Il film di Tonino De Bernardi che diamo in esclusiva – vedi il video –
è la perfetta sintesi del tema del mese. Il confronto Immagine/Corpo proposto dal cineasta torinese esprime tutta la finitezza e l’infinitezza dell’essere. Le parole, l’immagine, l’infinito e la finitezza dell’essere a confronto nella confessione dell’autore che si pone innanzi alla società di oggi che si nega un passato e che non guarda il futuro rimanendo prigioniera di un eterno presente.
Una video lettera, l’intervento di De Bernardi che fa riflettere, uno stimolo sul pensiero e sul pensare.
Tonino De Bernardi è uno degli autori più impegnati e intensi del cinema. Un cinema sempre meno arte, impoverito nei contenuti e sempre più banalmente televisivo, e sempre più di “evasione”.
Diversamente, De Bernardi, seguitissimo più all’estero che in Italia (nemo profeta in patria) è, e continua ad essere, uno degli autori più generosi e coraggiosi del cinema, uno dei pochi innovatori di un’arte cinematografica, che sembra andare sempre più alla deriva, non sostenuta da produttori che siano sinceramente disposti a favorire l’innovazione e la promozione di nuovi talenti, non sostenuta adeguatamente dallo Stato, che colpisce la cultura con continui tagli finanziari.
Gli ambienti e i personaggi (sarebbe meglio dire le persone) di De Bernardi sfuggono a facili categorie e classificazioni, sono colti nell’essenza del loro essere, esponenti di antichi e nuovi retaggi culturali. Questa sua nuova breve opera (finita ma anche infinita) pone in un felice contrasto il se stesso, di Tonino De Bernardi, testimone e denunciante e l’immagine di se….del suo cinema. Ci pone innanzi, ai temi e i tormenti del nostro tempo, del suo essere e quindi del nostro essere.
Un “non finito” che chiede evoluzione, riflessione, domande. In un tempo, il nostro, incapace di porsi domande e capace viceversa, solo di banali ed effimere risposte. Da non perdere.
BIOFILMOGRAFIA
Nasce a Chivasso (To). Ha fatto cinema underground dal 67 ai primi anni 80, in 8mm. e super8, fino a “Donne”, super8 di 12 ore, e per lo più questo suo primo cinema è inesplorato. Globetrotter instancabile, ha mescolato cinema e vita, amando la creatività e le arti e le forme semplici della vita e dell’espressione. Ama ora molto filmare chi fa lavori manuali, non sapendo lui usare le proprie mani. È vissuto con la famiglia in campagna a Casalborgone insegnando lettere alla scuola media fino al 92. Dopo si sposta in continuazione per il cinema in Italia e nel mondo. Ha lavorato con tutti i tipi di pellicola e di video fino al digitale. Appassionato del vivere ma irrequieto, non sa ancora se ha sbagliato troppo nella vita. È filmaker indipendente, costretto a essere per lo più autarchico.
Non Finito, del cineasta Tonino De Bernardi
Ho visto su rai 3 il film fiori del destino.
Se lo Stato deve finanziare questo tipo di cinema allora fanno bene a tagliare i fondi.
E’ solo una mia opinione ma ho registrato il film e l’ho rivisto per cercare di trovargli un senso, senza esito.