Il 20 gennaio di cento anni fa nasceva a Rimini Federico Fellini.
Sarà festeggiato per tutto il 2020 ed oltre, per fortuna, anche sui programmi rai, Rai 5 e Rai Storia, soprattutto. A Parigi, vedi il ciclo «Fellini et les Arts» organizzato dall’Istituto italiano di Cultura.
Nascita romagnola, di provincia, ma di animo del tutto internazionale, ab ovo.
Grande regista, folle, sognatore, geniale, inventor innanzitutto, gli aggettivi si sprecano da una o, meglio, più vite.
E non a caso. Fellini è stato notevole, all’inizio, anche per i suoi scritti e per i suoi disegni – era spesso autore delle stories-board delle sue pellicole – ma il suo eclettismo si era espanso ben oltre, per non parlare della sua stupefacente e creativa visionarietà che lo aveva spinto ad autodefinirsi, con assoluta onestà auto-ironica, un bugiardo con cognizione di causa.
Era partito, a fine anni Trenta con il Marc’Aurelio, la prodigiosa rivista satirica che vide far parte del suo staff – oltre a lui ed Ettore Scola – grandi della satira del calibro di Vittorio Metz o Marcello Marchesi.
Scola poi – con la sua ultima opera, prima di scomparire – gli aveva reso un omaggio davvero di grande valore, presentando in anteprima alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nel 2013, il gioioso e spumeggiante docu-fiction “Che strano chiamarsi Federico- Scola racconta Fellini”, girato, omaggio nell’omaggio, nella casa virtuale e vera di Federico, quel favoloso Teatro numero 5 di Cinecittà che aveva visto il nascere ed il divenire completo di gran parte dei suoi capolavori.
Ma per tornare ai 100 anni dalla nascita di Fellini, val la pena accennare alle celebrazioni ufficiali che da poco han avuto inizio e proseguiranno per tutto l’anno, anche in altre città d’Italia ed all’estero.
Si è appena partiti con la grande mostra itinerante “Fellini 100 Genio Immortale”, curata da Marco Bertozzi ed Anna Villari e progettata da Studio Azzurro di Milano, allestita a Castel Sismondo di Rimini, parte della sede futura del Museo Fellini. Un allestimento scenografico interattivo, per ripercorrere le opere del grande maestro, rivivendo i testi, le scene, i personaggi dei suoi film e, quindi, la sua storia personale. Nelle sale dei Musei Civici sono esposti disegni originali, costumi, tra i quali quelli dei film Roma, Casanova e Amarcord, centinaia di fotografie, installazioni filmiche, testimonianze, documenti originali, manifesti dei suoi film e molti manufatti inediti esposti per la prima volta.
Qualcosa da non perdere, perché, come sempre, ‘il futuro ha un cuore antico’, per parafrasare Carlo Levi: anche quello di un cinema – quello di Federico Fellini, quello di Giulietta Masina, sua compagna di una vita, per la vita – che rimarrà immortale, per chi non vorrà dimenticare di ricordare.
di Maria Cristina Nascosi Sandri