“Metlicovitz, l’arte del desiderio. Manifesti di un pioniere della pubblicità” è il titolo della mostra che fino al 17 marzo 2019 viene presentata a Trieste in due diverse sedi espositive: il Civico Museo Revoltella e il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”. Non furono più di una mezza dozzina i pionieri italiani dell’arte del manifesto pubblicitario, coloro che, tra gli ultimi anni dell’800 e i primi quindici del ’900, crearono autentici, intramontabili capolavori grafici nel campo della pubblica affissione. Tra questi, due artisti nati a Trieste: Leopoldo Metlicovitz (1868-1944) e Marcello Dudovich (1878-1962). Alla grande mostra che il Comune di Trieste dedicò a Dudovich nel 2002-2003 si aggiunge ora questa ambiziosa rassegna che si propone di celebrare la figura e l’opera di Leopoldo Metlicovitz nel 150° anniversario della nascita.
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Leopoldo Metlicovitz, uno dei maestri assoluti della cartellonistica italiana, nacque a Trieste circa 150 anni fa.
Era figlio d’arte.
Assieme ad artisti quali Hohenstein, Laskoff, Terzi e al più giovane concittadino Marcello Dudovich, suo allievo, antagonista e sodale, Metlicovitz fu attivo per decenni alle Officine Grafiche Ricordi di Milano, dopo aver iniziato come pittore paesaggista nella città natale e svolto un apprendistato come litografo ( la professione del padre) in uno stabilimento grafico di Udine.
Suoi sono decine di manifesti memorabili, dedicati a prodotti commerciali ed industriali, ‘visti’ mille volte – poi caduti nell’oblìo – ma anche a grandi eventi come l’Esposizione internazionale di Milano del 1906, a famose opere liriche soprattutto pucciniane (Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot) e a film dell’epoca del muto (primo fra tutti Cabiria, di Giovanni Pastrone, storico precursore del genere storico-kolossal, girato negli studi di quella che era allora la capitale del Cinema, Torino, dopo esserlo stata d’Italia).
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Fu comunque grazie all’intuito di Giulio Ricordi, che Metlicovitz poté esplicare, dagli ultimi anni dell’Ottocento, tutte le proprie potenzialità espressive, non solo come grande esperto dell’arte cromolitografica, ma pure come disegnatore e inventore di quegli ‘avvisi figurati’ (così eran chiamati allora) che, affissi a muri e palizzate, mutarono il volto delle città con il loro vivace cromatismo, segnando anche in Italia la nascita di quell’arte della pubblicità sintonizzata su quanto il ‘modernismo’ internazionale andava proponendo nelle arti applicate sotto i vari appellativi di Jugendstil, Modern Style, Art Nouveau, Liberty (le varie denominazioni tra Austria, Francia, Gran Bretagna).
A lui dunque, la città di Trieste dedica, nel 150° anniversario della nascita, la prima grande retrospettiva monografica.
Con il titolo “Metlicovitz. L’arte del desiderio. Manifesti di un pioniere della pubblicità”, resterà allestita nel prezioso Civico Museo Revoltella ( in esso è conservato un capolavoro dell’artista ferrarese Gaetano Previati, Il giorno sveglia la notte ) ed alla Sala Selva di Palazzo Gopcevich fino al I7 marzo 2019, per poi passare al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso.
La mostra è promossa e realizzata dal Comune di Trieste in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso ed il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia.
L’eccellente catalogo è stato èdito da Lineadacqua, mentre la rassegna è curata dallo storico dell’arte e scrittore Roberto Curci, diretta da Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, e da Marta Mazza, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce.
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(Copyright: Le immagini qui riprodotte sono state fornite dagli Organizzatori dell’evento, ad esclusivo utilizzo collegato alle esigenze di Ufficio Stampa dell’iniziativa medesima.)
Maria Cristina Nascosi Sandri
Info e prenotazioni:
Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna
Biglietteria/Informazioni
via Diaz 27
+ 39 040 675 4350
www.museorevoltella.it
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Sala Attilio Selva
Biglietteria/Informazioni
via Rossini 4
+ 39 040 675 4039
www.museoschmidl.it