Lo sguardo di ‘A Chiara’, in un film di Jonas Carpignano

Cinema italiano in Francia. Il 13 aprile esce A Chiara il terzo film di Jonas Carpignano. Con quest’opera il giovane regista italo americano (38 anni), si è aggiudicato per la seconda volta il premio “Europa Cinema Label” all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs.

Jonas CarpignanoA Chiara è l’ultima realizzazione di una trilogia estremamente interessante ed originale che Jonas Carpignano ha girato nell’area di Gioia Tauro, il grande porto calabrese situato giusto di fronte alla Sicilia. Carpignano è nato a New York da un professore romano che insegna Sociologia dei Media alla New School di New York e da un’americana di origini barbadiane. È arrivato a Gioia Tauro nel 2010 per interessarsi agli episodi di violenza tra la comunità locale e gli immigrati africani oggetto del suo primo corto-metraggio e qui comincia una storia incredibile che lo condurrà alla composizione di questo trittico in cui i film sono intrecciati gli uni con gli altri.

In effetti, un giorno gli viene rubata la macchina con tutto il materiale del corto-metraggio. Da queste parti, quando si verifica un fatto del genere ci si rivolge alla comunità Rom che abita un quartiere in disuso chiamato “A Ciambra”. Jonas vi si reca ma la comunità è in lutto per la morte di un anziano e non si discute di queste cose prima della fine delle cerimonie funebri che durano tre giorni. Così il giovane regista rimane affascinato dal rito e dagli abitanti di queste baracche incastonate in palazzi fatiscenti. In particolare conosce Pio, un ragazzino di una dozzina d’anni di cui diventa amico e a cui consacra il suo secondo film A Ciambra appunto, realizzato nel 2017. Nel fare un casting per una scena che doveva svolgersi in una scuola, si presenta una ragazzina di 10 anni e Carpignano vede immediatamente in lei la protagonista del canovaccio di un film sulla malavita locale che aveva finito di scrivere tre settimane prima di cominciare le riprese di A Ciambra. Il regista conosceva già la sua famiglia che continua a frequentare per diversi anni e riscrive intorno a lei il film che girerà cinque anni dopo.

I film di Carpignano sono concepiti con una démarche da documentarista in immersione con la comunità che vuole rappresentare, quella degli immigrati africani del suo primo film Mediterranea (presentato nel 2015 alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes), quella Rom (premio “Europa Cinema Label” alla Quinzaine des Réalisateurs 2017) e quella di una famiglia gioiese che “per sopravvivere” lavora per i boss della ‘Ndrangheta. Ma seppure Carpignano vive per mesi all’interno di queste comunità, i suoi film sono, cionondimeno, scritti. Raccontano delle vere storie e vengono girati dai protagonisti stessi che tuttavia al momento di iniziare le riprese non hanno letto la sceneggiatura e sanno solo quello che sa il loro personaggio nel momento in cui gira, scoprendo la trama durante il suo svolgimento.

In A Chiara la ‘Ndrangheta è presente sullo sfondo ma il film è incentrato soprattutto sulle relazioni all’interno di una grande famiglia ed in particolare sul rapporto padre-figlia/e. Ma se dovessimo evocare una sola cosa per riassumere un film così ricco, sarebbe lo sguardo di Chiara. Quegli occhi neri così intensi e penetranti, che interrogano, attaccano, spiegano, ricordano. Tutto il film è negli occhi di Chiara. Speriamo che il 3 maggio i giurati dei prossimi David di Donatello (il film ha ottenuto in totale sei candidature) siano anch’essi colpiti da questo sguardo e attribuiscano a Swamy Rotolo il premio della migliore attrice protagonista.

Paolo Modugno


 

Sortie en France le 13 AVRIL 2022

Les villes et les salles sur Allocine.fr

A Chiara, un film de Jonas Carpignano
avec Swamy Rotolo, Claudio Rotolo, Carmela Fumo,
troisième volet, après Mediterranea e A Ciambra d’une trilogie autour de la ville calabraise de Gioia Tauro où sont tournés ses trois films.
2021 – VOST – 2h01
Quinzaine des réalisateurs Cannes 2021

Synopsis: Chiara, 16 ans, vit dans le port de Gioa Tauro, en Calabre, dans son cocon familial. Lors d’une grande fête pour les 18 ans de sa sœur, tout le clan se réunit. Le lendemain, son père disparaît brutalement sans laisser de traces. La jeune fille mène l’enquête pour lever le mystère de sa disparition. Elle découvre ainsi la réalité de sa famille, abandonnant en chemin l’innocence de son adolescence. À la lisière du documentaire et de la fiction, un film très touchant, à la fois réaliste et poétique et surtout plein d’humanité.

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Paolo Modugno
Paolo Modugno, romano, vive a Parigi dal 1988. Dopo aver iniziato i suoi studi di Scienze politiche alla Sapienza di Roma li ha completati a Sciences Po Parigi, università nella quale lavora alla Direzione degli affari internazionali e nella quale insegna « civilisation italienne ». Nel 2001 ha fondato l’associazione Anteprima per la promozione della cultura italiana in generale e del cinema in particolare. Un sabato mattina al mese organizza, in questo quadro, un ciné-club di film italiani al Cinéma du Panthéon. Tra i suoi interessi, oltre al cinema, la politica, la musica (i cantautori e il Jazz) e la letteratura.

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