Nastri d’Argento 2020– 74 edizione. Il Nastro dell’Anno già attribuito e le altre candidature.

Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo con gli applausi e l’Orso d’argento conquistato a Berlino e il Pinocchio di Matteo Garrone, con un racconto che, ancora una volta, ha incantato il grande pubblico – testa a testa, con 9 nominations ciascuno – sono i film che han meritato più candidature ai Nastri d’Argento 2020. A contendersi il Nastro per il miglior film anche Gli anni più belli di Gabriele Muccino, Hammamet di Gianni Amelio e La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek.

L’annuncio ufficiale è stato dato ieri a Roma, dalla Presidente Delli Colli, qualche ora fa – la tv ne ha parlato brevemente mostrando poche immagini ‘remote’ – rispettando una tradizione ormai consolidata, anche se quest’anno, grazie al Covid-19, appunto in diretta streaming, dal MAXXI – il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – per le candidature della 74a edizione dei Nastri d’Argento con la quale i Giornalisti Cinematografici mai come quest’anno vogliono essere solidali con il cinema senza lavoro: migliaia di operatori del settore, con gli autori e i protagonisti, che ancora non possono tornare al lavoro. Proprio come i film non riescono ancora ad uscire in sala.

Quaranta i titoli in tutto selezionati per l’edizione n. 74 dei Nastri, prodotti dal SNGCI con il sostegno del Mibact – Direzione Generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas, media partner quest’anno Rai Movie. Premi e segnalazioni speciali compongono una selezione di titoli compresi tra 1° Giugno 2019 e le uscite, anche sulle piattaforme, entro il 30 Maggio 2020.

Le candidature saranno votate, nei prossimi giorni, dai giornalisti SNGCI. Ma avremo modo di parlarne a…giochi avvenuti e premiazioni ‘sciolte’.

Il “Nastro dell’Anno” 2020,  invece, è già stato attribuito al film Volevo nascondermi. È andato dunque a Palomar e Rai Cinema per la produzione, a Giorgio Diritti per la regia e ovviamente alla performance eccezionale di Elio Germano.

Elio Germano nel film Volevo nascondermi -foto di Chico de Luigi

È importante questo riconoscimento che il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici assegna scegliendo tradizionalmente un’opera che merita una particolare sottolineatura di eccellenza, oltre al verdetto che annualmente premia i migliori dell’anno attraverso il voto di tutti gli iscritti al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che assegna i Nastri a far data dal 1946, il cine-premio più ‘antico’ d’Italia.

I premi, come ogni anno, saranno dati alla fine di Giugno, anche in quest’edizione particolare che si svolgerà a Roma. In questa occasione riceverà un riconoscimento speciale anche la squadra che – dalla scrittura alle collaborazioni tecniche, fino al make up e all’hair styling – ha lavorato nel segno della qualità, per un risultato davvero rilevante.

Volevo nascondermi, presentato con successo in concorso a Berlino – dove per  la sua straordinaria interpretazione Elio Germano/splendido LIGABUE che l’aveva dedicato “ agli sbagliati, agli storti, agli emarginati”, conquistando l’Orso d’Argento come miglior attore protagonista – ha ricevuto il Nastro dell’Anno perché,  come si legge nella motivazione, è  “Un film che, con lo stile essenziale della semplicità, mette a fuoco la sofferenza e il talento personalissimo di un uomo che, attraverso l’esplosione della sua creatività irrefrenabile, riesce a riempire il vuoto della solitudine e superare il disagio dell’emarginazione e della malattia mentale. Ma, oltre il racconto di un personaggio così straordinariamente ‘diverso’, una riflessione sulle contraddizioni profonde di un mondo che – per dirla proprio con il suo straordinario protagonista – marcia a forte velocità in ogni direzione dimenticando ‘tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta’, i Ligabue che sono in mezzo a tanta civiltà”.

Laura Delli Colli – Foto Franco Sandri-AIRF

“Si tratta di un premio tradizionalmente assegnato al complesso di un’opera per il suo valore speciale” spiega per il Direttivo Nazionale la Presidente, Laura Delli Colli che anticipa un’edizione inevitabilmente romana, quest’anno senza l’appuntamento finale della premiazione in toto al Teatro Antico di Taormina.

E la novità della premiazione sarà, sempre a detta di Laura:
Nastri con mascherina e guanti, sanificazioni, e distanziamento sociale, ma comunque ‘live’ – ha spiegato in conferenza-stampa – in un omaggio, mai come quest’anno, all’insegna della solidarietà con tutto il cinema, dalla regia ai protagonisti, ma anche a tutti i lavoratori ‘invisibili’, dietro le quinte. Un mondo di talenti, di tecnici e di grande artigianato al quale, oltre l’incoraggiamento e il riconoscimento dei premi, auguriamo soprattutto di poter tornare al lavoro.” 

Maria Cristina Nascosi Sandri
Giornalista SNGCI

Article précédentGiorgio Manganelli ovvero la demistificazione del linguaggio.
Article suivant[vidéo]Les Italiens de Paris. Sept artistes partis à la conquête de Paris au début du 20e
Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.