La pelle respira, accarezzata dall’acqua termale, tra le piscine Theia e il Parco dell’Acquasanta. Lo sguardo si riposa sulla verde distesa della Val d’Orcia che ispira serenità. Mentre le passeggiate guidano i passi verso quel centro storico che è un labirinto di stradine e dove il palazzo del Municipio ospita da qualche mese la nuova prima cittadina Grazia Torelli, tenace, grintosa, entusiasta. Decisa a lanciare nel futuro il turismo di una località magica.
Da qualche anno, a partire dal covid, la mia estate è diventata italiana, dopo anni in giro per l’Europa. E anche in questo 2024 non ho voluto allontanarmi da un’affettuosa consuetudine. Così, dopo un tour incalzante tra siti Unesco della Bulgaria che svelano tracce rinascimentali suggerite dal nostro belpaese, mi sono ritrovata a camminare lungo i viali alberati di Chianciano, sorridendo soddisfatta della pace abbracciata nell’atmosfera. Raggiunta da un’amica che condivide lo stesso amore per un paesaggio baciato dall’incantesimo della natura.
«Come, non avete ancora visitato il museo archeologico? Potreste farlo oggi…». Il saluto della sindaca risuona come un’occasione da non perdere. Complice un temporale improvviso, eccoci pronte a tuffarci nella dimensione degli Etruschi, accolte dal geologo Paolo Dell’Agnello.
Afferriamo subito che non si tratta del solito percorso dal tocco scientifico e distaccato. Ci sentiamo catapultate nella casa di un popolo che ha stupito il mondo e continua a farlo. Era un granaio nell’Ottocento, l’attuale dimora degli antichi abitanti della Toscana.
Il museo di Chianciano Terme nasce nel 1997, dopo un lungo lavoro di scavi dei volontari che ruotano intorno all’associazione geoarcheologica del luogo. Una realtà associativa che viene fondata nel 1985 per dare inizio a ricerche sul territorio guidate dal giovane laureando Giulio Paolucci, anima di un’esemplare avventura nell’oceano dell’archeologia.
Una struttura sorprendente, il museo, che si estende su 4 piani: come vivevano donne e uomini di quella civiltà lo raccontano reperti trovati nelle tombe dove si scopre la bellezza delle urne cinerarie (canopi) rappresentate da artistiche figure maschili e femminili. Tra le meraviglie in mostra (permanente), c’è la ricostruzione di un sepolcro aristocratico dove spicca un rarissimo tavolo in lamina di bronzo con superfice e gambe lavorate a sbalzo.
Ma soprattutto restiamo affascinate dall’abitazione del principe etrusco Aranth, riprodotta fedelmente: nella sala del banchetto, in anticipo sui tempi, gli esponenti dell’alta società mangiavano insieme alle loro compagne di vita. Usanza scandalosa per quell’epoca.
La donna etrusca, infatti, come testimonia una sezione che le rende omaggio, aveva un ruolo attivo. E nello spazio interrato, una volta cantina, vediamo la femminilità celebrata da un’imponente Mater Matuta. Infine, in alcune sale, ammiriamo ceramiche e oggetti accompagnati dalla frase “vietato non toccare”. Con spiegazioni in braille.
Nella casa degli Etruschi ogni persona è benvenuta. Non ci sono barriere che escludono esistenze.
Donatella Gallone
direttrice della testata web Ilmondodisuk di Napoli
Per saperne di più:
Museo archeologico etrusco di Chianciano Terme (SI)
Altre foto: https://artsupp.com/fr/chianciano-terme/musees/museo-civico-archeologico-di-chianciano-terme