«Georges Simenon. La letteratura al cinema» (uscito recentemente per i tipi di Marsilio editore, nella collana Ricerche) è un interessante testo collettaneo di critica letteraria dedicato alla vasta produzione di opere letterarie dello scrittore belga di lingua francese, tra i più amati del secolo scorso, autore di numerosi romanzi, racconti, tradotti in oltre cinquanta lingue, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.
I libri di Simenon son sempre pieni di atmosfera, nonostante la sua scrittura fosse un po’ alla Duras, netta, precisa, sintetica, ma già visiva, adattissima, dunque ad esser traslata in immagini, un doppio binario quasi immediato tra letteratura, cinema e tv in cui i generi si son più volte contaminati, rimescolati, approfonditi, passando dal giallo al polar al sentimentale all’introspettivo.
Ma il suo esser prolifico e prodigo di testi, anche se alcune decine riguardano per l’appunto il suo beniamino Maigret, si è ampliato, nel corso della sua lunga vita, ad altri personaggi, ad altre figure, anche di donna, molto ben descritti, delineati.
Non a caso alcuni dei suoi più bei personaggi, quelli più ricordati, oltre alla moglie di Maigret, in Italia mirabilmente interpretata da una mitica Andreina Pagnani, son stati i panni indossati da una Simone Signoret semplicemente meravigliosa, essenziale per ‘Le chat, Il gatto‘, un film/pièce teatrale del 1971, diretto da un giovane Pierre Granier-Deferre il cui ‘alter ego’ maschile è ‘solo’ Jean Gabin, uno dei ‘migliori Maigret’ dello schermo, ‘secondo’ solo al nostro Gino Cervi – preferito fra tutti anche dallo stesso Simenon.
Ed altrettanto pregnante fu la sua presenza ne ‘La vedova Couderc, La Veuve Couderc‘, sempre del 1971, divenuta sullo schermo ‘L’evaso‘, ancora con la regia di Pierre Granier-Deferre, lei, la vedova protagonista ed Alain Delon –Jean, l’evaso.
Il pluri lavoro critico, curato da Denis Brotto ed Attilio Motta, offre spunti al lettore, al saggista ed allo studioso, ad un tempo, sul lavoro immenso svolto da Simenon – ottimo anche a livello popolare-divulgativo, una perfetta amalgama di cultura, ‘plots’ e ‘divertissements’, ad un tempo.
Ed è un libro che è anche uno splendido omaggio al Cinema Francese, tra i migliori…rimasti
Maria Cristina Nascosi Sandri
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