Incontro alla Libreria con Emidio Diodato: L’Italia tra tecnocrati e migranti ai tempi della crisi dell’Europa

La Libreria (89, rue du Fbg Poissonnière, Paris 9e) e Altritaliani sono felici di invitarvi giovedi 8 dicembre alle ore 19.00 all’incontro con EMIDIO DIODATO, professore associato di Politica internazionale presso l’Università per stranieri di Perugia e collaboratore del sito, per presentare il suo libro dal titolo «Tecnocrati e migranti. L’Italia e la politica estera dopo Maastricht» (Carocci editore, 2015). Sarà anche l’occasion per riflettere sull’esito del referendum costituzionale italiano del 4 dicembre e le conseguenze che questo avrà nei rapporti tra l’Italia e l’Europa. Vi aspettiamo numerosi per discutere insieme di questo tema di grande attualità.


Emidio Diodato

Dalla vittoria di Trump al voto sulla Brexit, l’evento traumatico che nessuno credeva davvero possibile si è trasformato in uno spettro che aleggia sulle democrazie del mondo occidentale. Il più recente e innovativo prodotto di quel mondo, l’Unione europea, ha realmente iniziato a tremare.

I popoli europei sono stati guidati verso l’integrazione senza che si accorgessero dell’obiettivo finale, ossia una Unione politica e monetaria, raggiunto passo dopo passo ognuno nascosto sotto una veste meramente funzionale. Tutto l’impianto europeo si è retto su una combinazione di funzionari comunitari, o tecnocrati, ed élites economiche interessate a rafforzare i loro legami transnazionali. Ciò ha generato rapporti di potere tra gli stati non più coercitivi, ma fondati sulla logica dell’amministrazione efficiente e delle gestione non conflittuale. Ma tutto ciò ha funzionato fino a quando le crepe della legittimità democratica (o del deficit democratico europeo) sono affiorate perché è scoppiata una crisi seria, prolungata, non banalmente ciclica, come quella che ha investito la moneta europea nel 2010. A ciò si è sommato il problemi degli immigrati, che tentano di entrare in Europa affrontando per ogni via i tentativi di respingimento. In una situazione di normalità, i regolamenti europei hanno una loro razionalità nell’affrontare la questione dei richiedenti asilo. Ma quando il flusso migratorio assume le sembianze di un esodo inarrestabile, almeno nell’immaginario delle opinioni pubbliche nazionali, allora il sistema si dimostra inefficace se non innesca un meccanismo di solidarietà e redistribuzione delle competenze dal livello nazionale a quello europeo.

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Tenuto conto dei suoi problemi di finanza pubblica, con un debito che cresce con velocità superiore a quella della produzione, e in quanto paese di maggiore approdo dei flussi migratori dal nord Africa, l’Italia si è scoperta essere divenuta una penisola piuttosto euro-scettica.

Il 18 giugno 1989, contestualmente alle elezioni europee, si tenne in Italia un referendum di indirizzo per sentire il parere popolare sul conferimento di un mandato costituente al Parlamento europeo. Fu il primo voto di indirizzo costituzionale della storia repubblicana dopo il referendum del 1946. Si recarono alle urne più dell’80% dei votanti e dissero sì all’Europa più dell’88%. Oggi l’euro-scetticismo sembra prevalere nei sondaggi, con 2 italiani su 3 che vedono nell’Europa la fonte principale dei problemi nazionali.

Nelle elezioni del 2013, Berlusconi riconquistò consenso con una campagna ispirata da un euroscetticismo anti-germanico. Nella campagna sul referendum del 4 dicembre, Renzi è tornato a riproporre temi euro-scettici (o sovranisti) per sostenere le ragioni di un sì alle riforme costituzionali che, in origine, era tutt’altro che contro il tradizionale europeismo italiano. Il fantasma di un evento traumatico, o l’atteso imprevisto di un terremoto politico, sta per investire l’Italia?

Cosa accade agli italiani? Un chiarimento sulle figure del “tecnocrate” e del “migrante” può aiutarci a capire meglio il futuro della più inquieta penisola sud-europea.

Ne parleremo in occasione della presentazione del libro che costituisce uno strumento molto interessante per riflettere sul futuro dell’Italia e dell’Europa.

L’incontro si svolgerà in italiano

APPROFONDIMENTI:

  • UN’INTERVISTA A EMIDIO DIODATO SUL SUO LIBRO:

    http://www.altritaliani.net/spip.php?article2776

  • GLI EDITORIALI MENSILI DI EMIDIO DIODATO, rubrica ITALY di ALTRITALIANI:

    http://www.altritaliani.net/spip.php?rubrique50

LA LIBRERIA

89, rue du Fbg Poissonnière

75009 Paris

Tel + 33 1 40 22 06 94

http://blog.libreria.fr

La Libreria est toute proche de la station de métro Poissonnière sur la ligne 7 (La Courneuve-Mairie d’Ivry/Villejuif). En sortant de la bouche de métro, il faut descendre la rue du Faubourg Poissonnière, nous sommes à 30 mètres de là. Vous avez également les arrêts des bus n° 26, 43 et 48.

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IL LIBRO IN BREVE:

Emidio Diodato

Tecnocrati e migranti

L’Italia e la politica estera dopo Maastricht

Editore Carocci

EDIZIONE: 2015

COLLANA: Biblioteca di testi e studi (1039)

ISBN: 9788843079704

Com’è cambiata la politica estera italiana dopo Maastricht e qual è stato il suo ruolo nella transizione democratica? Dagli impegni europei alle missioni militari, dall’ottimismo per la globalizzazione e l’europeizzazione al pessimismo dopo l’11 settembre e la crisi dell’euro, il volume ripercorre i punti di snodo principali e gli avvenimenti più significativi di una stagione politica che ha profondamente trasformato l’Italia e la sua vita democratica. Sullo sfondo si collocano due figure chiave – i tecnocrati e i migranti – sempre presenti nel dibattito pubblico ma spesso trascurate dall’analisi politologica, e se ne evidenzia il ruolo liberandole da rappresentazioni stereotipate fondate sul sospetto o sulla paura. Emergono così sia i legami tra la politica estera e la politica interna, sia le ragioni delle scelte europee e i dubbi che le hanno accompagnate.

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