Radio tra Francia e Italia.
Parigi. Che nella nostra società dell’immagine esista ancora la radio è un fatto rilevante. Che in Francia ci sia una radio, France Culture, che proponga trasmissioni culturali ventiquattro ore su ventiquattro, è un dato singolare. Che in questa radio, da più di 35 anni, il filosofo Alain Finkielkraut animi, il sabato mattina alle nove e sette minuti, una trasmissione – Répliques – in cui due intellettuali dibattano di tematiche “elevate”, è un elemento ancora più straordinario. E quando, come sabato scorso, Alain Finkielkraut riunisce due dei “grandi vecchi” della cultura francese, gli storici Jacques Julliard e Pierre Nora che, a rispettivamente 88 e 89 anni, hanno recentemente pubblicato un libro di memorie[i], si producono dei veri e propri miracoli radiofonici.
Come quando Jacques Julliard evoca l’episodio in cui durante l’occupazione Auguste, l’uomo che lavorava come tuttofare presso la sua famiglia, riceve la visita dei nazisti che chiedono dove fosse Marcel Julliard, suo padre membro della resistenza che era stato denunciato, e Auguste risponde : “Marcel Julliard sono io” facendosi arrestare al suo posto.
O come quando Pierre Nora, ricordando gli anni della Khâgne (nome attribuito alla preparazione al concorso della Scuola Normale), i suoi professori, la prossimità con i testi e gli autori fondamentali della letteratura e della filosofia (Chateaubriand, Peguy, Pascal, Rousseau, Michelet …), confessa quanto non esser riuscito ad entrare nella prestigiosa Ecole lo abbia segnato per tutta la vita.
Il periodo della Khâgne è stato per Jacques Julliard “uno dei momenti più felici” della sua vita : “il luogo di vicinanza immediata con i grandi geni dell’umanità”. Lo storico, che dice anche che da allora non ci sia stato un giorno in cui “non abbia sfogliato qualche pagina della grande letteratura”, cita Stendhal (La Certosa di Parma), Balzac (Papà Goriot), Racine, ed evoca quel professore di lettere che consacrò due ore a descrivere l’amore di Fedra per Ippolito lasciando un ricordo indelebile nei suoi allievi …
Altro momento forte della trasmissione, quando i due intellettuali affrontano il loro rapporto con la religione : il Cristianesimo, trasmesso a Jacques Julliard dalla madre, e il Giudaismo verso cui Pierre Nora ha sviluppato un forte senso di appartenenza a partire dal momento in cui il padre, medico, portò a casa dall’ospedale le foto dei sopravvissuti dai campi di sterminio.
La puntata si chiude poi con un vibrante appello da parte del conduttore Alain Finkielkraut, membro come Pierre Nora de l’Académie Française, in favore della salvaguardia della lingua francese, attaccata secondo lui, ad esempio, dalla “scrittura inclusiva” e Jacques Julliard convoca nuovamente Stendhal : “Tant que la langue vivra …”.
Nel panorama radiofonico italiano, solo “Radio 3” rappresenta qualcosa di simile alle emittenti francesi. Una sorta di France Culture e France Musique messe insieme. Da non perdere, a questo proposito, l’intervista rilasciata dal suo storico direttore Marino Sinibaldi che, dopo tredici anni di onorato servizio, è andato in pensione (La Repubblica 31 marzo). Sinibaldi ha profondamente trasformato “Radio 3” sforzandosi di abbattere “la concezione aristocratica della cultura” e pervenendo a farne “una comunità di ascoltatori, ma anche un’istituzione culturale”.
In questa intervista, colui che ha inventato nella seconda metà degli anni ‘90 Fahrenheit – la migliore trasmissione sui libri della radio italiana – lamenta come, negli ultimi anni, il budget si sia “dimezzato” e come “un tempo avevamo molte più risorse ».
In tempi di Recovering, e a cento anni dalla creazione della prima postazione radio sulla Tour Eiffel, degli investimenti nel campo della cultura, e segnatamente in favore della radio, sarebbero altrettanto benvenuti di quelli consacrati al doveroso rilancio economico del nostro paese.
Paolo Modugno
[i] JACQUES JULLIARD, Carnets inédits : 1987-2020 : histoire, politique, littérature, Bouquins, 2021.
PIERRE NORA, Jeunesse, Gallimard, 2021.
LINK a “Répliques”, trasmissione radiofonica di Alain Finkielkraut del 3 aprile 2021 sur France-Culture: Mémoires croisées Jacques Julliard/ Pierre Nora
Par delà les personnalités evoquées, avec leurs mérites, leurs faiblesses, leur bonne foi, leur vécu, leur amour pour la langue française (sans négation du féminin dans ses aspects essentiels), et leur goût toujours présent pour la confrontation, merci pour cet article promoteur d’une culture vivante et approfondie sur nos ondes radio, pour ce parallèle pertinent avec la péninsule et pour ces liens… Grazie !