L’Arte dell’attesa

“L’arte dell’attesa” è una delle “Storie da Radiosale”, scritte da Ilaria Paluzzi e illustrate da Agnese D’Orazio, disegnatrice italiana che vive in Svizzera. Una sorta di fumetto, in cui le illustrazioni accompagnano le parole. Una conversazione quasi onirica tra un uomo, Crunch, e una donna, LìLì, che a distanza, sul filo del mare, si raccontano le paure dell’attesa, di un ‘dopo’ incerto, di un mondo che, forse, non sarà più lo stesso, di uomini e donne che, certamente, non saranno più gli stessi dopo questa crisi sanitaria.

Link al sito dove le nostre due autrici raccolgono gli episodi:
STORIE DA RADIOSALE

Testo per una lettura più agevole:

Dicono da Radiosale che qualcuno ha ritrovato dentro una conchiglia l’attesa. Era lì da milioni di anni, così dicono. Non sappiamo dirvi altro, poi è arrivato il mare a trascinarla via. Anche questo pare che succeda all’incirca da un milione di anni. Lei che torna, lei che se ne va.

«Crunch, hanno detto che dobbiamo stare separati un altro mese»
«LìLì, non farla tragica, come fai sempre: hanno detto che dobbiamo stare distanti»
«E chiusi dentro casa»
«Possiamo uscire fuori ai balconi»
«Io non ne posso più Crunch»
«Eppure mi sembri in ottima salute»
«Tu non sai tutto quello che mi porto dentro e che non posso dire»
«Beh, mi dici sempre tutto, potresti provare a dirmi qualcosa anche questa volta»
«Io mi sento morire Crunch, questa è la verità»
«Ma falla finita!»
«Le persone nell’attesa si stupidiscono Crunch»
«Beh c’è da dire che molti non erano dei gran geni nemmeno prima»
«Che vuoi dire?»
«Voglio dire che… Beh, lascia perdere»
«Dai, parla»
«Ma niente, solo che ecco… La verità è che adesso che siamo costretti a stare fermi, siamo costretti a…»
«La gente si annoia Crunch»
«Prima riusciva a imbrogliare meglio il tempo, e insieme al tempo qualcos’altro, mettiamola così»
«Così come?»
«Beh niente… Solo che, ecco… Io credo che adesso alla gente succeda come ai bambini quando fa buio»
«E che succede ai bambini quando fa buio?»
«Si spaventano»
«E secondo te perché?»
«Perché confondono le ombre con i fantasmi»
«Che cosa strana, Crunch. E secondo te perché succede?»
«Perché ci si dimentica che gli oggetti hanno un corpo e che le ombre lo presuppongono»
«Crunch, questa quarantena ti sta rendendo davvero molto intelligente. Mentre altri si stupidiscono, che cosa strana. Questa quarantena muove il mondo all’incontrario»
«Oppure lo sta rimettendo a posto»
«Eh già, è proprio buffo. Rimane il fatto che io non ne posso più, Crunch»
«Devi essere paziente LiLì»
«L’attesa è logorante»
«Invece è un’arte come tante altre»
«E cosa ci sarebbe di artistico nell’attesa?»
«Bisogna immaginare che andrà tutto bene»
«Beh, l’immaginazione a volte ci tradisce, Crunch»
«Può succedere. Ma aspettarsi un tradimento a prescindere è da paranoici, non credi LiLì?»
«Mentre immaginarlo è da…»
«E’ una possibilità, LiLì. Non capisco perché sei così insofferente»
«Perché tu sei felice?»
«No, però sono tranquillo. Tu invece… tu hai paura, ecco la verità. Non capisco di cosa»
«Di risvegliarmi su un mondo diverso»
«Questo sarà inevitabile»
«E se non ci ritroveremo?»
«Omioddio LiLì, ma che dici?», Crunch ride
«Se il mondo sarà cambiato, anche noi lo saremo»
«È probabile, e quindi?», LiLì non risponde, guarda il mare,
«Non temere piccola mia, l’attesa aiuta a sciogliere gli inganni. Non mi credi? Guarda il mare, credi che qualcosa sia cambiato?»

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Ilaria Paluzzi
Ilaria Paluzzi è nata in un piccolo paese vicino al mare, in Abruzzo. Verso i 18 anni si trasferisce a Roma dove consegue la laurea in studi umanistici. Attualmente vive tra l'Abruzzo e il Lazio, tra ilmare e la città. Per diverso tempo ha collaborato con varie testate giornalistiche. Attualmente ha deciso di dedicarsi unicamente alla narrativa. Recentemente è uscito il suo primo romanzo, 'Riva', edizioni Bookabook. Collabora come autrice per la collana Dafni&Cloe, mentre lavora ai prossimi progetti. Nel 2016 ha ideato e curato 'Gente di mare', progetto editoriale itinerante. Oggi il mare continua a scorrere in tutte le sue storie, in un modo o nell'altro, come l'estate che mantiene vivo col suo profumo il più lungo inverno.

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