Il mio teatro, la mia terra, un libro di Dino Becagli

È da poco uscito il lavoro di Dino Becagli, attore ed autore di teatro potentino che da anni svolge un lavoro passionale e temerario. Questo suo libro (Villani Editore, 2021) è una raccolta di 12 copioni teatrali di opere portate in scena tra il 2005 e il 2019 dal Teatro Minimo Basilicata. Racconti, storie vere trasformate nella magia del teatro e amore verso la terra lucana.

Con Questa terra è la mia terra! prende forma la prefazione al suo libro.

L’amore per la propria terra la puoi rintracciare in un particolare, in un respiro, nei profumi dei campi quando piove. E poi nei colori, nelle linee e i profili dei campanili, nei centri storici, i nostri borghi arroccati in una arcaica dignità. È tutta una geometria dell’anima quella che Dino Becagli sa infondere e suggerire, nelle profondità e nelle essenze. Parole evocate in una drammaturgia che respira nel vento e nei silenzi di questa terra senza tempo.

“…Un paese vuol dire non essere soli, / sapere che nella gente, nelle piante,/ nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando /  non ci sei resta ad / aspettarti.”  Ce lo ricorda con enfasi Cesare Pavese, e sembra quasi l’esperienza naturale di quanti sono partiti e poi sono ritornati, oppure sopravvivono nella imperitura nostalgia. E per uno scopo, per un dovere quasi, e con l’istinto di chi sa che dove si aprono gli occhi quando si nasce, è quella la sua terra. Indissolubilmente. Il dovere di appartenervi, comunque vada. Perché “questa terra è la mia terra !!!”, secondo l’invocazione di Woody Guthrie, padre dei cantori popolari d’Oltreoceano.

Ogni scena descritta e narrata da Dino Becagli – in questo viaggio sui palchi polverosi, secondo un copione teatrale – profuma di poesia e di chimere, sapiente amalgama fra testi e cromie, che rendono questa narrazione intelligibile ad ogni dimensione e latitudine, di semplice e leggera umanità. Legato a quella idea di condivisione nelle essenze vitali, arcaiche ancorché nostalgiche.

Non è un mondo elegiaco quello evocato nelle rappresentazione sceniche, è storia di uomini illustri che l’oblio non può e non deve cancellare: Albino Pierro, Leonardo Sinisgalli, Rocco Scotellaro, poeti di un tempo sempre ai nastri di partenza. Ispirati e fantasiosi: dolci e crudi come frutti di una terra talvolta matrigna.

Nell’arte il tempo ha sempre il suo senso, appartenenza e solidarietà restano principi fondanti. Il teatro è anche questo “…carambole di fantasmi io conservo / conservo pezzi di temporale / le chiacchiere sul mercato…” (cantava Fossati); e su il sipario, il cambio di scena, brigantesse e cantastorie, Otello Profazio e Pietro Basentini: voci e cori di un Sud ridestato. La Scaramuzza e l’epopea dei cafoni.

“La poesia non ha mai l’ultima parola, ma ha sempre la prima” secondo il poeta greco Yannis Ritsos. Pertanto, Becagli si fa Interprete di una condizione esistenziale che fa corpo tutt’uno con l’anima antica della civiltà lucana. E la sua Potenza, ricca di aneddoti nel corridoio del cuore della sua via Pretoria. Sa di primitivo e di moderno questa lettura del nostro tempo: Becagli si immerge nella drammaturgia col nostalgico libro di Giuseppe Lupo “Gli anni del nostro incanto”, lo rende fluido con pochi prosceni. E fa suo proprio Sinisgalli “…Mi ricorderò di questo autunno / splendido e fuggitivo dalla luce migrante, / curva al vento sul dorso delle canne. / La piena dei canali è salita alla cintura / e mi ci sono immerso disseccato dalla siccità. / Quando sarò con gli amici nelle notti di città / farò la storia di questi giorni di ventura, / di mio padre che a pestar l’uva / s’era fatto i piedi rossi…”

Autunno e crepuscolo, eppure primavera in repentini cambi di scena: Dino Becagli sa leggere il nostro piccolo mondo come si legge una favola senza tempo, colmo di quello spirito del luogo che alberga nel profondo di ciascuno di noi.

Armando Lostaglio

Il mio teatro, la mia terra
Di Dino Becagli
Editore: Villani Libri
Prefazione di Armando Lostaglio
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 10 aprile 2021
Pagine: 376 p., 19€
https://www.villanieditore.it/il-mio-teatro-la-mia-terra/

Riassunto dell’editore: Ecco un libro per attori, registi, sceneggiatori, scrittori di testi teatrali e amanti del teatro. L’opera composta da ben 12 copioni consente anche di apprendere le strategie necessarie per ricavare da un testo letterario (Pirandello, Carlo Levi, Albino Pierro, Leonardo Sinisgalli, Rocco Scotellaro, Giuseppe Lupo) un copione teatrale da portare in scena. Con questa corposa opera, l’autore, che è anche attore, ci permette, infatti, di conoscere-apprezzare opere letterarie (poesie, prosa, racconti…), quasi come se stessimo assistendo ad una vera e propria rappresentazione scenica.

IV di copertina esplicativa sul contenuto de «IL MIO TEATRO LA MIA TERRA»

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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