Viaggio tra i giovani studenti rimasti soli e dimenticati nell’epidemia covid

In accordo col mio capo, quest’anno nell’esame per i miei ragazzi che seguono i corsi di italiano alla Sorbona Paris 1, ho proposto anche un esercizio libero: “Raccontate in lingua italiana come avete vissuto quest’anno di epidemia Covid- 19 e quali sono le vostre speranze per il futuro, cosa desiderate fare?”

Era un tentativo forse banale di dare a questi ragazzi, che hanno partecipato ai corsi in video, impegnandosi al meglio delle loro possibilità, l’opportunità di esprimersi su di un problema che li stritola da oltre quattordici mesi.

Sono studenti alle prime armi in italiano eppure ho potuto capire fino in fondo, leggendo i loro brevi e semplici pensieri, la loro frustrazione e solitudine. Sono stati lasciati al loro destino, spesso incompresi, trattati come cose più che come giovani che dovrebbero vivere ora l’età più bella, quella che ti apre alla conoscenza, alle prime esperienze, alle amicizie e agli amori. Nessuno potrà restituirgli questi mesi, forse anni perduti. Resterà nel loro unico curriculum che conta, la vita, un buco nero pieno di rimpianti e delusioni.

Finita l’infanzia con la sua protezione familiare, passati i tormenti della prima adolescenza, con le sue ambiguità e le sue paure, erano pronti a spiccare il volo. Sono questi gli anni della vera libertà, quando la vita si fa romanzo, con i suoi sogni, le speranze, le delusioni e le illusioni. E non sono molti anni, anzi pochissimi un turbinio di emozioni che presto sarà impietosamente incanalato nella routine quotidiana. Perdere per loro un anno è molto, è troppo.

Nessuno se ne occupa di loro, perché anche se ogni tanto demagogicamente i politici ne parlano e anche qualche talk show, ma sempre frettolosamente e superficialmente ne accenna, la realtà è che il mondo occidentale è diventato un mondo di e per vecchi. I vecchi sono i veri protagonisti del romanzo Italia. Ogni priorità è per loro. Gli ultimi governi in Italia e non solo ci hanno tenuti bloccati per mesi, anni, sulle pensioni, anche con scioperi (in Francia) estenuanti. Le trasmissioni televisive sono concepite spesso per la generazione dei baby boom (la mia) e non per i millennials, quelli che oggi hanno intorno ai vent’anni.  E finanche per i vaccini (ma questo ha una sua logica), i giovani saranno gli ultimi.

Nessun partito, nessun politico, veramente mette al primo posto nel suo programma politico i giovani e il loro futuro. E non parlo solo del lavoro o della scuola, ma anche di come sono concepite le città, cosa si pensa di fare per la loro crescita, il loro sviluppo esistenziale, civile e morale. La vera domanda che la politica dovrebbe farsi è: Come favorire il loro volo?

Quello che mi colpisce di questi brevi scritti dei ragazzi è la loro maturità, la consapevolezza quasi fatalista del momento che vivono. I loro pensieri sono liberi dalla rabbia e da un risentimento, magari verso i politici e i governi, che bene o male li hanno costretti ad una prigionia che a loro (e magari anche a noi) sembra infinita e ingiusta. La loro domanda principale è di rivedere gli amici, a volte la famiglia, di ritornare al cinema e ai caffè, forse piccole cose ma importanti per costruire il loro mondo, che noi abbiamo lasciato anni fa.

Gli interventi che leggerete di seguito sono ovviamente privi dei nomi degli studenti e questo per rispetto della loro privacy e sono anche poco ritoccati, solo per liberarli da eventuali errori ortografici, per il resto tutto è autentico e primitivo, nella sua semplicità, nella sua speranza e nella sua tristezza.

Una lezione di compostezza e di amore per la vita che dovrebbe fare scuola per i tanti maleducati e scomposti agitatori della TV e dei social. Leggetele, queste sono le loro testimonianze.


