1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani

Il regista Pietro Suber ripercorre gli anni delle Leggi Razziali anche a Ferrara. Un film dedicato alla preservazione della Memoria del ‘900, in occasione dell’80esimo anniversario delle leggi razziali.

1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani, del regista Pietro Suber, è stato evento speciale di pre-apertura alla recente Festa del Cinema di Roma, in prima mondiale al cinema Barberini.

Il documentario fa il paio con 1938 – Diversi un docu del regista Giorgio Treves, presentato alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, anche se l’ottica è diversa.

Descrive le vicende di italiani, ebrei e non ebrei, durante il periodo che va dalla pubblicazione delle leggi razziali (1938) fino alla fase delle deportazioni dall’Italia (1943-45). A parlare non sono solo i perseguitati, ma pure i persecutori e poi gli altri testimoni vale a dire quella maggioranza di italiani che non aderì all’applicazione delle leggi razziali, certo, a cui peraltro non fece vera opposizione. Un’opera originale su un tema di grande sofferenza e complessità, se si pensa che ormai i pochi testimoni dell’epoca sopravvissuti sono molto anziani e sulla memoria di quei fatti sta cadendo un pericoloso oblio, tanto più dannoso per le generazioni a venire.

Il film rievoca, dunque, le vicende che portarono dalle leggi razziali alla deportazione degli ebrei italiani e lo fa attraverso cinque storie narrate da vittime, persecutori e testimoni: una famiglia di ebrei fascisti massacrata sul Lago Maggiore; un ebreo del Ghetto di Roma che si salvò flirtando con la nipote di un collaborazionista; Franco Schonheit e i suoi genitori, sopravvissuti ai lager e la vita a Ferrara prima e durante le leggi razziali; un’ebrea di Fiume che si nascose in casa di un incisore del Vaticano; una famiglia di presunti delatori.

L’opera sarà presentata a Ferrara sabato 3 novembre prossimo alle 21 dal regista stesso al Cinema S. Spirito.

Il documentario, prodotto da Blue Film, è realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Comunità Ebraica di Roma, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara.

Vedi il trailer :

https://www.lastampa.it/2018/01/22/cultura/il-trailer-del-documentario-quando-scoprimmo-di-non-essere-pi-italiani-smrX2NKzIMbZ6BKUVbKE5K/pagina.html

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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