Canaletto & il genio del Settecento veneziano a Palazzo Ducale

L’affascinante mostra “CANALETTO & VENEZIA” – in corso fino al 9 giugno 2019 – nello storico Palazzo Ducale in Piazza San Marco è l’ultima di una serie di esposizioni, dopo quella dedicata a John Ruskin e a Tintoretto, incentrata sull’arte e la Serenissima nel 700. Una stagione artistica di grande complessità e valore, di eccellenze nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative.

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In quest’ultima il protagonista è invece Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il “Canaletto” (Venezia 1697-1768), il massimo esponente del vedutismo nel Settecento, genere che proprio a Venezia ha raggiunto i suoi massimi livelli di espressione.

Altritaliani Canaletto e Venezia mostra
Antonio Canal detto Canaletto, Il Bacino di San Marco, Olio su tela, 204.5 x 124.5 cm, Boston, Museum of Fine Arts

Ma non solo; nell’itinerario della mostra, ripartita in 12 sezioni, troviamo anche altri artisti coevi. Da Luca Carlevarijs a Marco e Sebastiano Ricci con i quali  Canaletto – che iniziò la propria attività come scenografo – strinse i primi contatti. E poi al coetaneo Giandomenico Tiepolo, e ancora Bernardo Bellotto, Francesco Guardi, Alessandro e Pietro Longhi,  Rosalba Carriera con i suoi ritratti a pastello su carta, Giambattista Piranesi e le sue incisioni, e le tele di Giambattista Piazzetta, per arrivare ad alcune sculture in gesso di Giovanni Canova.

Bernardo Bellotto, Il Ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione, Olio su tela, 108 x 115 cm, Inghilterra, Collezione privata

Tutti i nomi più importanti dell’arte, in rotta con il classicismo ed il Barocco, radunati nelle sale del palazzo dogale per raccontare l’apice dei fasti veneziani (e non a caso la mostra apre nella prima sala con il modellino dell’imbarcazione ufficiale del Doge, il Bucintoro, con tutti i suoi fregi d’oro) e le sue celebrazioni, per concludersi attorno al 1789, anno al quale si fa risalire la fine del suo prestigio.

Nella mostra, curata da Alberto Craievich, con la collaborazione di Charles Beddington e Giuseppe Pavanello, sotto la guida della Presidente della Fondazione dei Musei Civici, Mariacristina Gribaudi, e la Direttrice Gabriella Belli, si possono ammirare 25 opere tra le più importanti del Canaletto, tra vedute veneziane e quelle realizzate durante il suo soggiorno in Inghilterra.

mostra palazzo ducale Altritaliani
Antonio Canal detto Canaletto, Piazza San Marco verso Est, Olio su tela, 153 x 115 cm, Washington, National Gallery of Art

Nella mostra sono esposti quasi trecento pezzi che comprendono le tele degli altri prestigiosi autori, ma anche del delicato vasellame sia in porcellana, raffinatamente dipinto con vedute (a Venezia già nel 1720 era nata una manifattura, terza in Europa, dopo la Germania e l’Austria) che in maiolica, oltre a delle caffettiere e degli specchi ornamentali in argento sbalzato.

Antonio Canal detto Canaletto – Il molo verso est con la colonna di S. Marco – Olio su tela, cm 111 x 186 (inv. 1473) – Milano, Raccolte d’Arte Antica e Pinacoteca del Castello Sforzesco

Il tutto è frutto di prestiti di collezioni private e di musei, soprattutto dalla Réunion des Musées Nationaux, come dall’Ermitage, da Londra, Washington e Boston, oltre che dal Museo del Settecento veneziano di Ca’ Rezzonico a Venezia.

Con questa mostra si fa davvero un viaggio nel tempo in una Venezia in pieno secolo dei Lumi e di scoperte scientifiche. Venezia, la Dominante, la regina dei mari, ma anche amante dell’arte e della cultura. Una città viva, da riscoprire nei luoghi descritti dalle dettagliate pennellate di Canaletto che destano ancora oggi un’unanime ammirazione.

Andrea Curcione

CANALETTO & VENEZIA
San Marco, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
23 febbraio – 9 giugno 2019
Info: http://palazzoducale.visitmuve.it/canaletto

(pubblicato il 1° marzo 2019)

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Andrea Curcione
Andrea Curcione è nato e risiede a Venezia dal 1964. Laureato in Storia all'Università Ca'Foscari di Venezia, ama i libri, la scrittura, la fotografia e il disegno. Giornalista pubblicista, ha pubblicato alcuni racconti e romanzi noir di ambientazione veneziana. Si occupa soprattutto di critica cinematografica, ma per Altritaliani scrive anche di avvenimenti culturali e mostre di particolare interesse che si inaugurano nella città lagunare.

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