In occasione del grande corteo di centomila persone contro il razzismo e il Decreto “Salvini” pubblichiamo il reportage di Flavio Brunetti.
Dio è grande.
“Dio è grande”.
Dio è grande e grande è il mare.
Mare delle speranze di vite disperate, vite spesso perse tra le tue onde. Prima della terra. Prima di approdare sulle rive di occhi nuovi a cui tendere le mani e chiedere aiuto.
Fuggitivi. Lontano dalla guerra, lontano dalle malattie, lontano dalla miseria, nella speranza di una vita migliore, ma senza più radici, amici, amori, mogli, figli, madri.
Fuggitivi. Come cento anni fa i nostri padri in fuga da questa nostra terra.
“Dio è grande” cantano e danzano, lungo il corteo contro il razzismo, le moltitudini di ragazzi, di uomini, di donne, per le strade di Roma. E a sentirli cantare e vederli danzare tutto sembrano fuorché un’orda di selvaggi, brutti, sporchi e cattivi, da tenere a debita distanza, nei sudici centri d’accoglienza o ai margini delle nostre città.
C’è solo da amarli.
La voglia di speranza inonda le anime di tutti. Quella certezza nel futuro è come se fosse già così, senza più le differenze tra la pelle bianca e la pelle nera o gialla o quella bruciata dal sole.
“Dio è grande” cantano e danzano ed è bello mischiarsi a loro, fotografarli toccandoli, respirandoli, e scambiarsi una pacca sulle spalle, sorridersi a vicenda. E’ bello comprendere che quella frase semplice racchiude tutte le speranze del genere umano. Le speranze degli uomini normali, di quelli che non sanno cosa sia l’avarizia o il razzismo.
“Dio è grande” e sai che Dio non c’entra niente.
“Dio” che cantano è la loro forza, la loro voce, i loro passi di danza. “Dio” sono loro stessi. “Noi siamo grandi” è questo il senso di questi salti ritmati, di queste voci cadenzate, di questi sguardi.
Eccoli! Eccoli tra noi, venuti a Roma dalle baraccapoli di Caserta, di Foggia, dalla Calabria, da Vicenza, da Macerata, dal Molise, da tutta Italia, con la parte buona della gente italiana a urlare forte tutto il loro bisogno d’amore.
“Dio è grande” … e il mare è grande.
C’è sempre un mare che ci separa dai sogni. Quello stesso mare che separò, vendetta ai numerosi lutti e alla distruzione della splendida città di Troia, Ulisse dai suoi amori per oltre venti anni.
C’è sempre un mare che separa la vita dai sogni e c’è una terra al di là dal mare, l’altra riva, che tenta di respingere. Ci saranno gli uomini incolti plaudenti alle ruspe lanciate contro il sogno, ci sarà il silenzio del dolore, ma alla fine vincerà l’amore.
“Dio è grande”.
Testo e foto di Flavio Brunetti © Riproduzione riservata
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