Terza conferenza da vedere ormai in differita dal nostro sito nell’ambito di “Italy – Il contributo dell’Italia al patrimonio dell’umanità” organizzata dall’Università per Stranieri di Perugia: la lectio magistralis del prof. Luciano Canfora dedicata a “Gramsci e il Cesarismo”, argomento cruciale per un laboratorio di idee come il nostro, sulla traccia di un rinovamento del pensiero politico occidentale. La diretta è stata trasmessa da Altritaliani il martedi 17 aprile 2012.
Il Prof. Canfora dell’Università degli Studi di Bari è un filologo classico, storico e saggista italiano. È considerato un «profondo conoscitore della cultura classica».
Altritaliani sostiene e promuove queste importanti iniziative utili per la elaborazione di idee su ed intorno all’Italia.
Il progetto ITALY è coordinato dal Prof. Emidio Diodato, politologo della stessa università perugina, che onora il nostro sito della sua collaborazione.
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Presentazione degli organizzatori
Luciano Canfora: « Gramsci e il Cesarismo »
17 aprile 2012, Palazzo Gallenga, Sala Goldoniana, ore 16:30.
Presiede
Stefania Giannini
Rettore Università per Stranieri di Perugia
Introduce
Alessandro Campi
Istituto di Politica
Lectio Magistralis del Prof. Luciano Canfora
Università degli Studi di Bari
L’obiettivo del Progetto Italy è quello di rendere accessibile via web una raccolta di materiali didattici qualificati per approfondire la cultura italiana e il suo linguaggio specialistico in ambito storico, politico, filosofico e letterario.
Esiste qualcosa come una « differenza italiana » nel panorama europeo? Si può immaginare una qualche connessione tra pensiero e territorio? Quale sarebbe, in tal caso, il contributo dell’Italia al patrimonio dell’umanità?
Is there an “Italian difference” in the European scenario? Can we envisage a connection between thought and territory?
What would be the Italian contribution to the cultural heritage of humanity?
Una « differenza » del pensiero e, quindi, un contributo italiano potrebbero essere compresi non tanto all’interno di confini comunque instabili, quanto piuttosto nell’ambito di caratteristiche ambientali e culturali di un paese, l’Italia, in continua oscillazione tra ripiegamento in sé ed estroversione, tra chiusura e apertura al mondo.
A “different” thought, and therefore, an Italian contribution could be identified not so much in relation to ever-unstable borders, as to the environmental and cultural characteristics of Italy, a country that has always fluctuated between withdrawal into itself and reaching out to the others, between openness and closure.