; sembrano rincorrersi l’architrave dell’Oratorio di San Giovanni, i maghi-custodi sugli stipiti del portale, gli stemmi gentilizi delle case importanti.

Il borgo conobbe l’animazione di una cittadina ricca, di grande importanza strategica nel controllo della Via del Sale. Nella chiusa fortezza medievale dell’importante podesteria genovese restano i ruderi del castello di Oberto di Ventimiglia. Poderose volte annerite, nel caratteristico quartiere della Sambughèa, sostengono case che si srotolano su diversi piani, costruite come sono su un forte declivio, si serrano, quasi a sostenersi a vicenda, l’una contro l’altra in un intrico di caruggi. Un che di tragico, rovinoso e possente nel contempo si respira in questa fortezza montana e non possono non venire in mente i disastri di un passato non troppo lontano, di quando il paese, nel 1944, fu oggetto di rappresaglia durante la ritirata tedesca. Ne porta ancora i segni Casa Stella, dove Tommaso Reggio, l’Arcivescovo di Genova proclamato Beato, venne a morire il 22 novembre 1901 senza poter benedire la monumentale statua del Redentore posta sui 2200 metri del monte Saccarello.

Terra di santi e di diavoli a Triora la magica si rivolge oggi la curiosità dei visitatori. Il Museo etnografico conserva la memoria storica di un importante processo per stregoneria celebrato (erano gli anni 1587-89), ai danni di povere donne del luogo incolpate di commerci col diavolo. Un episodio oscuro, che la superstizione popolare, il clima intollerante della Contro-Riforma e la mente eccitata di un commissario contribuirono a rendere tragico. Ma come attira e prende questa storia della magia!Sarà il suo fascino, connesso a qualcosa che attiene a mondi sconosciuti e terrifici, per quel tanto di oscuro e inconfessabile si nasconde nei meandri della psiche? Galoppa l’immaginazione dietro un passato di clamori e furori, visioni di orge, sabba, ossessi, incontri col diavolo, esorcismi, ordalie, supplizi, roghi, repressioni. O fu solo il contropotere degli umili “l’affermazione delle presenza” come la chiama l’antropologo De Martino, a provocare le ire di coloro che detenevano il potere?  Le condotte umane centrate sulla magia sono presenti in tutte le culture, tentare di capirle ed esplorarle significa porsi a un crocevia privilegiato, dove convergono motivazioni, desideri oscuri, frustrazioni, simboli, illusioni,  suggestioni.

L’enigmatico borgo ligure sembra riproporre ancora oggi, nella sua solitaria, austera bellezza, l’alterno oscillare di contraddizioni antiche e interrogativi sulla complessa natura dell’uomo.

Francesca Graziano

( Da “Mete d’autore in provincia di Imperia” – Ferrari editore 2001)

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Francesca Graziano
Giornalista culturale, storico della psicoanalisi, vaticanista accreditata presso la Sala Stampa della Santa Sede. Lauree in Lettere classiche e in psicologia clinica presso l'Università La Sapienza di Roma. Collaborazioni con quotidiani, periodici e riviste specializzate (cartacei ed online) per arte, cultura, spettacolo. Premi per meriti culturali.

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