Viaggio tra la musica italiana del 2010 e questo inizio d’anno

Sanremo non ci avrà.

Probabilmente sarebbe meglio evitare di cominciare il classico pezzo sui “migliori” album dell’anno passato con “Come ogni anno ci si ritrova a fine anno a fare la classifica dei migliori album dell’anno”. Proprio per questo il pezzo comincerà così…


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Come ogni anno ci si ritrova a fine (o inizio) anno a fare la classifica dei migliori album dell’anno, ma restringendoli a quelli italiani. Non è una classifica vera e propria, piuttosto una lunga segnalazione di quello che è successo l’anno scorso in Italia. E come ogni santissimo anno che scende in terra, ci si ritrova a tirare le fila sullo stato della musica italiana oggi.

Quindi bando alle ciance e cerchiamo di capire cosa è stato questo 2010 e cosa di bello si sono persi i media mainstream!

Ma prima, qualche segnalazioni sulle prime cose uscite nel 2011.
Dopo il bel Ghostwriter tornano con La stessa barca” i 24 Grana, con un album più ruvido del precedente grazie anche alla produzione di uno dei guru della musica: Steve Albini. L’album suona più rock del precedente e si fa sempre più forte della voce e dei testi di Francesco Di Bella , che non abbandona il suo racconto sociale e quello delle emozioni

Il nuovo Bob Corn è “The Watermelon Dream” mentre anche il nuovo dei Dead of Anna Karenina (per adesso non ci sono video disponibili), ma trovate lo streaming qui e qui

Poi ovviamente c’è il ritorno, attesissimo, di uno dei gruppi rock più rappresentativi dello stivale, i Verdena con il doppio “Wow

Ultime tre veloci segnalazioni. La prima per i Foja usciti con “’Na storia nova e con il video del singolo tutto da vedere

L’attesa cresce, invece, per il nuovo degli Ex Otago, di cui è uscito il primo singolo: “Costa Rica

E last but not least il nuovo lavoro di due musicisti produttori che hanno deciso di fare di Parigi la propria casa (con puntate in giro per il mondo però). Loro si chiamano Herr Styler e l’album Double Sided Paper. Se avete voglia di ballare.. Let’s dance

Ci siamo dilungati con gli album appena usciti e con quelli in uscita, ma torniamo a bomba sul tema principale del pezzo.

E’ uno dei pochissimi album che non ho mai levato dalla playlist sul mio iPod. Sono italiani (di Agropoli), si chiamano A Toys Orchestra, ma cantano in inglese e con Midnight Talks hanno confermato ciò che di buono si diceva di loro.

Un altro gruppo che si conferma sono i Non Voglio che Clara, raffinatezza pop che dà anni luce ai peggiori cantautorucoli da talent show che annualmente sforna la nostra tv. “Dei cani” è il nome dell’album

I lunedì che sono cominciati meglio quest’anno sono quelli con i Virginiana Miller, e il loro “Il primo lunedì del mondo

Sui Numero 6 sono molto di parte. E’ una debolezza, però anche se non c’è una canzone come “Piccolissimi pezzi” (magari in duo con Bonnie “Prince” Billy), è un album da gustarsi

Il pop italiano non è morto e con alcuni dei gruppi segnalati ce lo dimostrano. Ma tra di loro non si può non citare gli Amor Fou, un pezzo importante della buona musica italiana

Avete nostalgia dei poliziotteschi? Vi mancano quelle stupende colonne sonore? Il funky e i grandi maestri delle colonne sonore? Beh se non l’avete ancora fatto, ascoltate i Calibro 35. Una sicurezza !

Vestono perennemente maschere, il leader è uno dei disegnatori più conosciuti d’Italia, Davide Toffolo, fondatore di una etichetta discografica (La Tempesta dischi) a cui si devono molti dei migliori gruppi italiani. Sono i Tre allegri ragazzi morti, sempre sulla cresta dell’onda

Proprio per La Tempesta è uscito l’ultimo album di uno dei gruppi storici del rock nostrano, i Massimo Volume con “Cattive abitudini

Se l’anno scorso il coup de foudre fu per un artista – e un album – ostico (Edda con “Semper Biot”), anche quest’anno la canzone che non esce più dalle cuffie è “Il corpo del reato” di Iosonouncane. Sì, tutto attaccato, e l’album si chiama “La macarena su Roma” e ha dei testi di cui potreste innamorarvi

Ma quest’anno è uscito il tanto atteso album dei BaustelleI mistici dell’Occidente”, che segue di un paio d’anni l’album che li ha consacrati “Amen” e a 5 anni da quel “La Malavita” che li ha lanciati al grande pubblico (e hanno ristampato il loro primo album “Il sussidiario illustrato della giovinezza”)

Questo. Tra i gruppi citati, è senza dubbio il cavallo di troia della musica italiana all’estero. I Crookers sono senza dubbio una delle più felici realtà mondiali di quest’ultimo anno. I due ragazzi milanesi hanno sfornato un album ricco di collaborazioni che ha fatto il giro del mondo. Ninete a che vedere col pop e il rock di sopra. La loro realtà è un’altra. Dance, elettronica, sinth, hip hop. Dancefloor per intendersi. Tutti da ballare

Gli Iory’s Eyes non hanno ancora prodotto un album, ma due begli ep. Il primo del 2009 si chiama “And everything fits in the yellow whale Ep”, mentre quello di quest’anno è “Matter of Time”. Amano Londra e cantano in inglese.

I The Record’s invece sono più adatti all’estate piuttosto che a questo inizio anno, ma ad ogni modo “De Fauna et Flora” vi metterà su di morale.

I Cani hanno fatto molto parlare di sé, non per un album, ma per un singolo pezzo che ogni tanto ci si ritrova involontariamente a cantare. Vediamo se vi fa lo stesso effetto: I pariolini di 18 anni.

Di Banjo or Freakout se ne sono accorti prima di noi testate ben più importanti: Guardian, Pitchfork, NME, quindi non possiamo che accodarci nei complimenti per il progetto di Alessio Natalizia (sì, è uno solo)… Tenetelo d’occhio (anche per l’enorme quantita di remix che è chiamato a fare)

Il 2010 ha segnato anche il ritorno dei Mambassa usciti col bel “Lonely Planet”.

E alla fine ci siamo dilungati, forse anche troppo, sperando di non avervi deluso troppo, anzi…

Francesco RAIOLA

(Nota della redazione: dispiaciuti per le video, i link non funzionavano più! Li abbiamo tolti)

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