Dopo MeToo, tema scottante della cerimonia degli Oscar 2018, quest’anno è stata la volta del riscatto afro-americano, La vittoria dell’amore, a dispetto delle differenze – come ha tenuto a dire il regista di Green Book, Peter Farrelly.
Green Book ha vinto come miglior film ed anche nella categoria miglior attore non protagonista (Mahershala Ali) e miglior sceneggiatura originale.
La vicenda narrata, storia di un’amicizia tra un afro-americano ed un italo-americano era esattamente allineata con il fil rouge della serata, dunque, con interventi all’insegna dell’amicizia e della fratellanza fra diversi eppur uguali.
Tre statuette sono andate a Roma, Leone d’oro alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, del regista messicano Alfonso Cuarón (miglior regia, film straniero e fotografia).
Miglior attore protagonista è stato Rami Malek per Bohemian Rhapsody. Miglior attrice protagonista Olivia Colman per La Favorita, pure presentato a Venezia 75.
Lady Gaga ha vinto nella categoria miglior canzone con Shallow, brano presente nel remake, A Star Is Born, di Bradley Cooper.
Spider-Man: Into the Spider-Verse è risultato il miglior lungometraggio animato. In questo premio c’è anche un po’ d’Italia, grazie a Sara Pichelli, giovane disegnatrice di fumetti uscita dall’ottima scuola di matrice marchigiana, come Simone Massi, autore della sigla ante-film della Mostra del Cinema di Venezia degli ultimi anni.
E per tornare al ‘tema’ della serata, da dire che Spike Lee ha avuto la statuetta (la prima, dopo cinque nominations) per la miglior sceneggiatura non originale per il suo BlacKkKlansman.
“Le elezioni presidenziali del 2020 sono dietro l’angolo – ha detto Lee sul palco, infiammando la platea ed il pubblico che lo ha applaudito in piedi – mobilitiamoci, mettiamoci dal lato giusto della storia. Facciamo una scelta morale tra l’amore e l’odio – E per non smentirsi, auto-citandosi, ha aggiunto: Facciamo la ‘cosa giusta’.
Ringrazio mia nonna che è stata una schiava: rendo omaggio a lei ed ai nostri antenati – ha aggiunto – Grazie al loro sacrificio, oggi siamo qui. Grazie per aver costruito il Paese e sopportato il genocidio dei nativi« .
di Maria Cristina Nascosi Sandri