Dopo la presentazione della Biblioteca Civica Lercari di Genova, ecco una nuova narrazione sulle biblioteche della mia città.
Si trova nella sede dell’UDI, Unione Donne in Italia, luogo cui sono legata per più di una ragione: affinità ideologica, se non totale, una gran bella fetta, gratitudine per avermi ospitato con il mio libretto di poesie ‘Kigo’, infine un’amicizia che risale a decenni fa con la presidente attuale Teresa Bruneri, amica e compagna di scuola.
Ringrazio per la disponibilità, soprattutto, le intervistate Teresa Bruneri, Flora Cardone e Carla Celeste Hinojosa Guevara, che hanno pazientato nel mio incalzare su numeri e statistiche.
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C.C.: Teresa Bruneri, in qualità di Presidente dell’UDI di Genova e attivista da tantissimi anni, ci presenti in breve la vostra associazione?
T.B.: L’UDI è a Genova dal 1945, dagli anni ‘50 in questa sede storica di via Cairoli, in pieno centro città, vicino al Comune, all’università e ai bei palazzi di via Garibaldi.
Le donne, generazione dopo generazione, hanno da sempre raggiunto questa nostra sede per far politica con lotte per i diritti, lotte per la vita della famiglia, lotte per i posti di lavoro.
Negli ultimi dieci anni abbiamo ampliato l’attività legata alla lettura, alla nostra biblioteca, dedicata a Margherita Ferro, una delle dirigenti mancata anni fa, che ci ha lasciato in dono libri. Degli anni ’70 e oltre.
Recentemente il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ci ha fornito di un gran quantitativo di saggi e pubblicazioni di narrativa sul tema delle donne scritti per la maggior parte da donne, che trattano della condizione femminile.
La nostra biblioteca è costituita di circa 7000 volumi, la raccolta di Noi Donne dal 1946, sino a quando è stata pubblica in versione cartacea, e riviste femministe degli anni ’70. Questo patrimonio letterario è utilizzato sia per lettura individuale, per gruppi di lettura, quale mezzo di dibattito e di confronto, e anche da giovanissime universitarie per ricerche e per avere una visione storica di quello che è stato il movimento delle donne.
È recente il fatto che giovani ragazze attraverso tirocini, anche post laurea, hanno utilizzato i nostri libri. Via via dal 2000 in poi sempre maggiore è l’interesse delle nuove generazioni per noi.
La nostra associazione conta cento volontarie, e le entrate sono unicamente costituite dalle tessere, da contributi delle socie e dalla vendita dei calendari, che accompagnano le donne in tutti i giorni dell’anno con un pensiero.
Oltre alla sede storica di via Cairoli, abbiamo un unico circolo, dal 2018: la Casa Pandora Margherita Ferro, Centro Antiviolenza, con un taglio non solo assistenziale ma anche culturale. Si trova in Valpolcevera, zona tristemente nota per la caduta del ponte Morandi; il nostro circolo è attiguo al nuovo ponte San Giorgio, vicino alla fermata del metrò, una zona periferica, operaia, di grandi trasformazioni sociali.
Varie sono le generazioni che fanno parte dell’UDI; le giovani portano competenze molto alte, anche tecnologiche, che sono state utili soprattutto in periodo di pandemia.
Ricordo in proposito, tra le altre, l’iniziativa in rete la ‘Maratona di Letture’, iniziata nell’aprile 2020 e seguita da migliaia di persone con letture di sessanta socie e amiche, tratte da libri di diversa impostazione letteraria, del secolo scorso e contemporanee.
Tra le ultimissime iniziative l’opuscolo cartaceo ‘Un archivio di storie’, diffuso in ambito scolastico e il grande convegno di fine novembre 2021 nel prestigioso Palazzo Ducale di Genova su tre tematiche: le molestie, la conquista dei diritti per le donne, il sessismo nei testi delle canzoni; la seconda parte è dedicata ai rapporti con altre associazioni, della nostra città e fuori, in particolare con i gruppi di Roma Lucha y Siesta, Casa Internazionale delle Donne e libreria Tuba.
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C.C.: Ora Flora Cordone, ci racconterà della Biblioteca Margherita Ferro, di cui è responsabile
F.C.: La nostra biblioteca è nata nel 1989, quale valore aggiunto dell’associazione, che aveva libri giacenti da tempo, un patrimonio culturale che era poco utilizzato e valorizzato, che contava circa 5.000 volumi
È una biblioteca di genere unica in Liguria, cioè di libri scritti da donne, o da uomini che affrontano tutte le tematiche del mondo femminile.
Sono 7286 i volumi complessivi, numero che è cresciuto e crescerà parecchio con gli acquisti dei prossimi mesi, grazie ai bonus per biblioteche indipendenti del MIBAC, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Ne attingiamo per la seconda volta.
Abbiamo libri di narrativa, saggistica, letteratura per l’infanzia, e dal 2010 siamo nel portale del sistema bibliotecario nazionale.
Tra i nostri obiettivi quello di allargare i contatti fuori regione, con realtà simili alla nostra. Inoltre approfondire quelli già in parte esistenti con le altre biblioteche civiche e universitarie.
