Parte la 70^Mostra del cinema di Venezia. Diamo uno sguardo alle sezioni collaterali, ieri abbiamo proposto La “Settimana Internazionale della Critica” oggi le “Giornate degli Autori” giunta alla sua decima edizione. Una rassegna vitale che unisce fra film d’animazione, documentari, fiction, corti, molti autori nuovi.
Compiono dieci anni le Giornate degli Autori, l’altra sezione indipendente di Venezia 70. Per festeggiare il decennale il programma risulta assai ricco di film, documentari, corti.
L’inaugurazione, con una pre-apertura, è affidata alla pellicola italiana di Paolo Zucca “L’arbitro” presentata come Evento Speciale. Una divertente commedia che vede storie di calcio e di arbitri di pallone nel cuore della Sardegna, tra passione, tifoserie e mentalità isolane. Nel cast: Stefano Accorsi, Geppi Cucciari, Jacopo Cullin, Marco Messeri, Benito Urgu, Francesco Pannofino, Alessio Di Clemente.
Sempre per l’Italia è in concorso “La mia classe” di Daniele Gaglianone (“I nostri anni”, “Nemmeno il destino”, “Pietro”, “Ruggine”). Una pellicola che racconta l’integrazione attraverso la scuola. Un attore (Valerio Mastandrea) impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l´italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Fino a quando la realtà della vita non incontra la finzione del film; qualcosa cambierà.
Tra gli Eventi Speciali sempre italiani, ricordiamo il corto d’animazione “Secchi” di Edo Natoli. La vicenda scolastica di un gruppo di secchioni di una classe elementare, l’inarrivabile Gianenzo, imbattibile in quasi tutte le materie, compreso scacchi e solfeggio, che dovrà difendere il proprio titolo di Primo Secchione agli esami di quinta elementare contro due suoi rivali altrettanto tosti: la magnetica Luigifausta e l´imperturbabile Pancraziomaria. La pellicola è stata girata in stop-motion a basso budget.
Altro Evento Speciale è “Venezia Salva” diretto da Serena Nono. Figlia del compositore Luigi Nono, la 49enne pittrice e regista veneziana si ispira per il suo film d’esordio alla tragedia di Simone Weil per raccontare la tentata conquista di Venezia nel 1618 da parte della Spagna ad opera di un gruppo di cospiratori guidati dall’ambasciatore spagnolo, il Marchese di Bedmar, e dal vicerè di Napoli, duca di Osuna. Il tutto doveva avvenire alla vigilia della Festa della Sensa, il celebre sposalizio del mare. Ma qualcosa andrà storto. E ci sarà di mezzo una fanciulla, Violetta, a mutare le sorti ormai segnate di Venezia. La pellicola di 79’ girata con pochi mezzi ma molta energia ed entusiasmo, ha visto lavorare come interpreti i senza dimora della Casa dell’Ospitalità di Venezia e Mestre, con una recitazione quindi spontanea e teatrale, senza pretese di realizzare un film storico. Nel cast anche l’attore David Riondino.
Tra gli altri film in concorso, sempre opere prime, vi sono:
“Bethelem” di Yuval Adler (Israele). Il dilemma del fratello di un terrorista palestinese: aiutare per amore fraterno e lealtà al suo paese il terrorismo, oppure tradire raccontando tutto a un agente dei servizi segreti israeliani divenuto suo amico?
Altra storia di fratelli in “La Belle Vie” di Jean Denizot (Francia). Sylvain e Pierre sono due fratelli francesi sempre in fuga dalle autorità da quando la madre, dopo il divorzio dal padre, ne ha ottenuto l’affidamento. Essi vivono in clandestinità, fino a quando Syilvain, il fratello minore, non scoprirà, su un’isola della Loria, l’amore per una giovane ragazza.
La famiglia, le sue lacerazioni, sono anche il tema di “Koksuz – Nobody’s Home” di Deniz Açkay (Turchia). Dopo la morte del marito, Nurcan deve affrontare con i suoi due figli adolescenti il trauma del lutto e la vita che deve andare avanti. Per lei, come per i figli, non sarà facile.
Scontri generazionali e di culture diverse anche in “May in the Summer” di Cherien Dabis (Stati Uniti/Qatar/Giordania). May Brennan che vive da tempo negli Stati Uniti dove è diventata scrittrice di successo, torna in Giordania per sposare Ziad, eminente accademico di New York. Ritrovata la sua famiglia, dovrà affrontare diversi problemi: le ferite provocate dalla separazione dei suoi genitori; inoltre l’inevitabile scontro tra i valori del mondo passato e quelli del mondo moderno. May allora sarà costretta a mettere in discussione il senso che sta prendendo la sua vita.