 

TESTIMONIANZE

  • L’annuncio dell’obbligo di rimanere in casa ci ha colti di sorpresa e ci ha travolti come una sentenza di prigionia. Le giornate passano tra aule virtuali, grandi quantità di compiti e videochiamate con gli amici. Io ho avuto una casa spaziosa in cui non sentirsi completamente oppresso! E l’unica preoccupazione è se e quando riapre l’Università, e quando potremo di nuovo uscire di casa. Desidero una vita normale, con i ristoranti, i bar, vivere la notte! Desidero viaggiare in Europa, Asia, America …

  • L’obbligo di isolamento è stato molto complicato, le lezioni a distanza sono più difficili da seguire rispetto alle lezioni all’università in presenza. Non sono andato in Portogallo l’estate scorsa, a causa del covid. Vorrei andare in Portogallo quest’estate per vedere la mia famiglia, e veder riaprire l’università l’anno prossimo.
  • Per me, questo anno di confinamento Covid è andato bene perché sono tornato dalla mia famiglia, e mi ha fatto felice. Ma, a volte ho avuto periodi di stanchezza perché non ho potuto uscire come voglio ed è difficile, soprattutto per vedere i miei amici. E inoltre non sono andato all’università. Spero che l’anno prossimo io vado a fare festa e a ballare con i miei amici.
  • Quest’anno è stato difficile per me perché era il mio primo anno a Parigi. Io non ho potuto vivere la città. Mi sono sentita sola a casa mia. Ma ho lavorato molto per i miei studi di arti plastiche e ho imparato molte cose. Ho capito bene la lingua francese e ho anche fatto amicizia con i francesi. Ho fatto anche un po’ di lavoro artistico. Mentre le lezioni sono state registrate, ho potuto studiare con calma e così ho capito meglio le lezioni. Per il prossimo anno, io voglio bere il caffè nei caffè a Parigi, uscire con i miei amici e io voglio partecipare ai miei corsi presso la mia università.
  • Il confinamento Covid è stato difficile. Io sono rimasta con i miei genitori e non sola nel mio appartamento a Parigi. Studiare è complicato ma io voglio rimanere con miei genitori o stare con i miei amici. Non è permesso di uscire e ciò è difficile da rispettare. Poi, studio storia dell’Arte e non visitare musei è complicato per comprendere. Io spero di ritornare all’Università il prossimo anno. Io desidero vedere i miei amici e bere qualcosa con loro.
  • Ho vissuto questo anno con difficoltà. Con corsi online mi sono sentita sola e ho perduto le mie motivazioni. Per il prossimo anno, spero di lavorare, viaggiare, e andare in bar e discoteca con i miei amici.
  • Ho vissuto questo anno di confinamento Covid come un anno complicato: ho avuto problemi per lavorare seriamente e qualche volta sono stata sola, lontano dalla mia famiglia e dal mio cane per diverso tempo.
  • Per il prossimo anno vorrei viaggiare all’estero con la mia famiglia e rivedere i miei amici. Vorrei anche passare del tempo con i miei nonni in Bretagna. Vorrei passare un anno istruttivo normale, senza le maschere e senza Zoom.
  • Per me, questo anno è stato doloroso. Odio restare rinchiusa e non poter incontrare persone. Quest’anno non sono andata a ristoranti o bar. Non ho visto una mostra. Mi manca tutto questo e non credo che l’uomo sia fatto per restare a casa. Durante il confinamento, ho visto degli amici ma era difficile non uscire. Il prossimo anno, vorrei riprendere una vita normale senza il Covid. Voglio andare all’università e camminare per strada senza maschera. Lo spero davvero, ma non ci credo.

