Alcuni anni fa una mia cara amica, Nadia Mogini (nativa di Perugia), mi ha regalato la sua raccolta di poesie ÍSSNE (Andarsene), in dialetto perugino, con la versione in italiano. Letto più volte, gradualmente sono entrata nella lingua parlata, visualizzandone la storia. Una storia affettiva tra lei e il marito, che, ammalatosi gravemente, se ne va. Le poesie sono raccolte in 4 sequenze: il prima, l’inizio, il mentre e il dopo. Il ripercorrere questi momenti è stato importante per Nadia in quanto le ha dato le chiavi per conoscersi meglio e capire quanto sia stato importante il loro vissuto. Nel dolore pacificato, lo scrivere in versi, è stata un’esperienza di crescita interiore intensa, la spinta per andare avanti… “quel che la poesia salva o recupera nel mare della perdita.”
Data la confidenza e l’amicizia che ci lega, ho chiesto a Nadia se potevo realizzare un breve racconto fotografico riguardo al suo libro. Mi ha dato la sua completa disponibilità nel rispetto reciproco.
Poi, insieme, abbiamo abbinato le foto ai suoi versi ed è nato il lavoro presentato.
La raccolta Íssne (Andarsene), edita dalla casa editrice romana Cofine, si è classificata al primo posto nell’edizione 2016 del Premio Nazionale di poesia nei dialetti d’Italia “Città di Ischitella–Pietro Giannone”.
Dalla motivazione della Giuria: “I pregi di questa breve e notevole raccolta di Nadia Mogini (un vero e proprio canzoniere in absentia) sono molti, ma tutti richiamano a una idea della poesia che ha a che fare con la pulizia formale e con la semplicità che attinge al dialetto perugino. I versi sono essenziali, calibrati e misurati, spesso in rima, mai ovvia. Ricorda molto per nitore e per profondità certe soluzioni di Giorgio Caproni e, per chiarità, il magistero di Sandro Penna […].
Sempre nel 2016, Íssné ha vinto il 2° premio al Concorso “Salva la tua lingua locale” (Roma) e, nel 2017, con la stessa opera, Nadia Mogini si è classificata ancora al 1° posto al Concorso “Isabella Morra” (Monza).
(Rosella Centanni)
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Foto di Rosella Centanni abbinate ai versi di “Íssne” (Andarsene ) di Nadia Mogini
Na coppia attempatella
lor due.
Lu fòra mpò de giorni
lè sola.
E co la lontananzza
più fina,
de vetro, la tendrézza.
Attempati coniugi/ loro due./ Lui via per qualche giorno /lei sta sola.
/ E con la lontananza, / più sottile, / di vetro, tenerezza.
*
Pròprio per noialtri due
quile du tazzine bianche
del caffè per tutti i giorni
tu, contento, évi arportàto.
Quand’una è ita n cocci
me so sentita nnzzoché.
N’altra uguale n l’ò ritrovàta.
Proprio per noi due / quelle due tazzine bianche / da caffè per tutti i giorni / tu, contento, avevi riportato. /Quando una è andata in pezzi / mi sono sentita un nonsoché. / Un’altra uguale non l’ho trovata.
*
Guasi che par na colpa
stó scrive zzitta e bòna
dappiédi al letto tuo
ché dormi artificiale.
Cerco il sòn dle parole
per ninnà quil che drénto
me dòle e pur me dòle.
Quasi una colpa / questo scrivere in silenzio / ai piedi del tuo letto / ché dormi sedato. /Cerco il suon delle parole / per cullare quello che dentro di me fa male / e poi fa male.
*
Su la bilènzza, mpiédi, avanti e addiétro
stè tra lo stremolito e il travajato
tra la voja de l’aria e del plancito
I volà, da spirto, o pur l’èsse stanato.
…
Sull’altalena, in piedi, avanti e indietro / stai tra il rabbrividito e il nauseato /tra la voglia dell’aria e della terra / il volare, invisibile, o l’essere scoperto.//…
*
Me stremolisco a toccàlle le tu cose
guasi che fusse toccà la gelosia
guasi che fusse rubbà ta chi non pòle.
A spolveràlle me par de cancellàtte
de negàtte mmzzo scamplo de presenzza.
Ce slàgrimo su sta sorta de mpotènzza
di morti ch’òn da gi via de prepotenzza.
Rabbrividisco a toccarle le tue cose / quasi fosse toccare la gelosia / quasi fosse rubare a chi non ha. / A spolverarle sembra che ti cancelli / che ti neghi uno scampolo di presenza. / Piango sopra questa sorta d’impotenza /dei morti, mandati via di prepotenza.
*
Quil che n t’ò ditto
quil che n zzo stata
bòna de fa.
L piagne me riga
sta nullità.
Quello che non ti ho detto / quello che non ho fatto / per incapacità. / Il pianto riga /questa nullità.
*
…
Giro de chiave
e chioppo de portone
i piguolo de le scarpe
el ciabattà.
…
…Giro de chiave / e botto di portone /il pigolio delle scarpe / e il ciabattare./…
*
La casa, zzitta, penzza
con quil’ educazzione
de chi à riguardo
e sente la mancanzza.
La casa, zitta, pensa / con quella educazione / di chi usa riguardo / e sente la mancanza.
*
Ĕn volati i merlini da la cova e
sa come de ncomincio de na fine.
Ĕn volati i merlini da la cova
èn partiti verzzo na vita nova.
La cova è armàsta sola.
Volati i merli piccini dalla cova / e sembra come l’inizio di una fine. / / Volati i merlini piccini dalla cova / sono partiti verso una vita nuova. / La cova è rimasta sola.
SCHEDA DEL LIBRO E BREVE NOTA BIOGRAFICA SU NADIA MOGINI
Foto © Rosella Centanni – riproduzione riservata
SU YOUTUBE – Alle Marche della Poesia Nadia Mogini recita alcune delle sue poesie in dialetto perugino e in italiano.
Poesie e fotografie, in perfetta simbiosi, raccontano il dolore e l’impotenza di un amore grandissimo.
Grazie, Flavio Brunetti, per l’attenzione al nostro lavoro e per il commento.
Un cordiale saluto
Rosella Centanni e Nadia Mogini