“Caravaggio ha dipinto con il cuore e con la vita, non con il pennello”. Con queste parole, Guido Reni descrive perfettamente la forza e la passione che Caravaggio riusciva a trasmettere nelle sue opere. Il suo stile, caratterizzato da un realismo crudo, toni scuri e una forte drammaticità, ha influenzato molti artisti attivi a Roma tra il 1610 e la metà del XVII secolo. Tra questi, Jusepe de Ribera (1591-1652), detto anche lo Spagnoletto, si distingue come uno dei maggiori esponenti della scuola caravaggesca. Nato in Spagna, si trasferì giovanissimo a Roma dove iniziò la sua formazione pittorica, per poi completare il suo percorso a Napoli a servizio della corte spagnola. Il suo incontro con il linguaggio caravaggesco lo portò a creare opere di grande impatto emotivo, in cui i soggetti esprimono dolore, sofferenza, passione e sentimenti profondamente umani.
Su questa premessa si basa la mostra “Ribera: Ténèbres et lumière”, ospitata al Petit Palais di Parigi dal 5 novembre 2024 al 23 febbraio 2025. L’esposizione presenta circa 100 opere di Ribera, offrendo al pubblico l’opportunità di studiare e apprezzare il suo stile unico.
Il percorso espositivo racconta diversi temi emotivi, tra cui bellezza, lode e crudeltà, come si può vedere nel dipinto Apollo e Marsia (1637), o ancora, nell’esempio di Sileno ubriaco (1626), opera che richiama il soggetto dipinto da Tiziano, ma con uno stile completamente diverso, lontano dall’eleganza rinascimentale veneta.
Oltre alla scelta dei soggetti, Ribera, grande interprete della pittura dal vero, lavorava la materia pittorica in modo innovativo, creando superfici ruvide che accentuano il realismo e aumentano la resa stilistica dei personaggi dipinti. Pertanto, la mostra permette di comprendere il legame tra Caravaggio e Ribera, mettendo in luce non solo il loro legame stilistico, ma anche l’abilità grafica di quest’ultimo grazie all’esposizione di numerosi disegni preparatori.
Il suo talento nel rappresentare il pathos senza artifici e la sua capacità di definire con precisione i corpi e i movimenti fanno di José de Ribera uno dei più radicali e innovativi esponenti della scuola caravaggesca.
Andrea Ciavattone