Ogni anno a Natale vi è un boom di vendite nell’editoria. Dopo la « semina », tramite mostre, esposizioni e premi dedicati ai libri, che accompagna l’autunno, ecco il tempo del raccolto: Le feste di Natale. Quali le novità nelle librarie italiane? Breve excursus firmato dal « nostro » Fioretto.
A Natale, e quello 2009 non sarà dissimile dagli altri, il genio creativo di noi italiani si sbizzarrisce in una messe di regali piccoli e grandi, ma tutti con il marchio indispensabile dell’ “originalità”. Io, che per carattere e per celata timidezza non mi sono mai preoccupato di essere ostentatamente originale, mi concedo il lusso di consigliare per le prossime feste il più “prevedibile” eppure il più devastante dei regali: un libro, di più, un libro italiano. Le case editrici sanno che a fine anno nella girandola delle spese “pazze” – con la crisi oggi sarebbe più corretto dire “appena un po’ esaurite” – è di vitale importanza esserci. Apparire ed esserci.
Ecco, dunque, una scelta del tutto personale, di opere che possono occupare un posticino sotto l’albero di natale o ai piedi del presepe.
« La sensazione e l’emozione che ho avuto nello scrivere questo libro sono paragonabili soltanto a quello che ho provato scrivendo, sedici anni fa, Va’ dove ti porta il cuore. La letteratura ha bisogno di parlare all’anima. In un tempo di crisi e di cose opache c’è bisogno di qualcosa di luminoso… ». Susanna Tamaro presenta così il suo ultimo libro edito da Salani: Il grande albero.
In una prospettiva diversa Niccolò Ammaniti con Che la festa cominci di Einaudi fruga, con una lucidità senza scampo, ogni nostro più vergognoso segreto.
…[« E’ un romanzo che definirei “cazzone”. Non c’è termine più raffinato per indicare quel mix di goliardia, volontaria cialtronaggine, divertita satira, gusto dell’effettaccio (comico, horror, sentimentale, erotico) e del post-moderno che caratterizza il redivivo stile degli esordi dello scrittore romano… »](ndr)
Alessandro Baricco propone “Emmaus” un libro quasi autobiografico, dove si racconta di un gruppo di ragazzi e della loro vita tra scuola e parrocchia, volontariato e chitarre.
Nuovadimensione presenta, invece, la una nuova antologia di giovani scrittori italiani che susciterà sicuramente interesse per il carattere deciso e anticonformista, per le scritture sferzanti come lamine di ghiaccio, per l’energia e la forza che trasmette. Filo conduttore del testo è l’estate, raccontata nelle sue diverse sfaccettature. Lettura seducente in una stagione pesante che può farci rimpiangere le atmosfere più leggere della bella stagione. Il titolo della raccolta curata da Marco Nardini è Semi di fico d’India. Venti bracciate nella nuova scrittura italiana.
Over age, edito da Transeuropa edizioni è un’antologia di scrittori esordienti over sessantacinque. Un libro inaspettato e ricco di spunti. Una vera e propria educazione sentimentale alla “vecchiaia”. Il progetto è stato modellato sul format delle pubblicazioni di “esordienti under 25” curate da Pier Vittorio Tondelli e una spinta è stata data proprio da un passaggio dello stesso Tondelli.
Diversamente si colloca Silvana Sonno, interessantissima scrittrice perugina, con il pamphlet L’in/differenza del potere Ragionamenti d’altro genere. A partire dall’etimologia della parola potere e dai quesiti che tale parola immediatamente pone, il libro sviluppa la tesi del mancato riconoscimento della differenza di genere, come elemento “truccato” nello scenario sociale dove il potere si esercita nelle sue varie forme. Il libro è pubblicato dalla casa editrice Graphe.it
Il peso della farfalla (Feltrinelli, 2009) di Erri De Luca è un romanzo breve (o racconto lungo), che già dalle prime pagine incanta e affascina per la sua bellezza formale. Una bellezza che sembra il distillato raffinato di una riflessione sullo stile e sulle infinite polisemie che esso tocca e riassume: “Sua madre era stata abbattuta dal cacciatore. Nelle sue narici di cucciolo si conficcò l’odore dell’uomo e della polvere da sparo. Orfano insieme alla sorella, senza un branco vicino, imparò da solo”.
Come non dedicare una particolare attenzione alla recentemente scomparsa Alda Merini e la volume edito da Frassinelli, Padre mio. Terribile e dolcissimo, enigmatico e sapiente: chi viene evocato in questo libro è il grande esiliato della coscienza contemporanea. Il padre cifra simbolica dell´origine e del fine ultimo. Lo cerchiamo inconsciamente sonnambuli, a volte ce ne separiamo con rabbia e superbia, o lo dimentichiamo. Un libro toccante che non consola né rassicura, ma interroga la coscienza quando non si crede più di aver bisogno né di santità né, tanto meno, di un padre.
Natalino P. Fioretto