La primavera scorsa abbiamo allargato la nostra rete di relazioni con la nascita di un bel gruppo di lettura nel levante ligure, nel magnifico golfo Paradiso, e ciò ci spinge a prospettare per il futuro prossimo nuove condivisioni in tema letterario.
C.C.: Chi usufruisce della Vostra biblioteca?
F.C.: Molto sfruttata da studentesse e ricercatrici per la peculiarità di essere biblioteca di genere, anch’io ho fatto il tirocinio qui.
In tempi recenti si è attivata la convenzione con UNIGE, e molti tirocinanti si stanno rivolgendo a noi: succede anche che gli studenti divengano in seguito, oltre a nostri lettori anche nostri volontari.
C.C.: Da dove arrivano i vostri libri?
F.C.: La biblioteca si chiama Margherita Ferro, attivista dell’UDI, che ha donato i primi libri, quindi sono seguite donazioni di altre socie e amiche.
Ora abbiamo a disposizione il secondo bonus del Ministero di quasi 5.000 euro, che spenderemo per libri acquistati nelle librerie indipendenti per favorire realtà piccole.
Sono soprattutto i giovani, i nostri consulenti per i prossimi acquisti.
C.C.: Che cosa leggono le donne liguri?
F.C.: Dipende dall’età.
In prevalenza molti saggi per formarsi e informarsi, oltre alla narrativa. Le volontarie del gruppo biblioteca sono appassionate di narrativa classica del ‘900, anche la poesia è apprezzata, abbiamo organizzato qualche presentazione negli ultimi anni. In proposito ci siamo ripromesse di acquistare libri di poetesse italiane, oltre ad ampliare la nostra libreria nella sezione letteratura per l’infanzia, con i suggerimenti di un’educatrice.
C.C.: Siete più fornite di saggistica o di narrativa?
F.C.: In parti uguali.
Un nuovo ramo di saggistica dove ci stiamo allargando è il tema di genere, l’orientamento sessuale, come ci hanno suggerito alcune nuove volontarie.
C.C.: Secondo Voi quale è l’eccellenza della cultura creata dalle donne? Dove siamo più brave?
F.C.: Guardando il panorama italiano direi in tutti gli ambiti, le donne sono in grado di reinventarsi, di adattarsi alla situazione, abbiamo molte potenzialità.
Cerchiamo di abbattere lo stereotipo donne-scienza, forse noi stesse ci siamo chiuse questa porta. Perciò l’ambito scientifico è un po’ da riscoprire, questo uno dei nuovi segnali che dà l’UDI di Genova.
Ci si deve, comunque, confrontare con la discriminazione di genere nelle nostre università, come ci riferisce per esperienza diretta una giovanissima ricercatrice, nostra socia.
Notiamo, inoltre, criticità in ambito politico, se ne discute spesso, forse non abbiamo attitudine ad avvicinarci al potere.
C.C.: Flora, ci parli di Vostre iniziative recenti in ambito letterario?
F.C.: Organizziamo di frequente presentazione di libri, in sede e fuori. Nel giugno scorso la scrittrice Daniela Mencarelli Hofman ci ha parlato del suo ultimo libro ‘L’ombra di Perseo’, a Recco, ancora il levante ligure, dove presto aprirà un centro antiviolenza.
Spesso ci siamo proposte on line, utilissima la rete di questi tempi. Ricordo il grande progetto, già citato, ‘Maratona di Letture’ iniziato in pieno periodo di confinamento, una vera via di salvezza, di fuga, di distrazione in quei giorni pesanti.
È di tempi recentissimi l’ottima presentazione, sempre in rete, di ‘Medea’ con l’autrice Claudia Mazzilli.
C.C.: Per finire qualche domanda a Celeste, qui col suo bambino, studentessa laureanda nella magistrale di lettere moderne, tirocinante all’Udi. Come sei arrivata in questa associazione?
C.H.G.: Sono giunta all’UDI tramite informazioni lette in ambito universitario, circa offerte di tirocinio formativo in biblioteca, cosa nuova per me, in passato mi sono occupata d’altro.
C.C.: Come mai la scelta letteraria a trentacinque anni?
C.H.G.: Negli anni la lettura mi ha insegnato tante cose. Vi ho scoperto calore, rispetto, tolleranza, sensibilità. Quando si arriva in un paese straniero, sono peruviana, ci si sente molto soli, e la letteratura aiuta a ridurre la solitudine, offre una nuova prospettiva del mondo.
Inoltre ritengo sia importante per educazione di un bimbo; ora siamo tutti tecnologici con i nostri telefoni, ma leggere un libro a un bimbo è cosa di valore, aiuta a sviluppare la personalità, a migliorare la comunicazione, ad affinare il linguaggio.
C.C.: Come ti trovi nel tirocinio dell’UDI?
C.H.G.: Mi trovo bene, offre la possibilità di mettermi in gioco, di confrontarmi, un ambiente ricco di solidarietà, disponibilità, dove si può parlare liberamente.
Ciò mi dà molto sostegno.
Clara Crovetto
Genova, 27-11-2021
- LINK INTERNO : Biblioteca Civica Lercari di Genova, Villa Cattaneo Imperiale: 100 anni di Storia Arte Cultura di Clara Crovetto