‘Il cuore buio dei Miracoli’, il nuovo romanzo di Alessandro Mezzena Lona

La forza e la bellezza della Natura, sconvolta dall’uragano Vaia, che travolse il Nordest dell’Italia nel 2018, al pari di personaggi umani reali o verosimili, i poliedrici talenti creativi del grande scrittore bellunese Dino Buzzati, tanto amato in Francia, i misteri conservati all’interno di un manoscritto sono alcuni degli elementi sui quali si dipana la trama del nuovo romanzo di Alessandro Mezzena Lona, Il cuore buio dei Miracoli, uscito di recente per l’editore Ronzani. Una recensione di Francesca Schillaci

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La tempesta Vaia arriva domenica 27 ottobre 2018, dopo niente sarà più come prima. L’uragano portato dallo scirocco sfoga tutta la sua potenza sul paesaggio, abbatte milioni di alberi, devasta il territorio montano del Veneto, del Friuli e del Trentino. Spettatore e vittima è il Liriodendron Tulipifera, cantastorie senza tempo, un albero che si erge a Villa Buzzati, nel borgo bellunese di San Pellegrino.

il cuore buio dei MiracoliIl cuore buio dei Miracoli di Alessandro Mezzena Lona prende forma in questi paesi, cari a Dino Buzzati, dove lo scrittore passò dei periodi della sua vita e da cui trasse ispirazione per scrivere il suo ultimo, misterioso, capolavoro: I misteri di Val Morel, trentanove racconti e dipinti che narrano le gesta di Santa Rita da Cascia.

Il protagonista del romanzo di Mezzena Lona, Blaise Panafieu, è un editor parigino stanco degli scrittori mediocri ai quali è costretto a dedicare il suo tempo per leggere e sistemare i loro manoscritti, aspira alla scrittura del suo primo romanzo, controbilancia il suo innato nervosismo con tisane alla liquirizia e meditazioni brevettate da lui stesso, e costella la storia di riferimenti letterari e musicali. Nipote del famoso studioso francese Yves Panafieu, si reca per conto dello zio nel Veneto a Villa Buzzati per un’esclusiva letteraria: il rinvenimento di un quaderno che probabilmente ha ispirato il grande scrittore e giornalista per la sua ultima opera.

Dal giorno del suo arrivo si scatena la tempesta Vaia, il quaderno scompare e il protagonista si ritrova risucchiato in una vorticosa avventura. Il mondo narrato ne Il cuore buio dei miracoli sconfina tra immaginazione e realtà, luoghi e persone realmente esistenti si mescolano a personaggi di memoria “buzzatiana”, come Adelaide Anfossi del romanzo Un amore, che vestendo panni moderni accompagna e guida Blaise alla ricerca del quaderno, affascinando il protagonista con la sua libertà, la sua energia, la “sua pura alchimia femminile”. La narrazione si intreccia tra un ordine mistico filosofico simile a quello dei Rosa-Croce, storie folcloristiche di possessioni demoniache, interventi divini, gesta di santi ed ex voto disseminati sul territorio, come quelli dedicati a Santa Rita, patrona dei casi impossibili.

L’intreccio tra l’uragano Vaia e Dino Buzzati, oltre ai luoghi, è dettato da un altro fatto di cronaca, quando nell’ottobre del 1967 lo scrittore fu inviato a Longarone dal Corriere della Sera per riportare quello che sarebbe stato nominato il disastro del Vajont. Leggendo Il cuore buio dei miracoli, si è portati a mettere a confronto queste due tragedie: quella più vecchia è stata riconosciuta come l’effetto causato dall’incuria, dalla negligenza umana nei confronti della Natura per inseguire guadagni milionari travestiti dal progresso della costruzione della diga più alta del mondo. Invece, cosa si può dire del disastroso passaggio di Vaia?

Villa Buzzati, casa natale di Dino Buzzati, nel borgo bellunese di San Pellegrino

Alessandro Mezzena Lona con la sua narrazione ci trascina in un mondo dove la coscienza dell’uomo deve aprire gli occhi sulle proprie responsabilità, sull’imperversare apocalittico che secoli di progresso hanno prodotto. Come un demonio che porta pestilenza, l’uomo ha inquinato terre e mari, soggiogato e umiliato piante ed animali, modificato irreversibilmente il clima. La domanda ha il suono di milioni di alberi schiantati a terra: è giunta l’ora di ridare dignità alla Natura e vivere in sintonia con essa o continueremo a fare finta di niente, immolando le nostre speranze in ex voto che invocano l’intervento divino?

Oltre a rivelarsi un romanzo di protesta che denuncia lo scempio umano, Il cuore buio dei miracoli è allo stesso tempo un inno d’amore a Dino Buzzati, alle sue terre che risuonano come un canto in questa narrazione, e ad alcuni dei suoi romanzi più controversi e rinnovatori della letteratura italiana del Novecento, quasi a voler predisporre ogni lettore alla sensibilizzazione di due grandi pilastri che determinano la scelta del bene: Madre Natura con la sua innata capacità di dare e privare e l’arte di scriverla.

Francesca Schillaci

Un articolo uscito sulla rivista di arte e cultura Il Ponte rosso (n°87 – dicembre 2022) dei nostri amici triestini. Scarica gratuitamente il numero QUI

L’AUTORE: Alessandro Mezzena Lona per sedici anni responsabile delle pagine culturali del quotidiano «Il Piccolo» di Trieste, nel 2013 ha vinto il Premio Grado Giallo Mondadori con il racconto Non credere ai santi. Ha scritto i romanzi La via oscura, La morte danza in salita, L’amore danza sull’abisso. Nel Poeta delle pantegane ha raccontato la vita e i versi di Federico Tavan. Cura il blog Arcane Storie e scrive per la rivista “Doppiozero”

IL LIBRO:
Di Alessandro Mezzena Lona
Il cuore buio dei miracoli
Ronzani editore, 2022
Riassunto dell’editore e acquista il libro
pp. 326, euro 18,00

LINK INTERNO. Recensione del precedente romanzo di Alessandro Mezzena Lona: L’amore danza sull’abisso. Svevo protagonista di un noir di fantasia raffinato.

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