Piace qui portare, a conoscenza del lettore, un altro significativo documento del ruolo prestigioso giocato, nel corso dell’800, dal personaggio in costume ciociaro nell’ambito della società francese. La Ciociaria è una terra a Sud di Roma.
Andare a Parigi e guardarsi attorno significa, tra l’altro, toccare, quasi con mano, la grandeur cui si allude quando si parla della Francia e, allo stesso tempo, del buon gusto e del rispetto di loro certi parametri classici.
Uno di questi esempi veramente incredibile è la Borsa di Commercio di Parigi, da non confondere con la Borsa finanziaria vera e propria: in realtà la Borsa di Commercio, agli inizi e per secoli, è stato il luogo dell’acquisto e della vendita delle granaglie, come si conviene a tutte le società di origine e base agricola.
Successivamente, dagli inizi del 1800, venne trasformata in quella che è l’attuale struttura: posta nel cuore della Parigi antica, nell’1°Arrondissement, è un edificio impressionante per la sua mole ed architettura. Spazi ed affreschi giganteschi la caratterizzano, ad illustrare la pratica del commercio e degli scambi nei cinque continenti alla fine del XIX secolo: America, la Russia e il Nord, Asia, Africa, Europa.
Si evidenzia chiaramente che gli autori del tutto, data la grande quantità di personaggi ritratti e scolpiti, dovettero far ricorso all’impiego di modelle e modelli di sembiante mediterraneo.
Particolare, tra gli altri, la rappresentazione di una coppia di giovani in perfetto ed inappuntabile abbigliamento Ciociaro, allegoria, in tanta variegatezza ed universalità, dell’intera Europa.
Non così considerati in patria – dove nemo propheta est, com’è noto – si può ben dire che la Francia ancor oggi, nutre grande apprezzamento per questi suoi ‘figli acquisiti’ venuti da questa regione del Centro Italia, la Ciociaria: il Comune di Parigi ha apposto solennemente a Montmartre, nel giugno scorso, una targa in onore di una Modella Ciociara.
Il personaggio in costume ciociaro è una realtà iconografica – folcloristica, vecchia ormai di qualche secolo: sin da fine Seicento, la ritroviamo a Roma a contatto con gli artisti europei ivi stabiliti, dove diventa uno dei loro modelli più amati ed a Parigi dove le ciociare ed i ciociari si vedono in giro, sempre più numerosi, coi loro stracci ad esercitare i mestieri più strani, dallo zampognaro al pifferaio all’organettaro, ammaestratori di cani, ‘muniti’ di scimmietta al collo o di pappagallo in gabbia… Vita quotidiana, la loro, quindi, da Montmartre a Montparnasse al Marais al Quartiere Latino….
Alla Bourse de Commerce, dunque, il personaggio in costume ciociaro quale emblema dell’Europa, conosciuto non solo Oltralpe, ma anche a Londra, a Edimburgo, a Glasgow, a Düsseldorf.
Tutti conoscevano ed erano abituati alla vista di questa ‘umanità’, tanto che il noto scrittore Charles Dickens, autore di capolavori come Davide Copperfield, Il circolo Pickwick, Grandi Speranze – per non citarne che alcuni – durante il suo stendhaliano “Viaggio in Italia” e nella vecchia Europa, il classico educational tour, lui ‘splendido isolano inglese’, fu preso da emozione e da ricordi perché “(…) Aveva già visto anni prima quelle donne e quegli uomini, in quegli abiti, ‘in qualche parte’, tante volte, che conosceva, dunque, così bene…”.
Michele Santulli