Alessandra Necci, è l’autrice di Caterina de’ Medici, l’ultimo suo libro, uscito nella collana Gli Specchi di Marsilio (novembre 2019), a distanza di oltre due anni dal suo best-seller Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento, èdito in ben 6 edizioni, vincitore del Premio Boccaccio nel 2018 ed ora in libreria in edizione tascabile per la collana UE della Feltrinelli. Per esso è già nota alle lettrici ed ai lettori delle pagine web di ALTRITALIANI (cfr. recensione QUI).
Storica e scrittrice di rango, è nata a Roma. È professore universitario e avvocato. Si è laureata in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e si è specializzata a Sciences Po di Parigi, città dove ha lavorato e vissuto.
Ha coperto a lungo ruoli nelle Istituzioni ed è stata consigliere per le Relazioni Esterne del Presidente del Senato. Ha pubblicato per Gangemi Storia di Nausicaa e con Marsilio Il prigioniero degli Asburgo. Storia di Napoleone ii re di Roma (2011, in due edizioni), Re Sole e lo Scoiattolo. Nicolas Fouquet e la vendetta di Luigi XIV (2013, in due edizioni, Premio Fiuggi), Il Diavolo zoppo e il suo Compare. Talleyrand e Fouché o la politica del tradimento (2015, in due edizioni, Menzione Premio Terriccio, Finalista Aqui Storia, Premio Eccellenze italiane nel mondo, Menzione 100 eccellenze italiane).
Opinionista televisiva, è presente su Rai Storia, intervenendo spesso nelle programmazioni particolari di Paolo Mieli. Scrive per La Verità, Panorama e altre testate. È segretario generale della Fondazione Necci, per cui ha curato Memento. La mia storia, di Lorenzo Necci. È stata insignita della onorificenza di Chevalier de l’Ordre des Arts e des Lettres dal Ministro della Cultura francese e di Cavaliere al merito della Repubblica italiana.
Con il suo inconfondibile stile, la Necci delinea in questo libro un ritratto, a tratti inedito di una geniale mente politica, tutta al femminile che sembra incarnare la mentalità e la forza del Principe di machiavelliana memoria, in grado di trovare un equilibrio tra Fortuna e Virtù, maestra nel valorizzare le caratteristiche della patria d’origine, l’Italia Rinascimentale, piena dei suoi intrighi, dei suoi valori, nel bene e nel male, e le occasioni offerte dalla patria d’adozione, la Francia dei Valois.
Nata a Firenze nel 1519, rimasta orfana, dopo un’infanzia vissuta tra privilegi e sofferenze Caterina de’ Medici arriva a Marsiglia nel 1533 per sposare il secondogenito del re Francesco I, Enrico di Valois il quale, però, non ha occhi che per la sua amante Diane de Poitiers.
La consapevolezza di dover contare solo sulle proprie forze la rende imperscrutabile e guardinga e ne esalta la capacità di autocontrollo, l’intelligenza politica, la tenacia; talenti compresi unicamente dal suocero…
Dopo anni di subalternità, «la Fiorentina» si prende la sua rivincita quando, scomparso Enrico, governa in nome dei figli ancora piccoli. Il suo regno durerà circa trent’anni, insanguinati dalle guerre di religione fra cattolici e ugonotti: anni durante i quali, spinta dalla volontà di pacificare il paese e rafforzare il potere della Corona, viaggia, tesse rapporti e alleanze, mette in scena a corte «la rappresentazione della regalità», ponendo le basi per la nascita della Francia del Grand Siècle.
Sovrana dotata di incomparabile ingegno, Caterina de’ Medici è una delle figure più straordinarie del Cinquecento. Mal compresa e avversata da contemporanei e posteri, la sua personalità complessa si presta a innumerevoli e controverse interpretazioni.
Per certi versi, quest’opera è la continuazione ideale del libro precedente, la susseguenza narrativa di vite eccellenti di donne altrettanto eccellenti come Lucrezia ed Isabella che seppero, ciascuna a modo proprio, dare una testimonianza tangibile ed eterna al corso della Storia, ma anche della Cultura.
di Maria Cristina Nascosi Sandri
Link interno che vi ricordiamo : Il Cinquecentenario di Caterina de’ Medici. La Storia la riabilita, un articolo firmato Lodovico Luciolli (avril 2019)
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