Il ritorno a casa, dopo un lungo distacco, è il tema de “La Reconstrucción” di Juan Taratuto (Argentina). La storia di Eduardo, un lavoratore ossessivo e molto efficiente nel settore petrolifero, solitario, privo di qualsiasi emozione, che è costretto a tornare per qualche giorno nella terra della sua famiglia e dei suoi amici d’infanzia. Le cose per lui cambieranno.
Donne che cercano l’emancipazione anche nella pellicola “Traitors” di Sean Gullette (Marocco, Stati Uniti). A Tangeri Malika è una leader dal carattere forte e anticonvenzionale di una rock band femminile: i “Traitors”. Trovandosi a corto di soldi per se e la sua famiglia, Malika accetta – in cambio di una notevole somma di denaro – di trasportare con un auto una partita di droga. Con lei viaggia Amal, una giovane ragazza, malridotta, anche lei costretta a lavorare a tempo pieno come corriere. Tra le due donne nascerà una solidarietà che vedrà la ribelle musicista cercare di salvare dai suoi aguzzini la sua nuova amica.
Una famiglia è anche quella composta da un padre e un figlio e dell’affetto del primo per il secondo. In “Siddarth” di Richie Mehta (India, Canada), ambientato in India, un uomo, Mahendra fa piccoli lavoretti di sartoria per le strade di Nuova Delhi. Suo figlio dodicenne Siddarth è andato a lavorare lontano da casa; una bocca da sfamare in meno. Quando Mahendra verrà a sapere che il ragazzo è scomparso, forse rapito da trafficanti di bambini, farà di tutto per ritrovarlo.
Amore paterno vi è in un certo senso anche in “Alienation” di Milko Lazarov (Bulgaria). Un cinquantenne greco con l’auto entra in territorio bulgaro. Oltre il confine lo attende una famiglia che gli venderà il proprio bambino che sta per nascere.
Altro tipo di amore, più morboso o patologico, è quello presentato dal film “Gerontophilia” di Bruce LaBruce (Canada). Il diciottenne Lake (Pier Gabriel Lajoie) ha un’attrazione per le persone anziane. Durante il suo lavoro estivo presso una casa di riposo, conoscerà Mister Peabody (l’attore Walter Borden). Con lui nascerà un’amicizia affettuosa che lo indurrà a far fuggire l’anziano e affrontare con lui un viaggio intimo e divertente che stringerà ancor di più il loro legame.
Amicizie ‘storiche’ tra compagni di università le troviamo in “Kill Your Darlings”(Giovani Ribelli) di John Krokidas che racconta la storia di tre ragazzi che in seguito diventeranno le icone della “Beat Generation” statunitense: Allen Ginsberg, Jack Kerouak, William S. Burroughs. Nel 1944 erano tutte matricole alla Columbia University. L’attore Daniel (Harry Potter) Radcliff interpreta Allen Ginsberg, mentre Jack Huston e David Cross sono rispettivamente Jack Kerouak e William S. Burroughs.
Concludiamo con un horror e l’amicizia con i vampiri. “Rigor Mortis” di Juno Mark (Hong Kong). Strampalata pellicola soprannaturale. Un ex attore di una serie sui vampiri, Chin Siu-Ho (impersona se stesso) caduto in disgrazia, finisce in un caseggiato fatiscente occupato da inquilini molto strani e inquietanti. Voci di corridoio dicono che il palazzo sia infestato da spiriti maligni e da vampiri insaziabili. Toccherà a lui affrontare i misteri del palazzo.
Da citare anche due corti della serie, già realizzata lo scorso anno, “Miu Miu Women’s Tales” dedicata al contributo femminile nelle arti e nel lavoro. Il primo è “Le donne della Vucciria” della regista e attrice palestinese Hiam Abbass, e “The Door” della regista afro-americana Ava DuVernay.
Oltre ai documentari “Julia” (Germania, Lituania) di J. Jackie Baier sulla vita di un giovane transessuale a Berlino e “Lenny Coke” (Usa) di Benny e Josh Safdie su un giocatore di pallacanestro della NBA, la sezione chiuderà con il film commedia, sempre Evento Speciale “3 Bodas De Mas – 3 Many Weddings” (Spagna) di Javier Ruiz Caldera. Una divertente commedia con protagonista una ragazza, single inacidita, che per uno scherzo del destino viene invitata per tre volte nello stesso mese al matrimonio dei suoi tre ex fidanzati. Sarà costretta a chiedere al suo nuovo stagista di accompagnarla a questi “sacrifici”.
La decima stagione del “Venice Days” quindi non deluderà le attese.
Andrea Curcione