Antonio Megalizzi è morto. Il giovane giornalista radiofonico era stato gravemente ferito nell’attentato ai mercatini di Strasburgo. Il ragazzo, originario della Calabria ma cresciuto a Trento, ha lottato per tre giorni tra la vita e la morte nell’ospedale della città francese.
Megalizzi aveva 28 anni ed era appassionato di Unione europea e giornalismo. Era a Strasburgo per seguire l’assemblea plenaria del Parlamento europeo. Era volontario di Europhonica, primo format radiofonico universitario internazionale che segue le attività dell’Europarlamento. Il giorno della tragedia stava passeggiando nell’area dei mercatini quando Cherif Chekatt, l’attentatore ucciso dalle forze speciali nella serata del 13 dicembre, gli ha sparato.
Speravo tanto che ce la facesse, abbiamo tanto bisogno di giovani così e la sua morte è tanto ingiusta. Ci mancherà Antonio e non sarà facilmente sostituibile. Un percorso di formazione simile esige anni di studio ed esperienze tali da sedimentare convinzioni solide. Penso ad Altiero Spinelli e i nomi di tanti Padri dell’Unione mi vengono in mente. Lo accoglieranno bene ma la sua assenza ci priva di un’intelligenza lucida e tanto necessaria in questi anni bui.
Voglio credere che il suo nome sia da esempio per tanti giovani disorientati e privi di un credibile disegno di futuro. Per quanto mi riguarda, a Maggio andrò a votare nel nome di Antonio coltivando passioni e speranze che spero condividano in tanti.
Alla famiglia e agli amici vada la nostra vicinanza.