Dopo Cannes nel 2018, Cate Blanchett sarà Presidente della Giuria a Venezia 77

Una Presidente australiana per la Giuria in Concorso alla prossima 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che si terrà dal 2 al 12 settembre 2020.

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La pluripremiata e notevole attrice e produttrice Cate Blanchett  – vincitrice, tra l’altro di 2 premi Oscar – è stata chiamata a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia  che quest’anno si terrà dal 2 al 12 settembre 2020, quella che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film, oltre agli altri premi ufficiali.
La decisione è stata presa venerdì 10 gennaio dal CdA della Biennale presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico del settore cinema Alberto Barbera che ha definito il lavoro e l’esistenza dell’attrice con  parole veramente di grande impatto, anche emotivo.

“La Blanchett non è soltanto un’icona del cinema contemporaneo – ha asserito in conferenza-stampa di presentazione. È corteggiata dai più grandi registi dell’ultimo ventennio ed adorata dagli spettatori di ogni tipo. Il suo impegno in ambito artistico, umanitario e a sostegno dell’ambiente, oltre che in difesa dell’emancipazione femminile in un’industria del cinema che deve ancora confrontarsi pienamente con i pregiudizi maschilisti, ne fanno una figura di riferimento per l’intera società. Il suo immenso talento d’attrice, unitamente a un’intelligenza unica ed alla sincera passione per il cinema, sono le doti ideali per una presidente di giuria. Sarà un enorme piacere ritrovarla in questa nuova veste a Venezia, dopo averla applaudita, magnifica interprete, dei film Elizabeth di Shekhar Kapur e I’m not there di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice nel 2007.”

Cate Blanchett, presidente di Giuria al Festival di Cannes, Maggio 2018 (Photo by Venturelli/WireImage)

A riconoscimento della sua continua difesa delle arti e del suo appoggio alle cause umanitarie e ambientali, a Cate Blanchett  – attrice australiana, splendida cinquantenne – è stato conferito il Companion of the Order of Australia in the General Division, la Centenary Medal for Service to Australian Society through Acting, lo Stanley Kubrick Award per l’eccellenza cinematografica, lo Women in Film Crystal + Lucy Award per avere valorizzato i ruoli femminili nella cinematografia e il Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres da parte del Ministero della Cultura francese. Ha ricevuto la Laura ad honorem in Lettere dall’Università del New South Wales, dall’Università di Sidney e dalla Macquarie University. Nel 2018 Cate Blanchett è stata presidente di giuria al 72o Festival di Cannes.

Le sue numerose, straordinarie interpretazioni cinematografiche le hanno fatto ottenere tre premi Bafta, due Oscar, tre Golden Globe, una Coppa Volpi e numerose altre nomination. Blanchett è altrettanto riconosciuta in ambito teatrale avendo diretto la Sydney Theatre Company in qualità di co-direttore artistico e CEO per sei anni, insieme a suo marito Andrew Upton.

Felicissima della proposta ‘veneziana’ – dopo aver vissuto, per l’appunto, quella analoga di Cannes del 2018 – la Blanchett ha dichiarato:

Ogni anno attendo la selezione di Venezia ed ogni anno essa risulta sorprendente e notevole. Venezia è uno dei festival di cinema più suggestivi al mondo – una celebrazione di quel mezzo provocatorio e stimolante che è il cinema in tutte le sue forme. È un privilegio ed un piacere essere quest’anno presidente di giuria”.

di Maria Cristina Nascosi Sandri

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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