  • Sono tornato a vivere con i miei genitori e con mio fratello. Vivono in campagna vicino a Parigi. Da una parta, avevo spazio per uscire e, dall’altra sono stata isolata, lontano da Parigi. Inoltre, gli insegnanti ci hanno dato molto lavoro, quasi più del normale. Di conseguenza, ho lavorato molto di più. Mi sono stancata. Un anno senza vedere tanti amici e senza uscire è molto difficile, anche per divertimi non avevo molto tempo. Non ho guardato molto la TV o giocato ai videogiochi. Quando ho avuto un momento libero ho fatto sport, per esempio correre o andare in bicicletta. Non sono andata molto in biblioteca perché non sono andata molto a Parigi. Mi è mancato enormemente leggere.
  • Oggi, subisco sempre il confinamento Covid ma presto finisco l’anno universitario. A maggio vado a Dieppe per lavorare e per incontrare nuove persone. Non vado spesso in Normandia. Ho prenotato un appartamento vicino al mare. È piccolo ma sembra comodo. Prevedo quindi un futuro più divertente anche se inizialmente ci vado per lavorare. L’anno prossimo vorrei fare un viaggio all’estero. Per questo sto imparando l’italiano. Vorrei anche essere più libera malgrado il COVID. Voglio per esempio uscire di nuovo come prima.
  • Questo anno di confinamento Covid è stato difficile. L’inverno è stato più stancante dalla primavera perché ho avuto difficoltà per ritornare a vivere da mia madre solo dopo ho vissuto più tranquilla. Il tempo è più lungo perché non esco mai con i miei amici.
  • In questo momento, trovo la situazione meno difficile perché (come avete visto) sono con i miei amici a Parigi, allora sto meno sola e più motivata per la scuola.
  • Quest’anno è stato molto originale ed è difficile da descrivere. Sono stata fortunata perché non ero sola. Ma ho perso il lavoro in un hotel molto grande a Parigi. Questo lavoro mi permetteva di pagare i miei studi. Sono andata a vivere con il mio compagno. È una fortuna, perché lui e la famiglia mi hanno aiutato molto psicologicamente. È molto difficile lasciare le lezioni in presenza e andare avanti fino alla fine dell’anno. C’è molto ritardo da recuperare ed è molto faticoso. Per l’anno prossimo, vorrei continuare i miei studi. Vorrei anche tornare a scuola in facoltà. E mi piacerebbe molto riprendere il mio lavoro per ritrovare un vero ritmo. Vorrei anche uscire per andare nei musei e nei bar con i miei amici. Penso che il meglio deve ancora venire.
  • Questo primo anno di università in un periodo di confinamento è stato molto difficile da vivere. Non poter più uscire, dover stare a casa tutto il giorno, non poter più vedere amici e parenti, tutto questo è stato molto duro e continua ad esserlo con questo nuovo confinamento. Durante questi molteplici confinamenti, ho passato tutte le mie giornate davanti al computer per seguire i corsi on line che rendono i corsi più difficili da capire. Spero che il prossimo anno potremo rivivere senza dover indossare maschere e che vivremo in condizioni migliori e spero di poter riprendere i miei studi all’Università.

