In concerto a Rionero in Vulture (Pz), il compositore premio Oscar e il suo quintetto ospite della serata conclusiva della XV Edizione del Vulcanica Live Festival. Una magia di fine estate.
Nel giardino del Palazzo Fortunato c’è un gran vociare stasera, sono tante le persone accorse per il grande evento. Appena il maestro Nicola Piovani sale lentamente sul palco, uno scrosciare di applausi lo accompagna al pianoforte e la prima nota imprime subito una carezza sul cuore.
“La musica dal vivo ha migliaia di anni alle spalle e molti altri ne avrà nel futuro” il maestro esordisce con un omaggio alla musica suonata dal vivo, eseguita in modo attivo e non subita passivamente come spesso accade nei tanti luoghi che frequentiamo ogni giorno.
Dopo l’assolo al piano, salgono uno alla volta gli straordinari musicisti che dal 2007 costituiscono con Piovani il Quintetto: Pasquale Filastò al violoncello e chitarra, Andrea Avena al contrabbasso, Ivan Gambini alla batteria, percussioni e fisarmonica, Marina Cesari al sax e clarinetto.
Con una simbiosi speciale l’ensemble inizia a suonare « Il pianino delle meraviglie », piccola marcia, quasi jazz, omaggio ai pianisti che agli inizi del Novecento accompagnavano i film muti.
Si susseguono poi le musiche scritte per il cinema che ogni tanto escono dai film per essere suonate nelle piazze e negli auditorium: « La stanza del figlio » e « La messa è finita » tratte dai film di Nanni Moretti intervallate da “Il valzer della cioccolata » dove primeggia la fisarmonica di Ivan Gambini.
“Adesso respiriamo un po’ di aria libera” è l’invito che anticipa la suite delle musiche scritte con Fabrizio De Andrè: « Non al denaro non all’amore né al cielo », « Storia di un impiegato » una melodia triste impreziosita dal flauto dolce di Marina Cesari.
Arrivano deliziosamente all’improvviso a commuovere il pubblico le musiche de “La vita è bella” con cui il compositore ha vinto l’Oscar come miglior colonna sonora nel 1999.
Piovani ci racconta i miti greci « le più grandi sceneggiature mai scritte », “la storia di Narciso”, ironizzando sui narcisi dei giorni nostri, « Il volo di Icaro » come i tanti ragazzi che provano esperienze estreme, « Narciso », « Eco », « Il bacio di Narciso”, storie messe in musica antiche ma attuali.
Ci sono poi melodie che non vogliono terminare e restano sospese con un accordo di settima, alla “Melodia sospesa” ciascuno di noi potrà regalare un proprio finale.
Parla con il pubblico Piovani di inquinamento fonico, dei media che ci bombardano e ci confondono con un’ informazione veloce e superficiale. “Eppure io penso che se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ più di silenzio, qualcosa potremmo capire » è il pensiero di Fellini recitato da Benigni che chiude il film “La voce della luna” l’ultima opera del regista riminese. Piovani sceglie di concludere con l’omonima colonna sonora per lasciarci con uno spunto di riflessione.
Anche quest’anno Vulcanica ha scelto un nome di grande prestigio per concludere l’ultima serata del festival ricco di mostre fotografiche, laboratori e spettacoli teatrali e concerti. Ad anticipare il concerto di Piovani, la proiezione del corto “Le nane Bianche” di Gerardo Sicuro, un progetto realizzato per Vulcanica Live Festival 2013 in collaborazione con la Casa di Riposo V. Carmeli di Rionero in Vulture.
Nella rentrée ancora spazio ad una colonna sonora quella di « Ciliegine » debutto alla regia di Laura Morante.
« Qualcuno sostiene che quel che non passa in televisione non esiste – si congeda Piovani – ebbene questa sera io sono stato contento per due ore di non esistere insieme a voi ».
Sono esistite eccome le emozioni, si sentivano vibrare nell’atrio del Palazzo Fortunato perché in questa serata di fine estate Nicola Piovani ha fatto rivivere i film, raccontato i miti greci, dato voce alla luna, stringendo pubblico e note in un unico meraviglioso afflato.
Chiara Lostaglio