Ci sono parole e coincidenze che fanno rabbrividire. Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, ha dichiarato in una intervista al quotidiano israeliano Haaretz che ci sono timori diffusi fra gli ebrei italiani dopo l’affermazione politica del movimento capeggiato dall’ex comico Beppe Grillo, e che è bene prepararsi…A che cosa? A fuggire in Israele: “La situazione è potenzialmente preoccupante nel contesto di più ampi mutamenti in Europa, la natura ebraico-cristiana del continente sta cambiando…Grillo dice che i partiti non sono importanti, esattamente come sosteneva Hitler…”.
Pacifici però ha subito smentito di aver paragonato i grillini ai fascisti e ai nazi, come ha scritto il giornale israeliano. Però nessuno dimentica che tra le affermazioni strampalate ma non tanto di Grillo c’è anche quella che il premier iraniano Ahmadinejad è una brava persona, glielo ha detto il suocero, iraniano, che lo ammira. Però certe coincidenze temporali fanno rabbrividire.
A Napoli tre mesi fa la Polizia ha intercettato conversazioni di giovani aderenti a “Casa Pound” (arrestati), formazione di estrema destra; fra loro la figlia di un ex deputato di Alleanza Nazionale. Fra le altre nobili frasi: “quella ebreuccia della Facoltà di Lettere, bisogna violentarla…”.
E su Internet sono riapparse le liste nere: una (che era stata oscurata nel 2009) torna a elencare 162 docenti ebrei di 26 università, assieme a 4 magistrati, aggiungendo una lista delle attività commerciali di Roma gestite da cittadini ebrei, con tanto di indirizzo e telefono, sotto il titolo “Fuori la feccia sionista”; la seconda elenca un centinaio di giornalisti “servi del potere sionista” e anche 1600 cognomi italiani che rivelano, a loro avviso, origine ebraica.
Coincidenze? Forse. Ma i brividi arrivano lo stesso.
E anche qualcosa di peggio (la nausea) alla vista di uno spettacolo indegno e ripetuto, quello dei giornalisti, foto e cinereporter italiani che inseguono Grillo implorando una frase, una parola, un colpo di flash; e continuano ad affollare le conferenze stampa in cui gli eletti di Grillo comunicano qualche insultante diniego o ridicola pretesa, e se ne vanno dichiarando : “Niente domande”.
Sono una vecchia giornalista napoletana. Ero agli inizi quando durante una riunione del Consiglio Comunale un consigliere usò una espressione ingiuriosa nei confronti di un collega che aveva scritto qualcosa a lui sgradito. Tutti d’un colpo, vecchi cronisti e giovani praticanti, ci alzammo e abbandonammo la tribuna stampa. L’indomani non apparve un solo rigo di resoconto, da nessuna parte. E il silenzio stampa durò (poco) fin quando l’eletto e il sindaco chiesero pubblicamente scusa.
(nella foto Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana).
Eleonora Puntillo