Gae Sicari Ruffo ci ha purtroppo lasciati nei giorni scorsi.
La ricordiamo con queste toccanti parole della sorella Carmelina. Gae viveva a Reggio Calabria ed era una nostra collaboratrice. La redazione parigina di Altritaliani si unisce alle parole della sorella, anch’ella collaboratrice del sito, ricordandola con affetto e grande rimpianto.
Gae Sicari Ruffo ha scritto per Altritaliani, dal 2013, numerosi contributi di cultura, di critica letteraria, di arte e di storia, impeccabili e completi, sempre densi di visioni nuove, di stimoli e di rare osservazioni. Essi continueranno ad arricchire le nostre pagine, e, come è successo sino ad ora, saranno sempre molto letti.
Le siamo molto grati del suo impegno. Gae è stata per noi, ma lo sarà ancora, una voce preziosa.
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«Le parole a volte si spezzano, spariscono sulla pagina, tanto il dolore le consuma. Eppure anche Catullo tentò come ora faccio io, di andare oltre il dolore e di trovare i termini per parlare della scomparsa di una persona, non solo cara, ma consanguinea. Catullo parlava del fratello ed io di mia sorella Gae Sicari Ruffo, sparita alla fine di maggio.
Le parole, verba multo manantia fletu, sono intrise di pianto, ma la figura della scomparsa è immersa in un alone di luce, in una scia luminosa.
Il suo impegno in difesa dei diritti è stato uno dei punti luce insieme al culto per la poesia, per la scrittura e per l’educazione della gioventù.
Nell’ambito della ricerca dei diritti, specie nel settore della scrittura al femminile e delle conquiste delle donne, il culmine è stata l’opera “Il voto alle donne” (Mond&Editori, 2009), pubblicazione entrata nella bibliografia nazionale ed acquisita dalle biblioteche regionali di tutto il paese.
E ancora il ritrovamento, cento anni dopo, e la ristampa del numero unico “Per la Calabria” di molte scrittrici e poetesse italiane organizzato da Matilde Serao per aiutare le popolazioni calabre dopo il terremoto del 1905 con un suo accurato saggio introduttivo sulla condizione della donna in Calabria e sul movimento femminile dell’epoca (“Le donne e la memoria”, Città del Sole edizioni, 2006)
Nella scrittura creativa, il premio della giuria in cui era Antonio Piromalli, ha dato risalto alla sua bravura, così come l’eccellenza meticolosa nelle sue numerose collaborazioni a riviste.
Ma è nell’ambito della formazione dei giovani che forse si ha la più alta traccia del suo impegno. Non solo nell’opera incessante di formatrice nei licei ma anche come promotrice di “Nuovo Umanesimo”, associazione culturale calabrese, dove la sua opera è apparsa luminosa ed originale.
“La rosa per S. Giorgio” è forse la sua iniziativa più interessante, nata per favorire la lettura fra i giovani. Ogni 24 aprile, in concordanza con un’analoga iniziativa di Barcellona, i giovani ricevevano un libro in cambio di una rosa. Il libro è il segno di un’alta civiltà e non a caso l’iniziativa aveva come icona, l’innamorato della lettura per eccellenza, Don Chisciotte.
Il sentiero luminoso sembra svanito con la scomparsa di Gae. Ma non lo è. Non lo è mai perchè il vero amore per ciò che è alto e nobile è immortale.»
Carmelina Sicari
- Una nota biografica più completa e gli articoli di Gae Sicari su Altritaliani.net sono rintracciabili a partire da questo link:
https://altritaliani.net/author/gaesicari/
Ve ne offriamo qui un saggio del 2020 nel quale emerge tutta la sua devota passione per la lettura e la letteratura.
Ciao Gae e da lassù seguici ancora!