  • L’anno scorso, volevo andare in vacanza. Ma non ho potuto. Ho avuto molti problemi durante il contenimento Covid. Ho quasi avuto una depressione. Questa esperienza mi ha insegnato a non pianificare il futuro e a vivere la vita quotidiana. Ma spero di poter andare a trovare mia nonna. Voglio fare una grande festa di compleanno l’anno prossimo con gli amici.
  • Ho avuto un momento difficile con il blocco durante la pandemia, il covid ha cambiato le mie abitudini di lavoro, ho imparato a lavorare su un computer e ho imparato a organizzare meglio il mio lavoro ma ho avuto un momento molto difficile psicologicamente Oggi mi sento meglio e spero che la situazione migliorerà quest’estate con la vaccinazione. L’anno prossimo voglio viaggiare e laurearmi in Storia.
  • Questo anno di confinamento Covid è stato davvero sconvolgente. Ho conosciuto il mio ragazzo la scorsa estate, quando il mondo era ancora normale. Io sono felice di averlo al mio fianco. Noi abbiamo riparato una roulotte per viaggiare. Nel mese di febbraio ho lasciato Parigi per tornare a vivere con i miei genitori. Nel mese di marzo ho iniziato uno stage in una rivista. Oggi voglio andarmene perché il mio capo è orribile. Quest’anno è stato molto difficile ma mi ha permesso di crescere. Per il prossimo anno, non so ancore che voglio fare ma non sono troppo preoccupata. La vita è bella perché è imprevedibile.
  • Quest’anno è stato difficile perché non puoi vedere i tuoi amici e le università sono chiuse. È difficile studiare quando le università sono chiuse. Per il prossimo anno, spero di poter andare in discoteca e nei bar. Spero anche che potremo viaggiare per il mondo. Spero anche che l’anno prossimo la gente non indosserà maschere e non parlerà di covid.
  • Questo anno di confinamento Covid è stato un po’ difficile però sono riuscito a seguire tutte le mie lezioni! Nella mia università, tutti gli studenti di primo anno hanno avuto corso ogni due settimane in mezzo gruppo in presenza. È stato difficile di incontrare nuovi amici ma ho potuto incontrare alcune persone molto cordiali! Non vedo l’ora per l’anno prossimo ! Vorrei incontrare nuove persone, andare al cinema, al bar, ai musei, ai concerti ! Non vedo l’ora della fine di questa situazione insopportabile! Spero che l’anno prossimo, la vita riprenda in una situazione normale. Durante questo anno di Covid, ho pensato di fare un sacco di cose come viaggiare in Italia o fare un giro di Francia in bicicletta ! Spero in una situazione migliore!
  • Il confinamento Covid è stata molto duro per tutti. Sono triste perché non sono stata con mia nonna per Natale, mi manca molto. La scuola a distanza non è facile ma sono contenta perché ho fatto quasi tutti i corsi. Grazie a questo confinamento, sono più vicino ai miei amici. Adesso vorrei vivere la vita come prima: andare al cinema, mangiare al ristorante, essere con la mia famiglia, uscire in discoteca con i miei amici.
  • Sono stata confinata in una residenza universitaria a Parigi. Ho conosciuto le mie vicine, che ora sono mie amiche. Poi ho passato il secondo confinamento con il mio ragazzo a Nantes. Nel mese di novembre, ho viaggiato in Cile, il mio paese d’origine. Sono stata con la mia famiglia e miei cani. Poi sono ritornata a Parigi per seguire le lezioni in presenza. La mia speranza è vedere scomparire il coronavirus e poter tornare alla vita di prima. Durante il prossimo anno desidero poter viaggiare per conoscere altri paesi in Europa. In modo particolare, voglio visitare l’Italia con mia madre. Voglio anche ritornare in Cile per vedere i miei nonni.

  • Il confinamento è stato difficile per me come lo è stato per tutti. Sono marocchina e siccome durante il confinamento le prefetture hanno chiuso e riaperto solo per poche settimane, sono rimasta bloccata in Francia. E quest’estate non mi è stato permesso di tornare in Marocco, ma mi è stato detto che potevo viaggiare in Europa, così ho visitato l’Italia. E in questo viaggio ho incontrato un amico che non vedo l’ora di rivedere. Voglio viaggiare per ritrovarlo, imparare a guidare, fare surf, divertirmi e ridere, vedere i miei amici e la mia famiglia, vivere di nuovo.
  • È stato difficile perché sono spesso sola e rinchiusa nel mio studio. Non ho potuto viaggiare, o girare film, o fare feste o ballare. Ho passato molto tempo dietro il computer. Non ho visto la mia famiglia molto. Mi sono sentita depressa. Ma ho le mie amiche e i miei studi. L’anno prossimo voglio mangiare al ristorante, in terrazza, viaggiare in Italia, vedere il mare, andare al cinema, incontrare nuove persone, cambiare appartamento, ballare in festival, superare il mio master e continuare l’italiano. Voglio sentirmi di nuovo viva.

Nicola Guarino

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Nicola Guarino
Nicola Guarino, nato ad Avellino nel 1958, ma sin dall’infanzia ha vissuto a Napoli. Giornalista, già collaboratore de L'Unità e della rivista Nord/Sud, avvocato, direttore di festival cinematografici ed esperto di linguaggio cinematografico. Oggi insegna alla Sorbona presso la facoltà di lingua e letteratura, fa parte del dipartimento di filologia romanza presso l'Università di Parigi 12 a Créteil. Attualmente vive a Parigi. E’ socio fondatore di Altritaliani.

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